Viadotto Polcevera
Il Ponte Morandi è stato un importante viadotto ubicato a Genova, fra i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano e a cavallo del letto del torrente Polcevera. Era parte del tracciato dell'autostrada A10 e costituiva un'infrastruttura strategica per il collegamento viabilistico fra la penisola italiana, il sud della Francia e la Spagna, oltre a essere il principale asse stradale fra il centro-levante del capoluogo ligure, il porto container di Voltri-Pra', l'aeroporto Cristoforo Colombo e le aree industriali del ponente.[2]
Ponte Morandi | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Città | Genova |
Attraversa | Polcevera |
Coordinate | 44°25′33″N 8°53′20″E |
Dati tecnici | |
Tipo | Ponte strallato |
Materiale | cemento armato |
Campate | 11 |
Lunghezza | 1 182[1] m |
Luce max. | 210 m |
Altezza | 90 m |
Carreggiate | 2 |
Corsie | 4 |
Realizzazione | |
Progettista | Riccardo Morandi |
Ing. strutturale | Riccardo Morandi |
Costruzione | 1963-1967 |
Inaugurazione | 4 settembre 1967 |
Intitolato a | Riccardo Morandi, Polcevera e Condotte d'Acqua |
Mappa di localizzazione | |
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Progettato dall'ingegnere Riccardo Morandi, da cui prese uno dei propri nomi, fu costruito fra il 1963 e il 1967 per opera della Società Italiana per Condotte d'Acqua. Era anche noto con gli appellativi di viadotto Polcevera e di ponte delle Condotte.
È chiuso al traffico dal 14 agosto 2018 a seguito del crollo parziale della struttura.[3]
Storia
Costruzione
Per la realizzazione del viadotto sul Polcevera l'ingegner Morandi optò per una struttura in cemento armato precompresso a cavalletti bilanciati, dello stesso tipo di quella utilizzata pochi anni prima per la costruzione del Ponte General Rafael Urdaneta sul lago di Maracaibo, in Venezuela. Tale soluzione costruttiva aveva fruttato grande fama al progettista perché, nei primi anni sessanta, le strutture a telaio intrecciato erano considerate fra le più moderne, versatili e affidabili.[1][4]
La costruzione del viadotto generò euforia nella stampa e nell'opinione pubblica italiane: il 1º marzo 1964 la Domenica del Corriere pubblicò in prima pagina un disegno del ponte sul Polcevera, con il titolo Genova risolve il problema del traffico. I lavori vennero completati il 31 luglio 1967[5] e l'inaugurazione si celebrò il successivo 4 settembre alla presenza del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.[6]
Ne era risultata un'opera imponente, lunga 1 182 metri, larga 18 metri,[7] con un'altezza massima al piano stradale pari a 45 metri.[6] In corrispondenza della sezione più elevata, a cavallo del Polcevera (nonché di alcune linee ferroviarie, capannoni industriali e condomini), la struttura di base a viadotto era rinforzata da tre cavalletti cementizi che reggevano quattro stralli ciascuno, i quali, con una tecnica inedita a livello mondiale, erano egualmente realizzati in calcestruzzo precompresso. I cavalletti erano costituiti da due V sovrapposte: una aveva il compito di allargare la zona centrale ove appoggiava la trave strallata, mentre l'altra, rovesciata, sosteneva i tiranti superiori. Ogni tirante era composto da 352 trefoli, ai quali ne furono aggiunti altri 112 per la precompressione del calcestruzzo.[8]
Problematiche
Già durante la costruzione, eseguita sotto l'egida della Società Italiana per Condotte d'Acqua, si registrò un notevole aumento dei costi effettivi rispetto a quanto preventivato in sede progettuale.[1]
Una volta completato, nel giro di pochi anni il ponte iniziò a manifestare problemi strutturali e di precoce obsolescenza, palesando un vistoso degrado edilizio già a partire dagli anni settanta. Complice un'errata valutazione degli effetti della viscosità del calcestruzzo, le strutture dell'impalcato manifestarono comportamenti diversi da quelli previsti in fase progettuale, spostandosi e deformandosi. Il piano viario del ponte, da orizzontale che era, finì presto per deformarsi e creare numerosi saliscendi, cui negli anni ottanta venne posto parziale rimedio con ripetute correzioni di livelletta.[1]
Particolarmente infelice si rivelò l'aver costruito gli stralli in cemento armato precompresso e non in acciaio: tali strutture, infatti, si rivelarono fragili e anelastiche.[1] Verso il 1990 il solo pilone orientale del ponte fu rafforzato con nuovi cavi di sospensione in acciaio, che vennero affiancati agli stralli originari in cemento;[1] nulla di simile venne invece attuato sugli altri due piloni.
Con l'avanzare degli anni il viadotto divenne obsoleto anche dal punto di vista della portata: nel 2009, secondo uno studio della Società Autostrade sulla gronda di Genova, il ponte Morandi sosteneva 25,5 milioni di transiti l'anno, con un traffico quadruplicato rispetto al precedente trentennio e una crescita ulteriore del 30% prevista per i successivi 30 anni. Lo studio sottolineava come il volume del traffico, foriero di code quotidiane alle ore di punta (specie all'estremità settentrionale, a causa dell'innesto sull'autostrada Serravalle), producesse un aggravio delle sollecitazioni della struttura, accelerandone il degrado. A conferma di ciò, all'avvento del Terzo millennio le attività manutentive sul manufatto si erano fatte praticamente quotidiane, con un conseguente aggravio dei costi gestionali.[2] Lo studio ipotizzava che, nella variante della "gronda bassa", il viadotto di Polcevera venisse demolito e sostituito da una nuova struttura poco più a nord.[9]
Ulteriori interventi, finalizzati alla messa in sicurezza per il rifacimento di tutte le strutture in calcestruzzo e la sostituzione delle barriere laterali in entrambe le direzioni di marcia, vennero effettuati tra il 2014 e il 2016 dalla società concessionaria Autostrade per l'Italia[4]; sempre nel 2016 un cedimento dei giunti rese necessario un nuovo intervento di manutenzione straordinaria, a seguito del quale il senatore Maurizio Rossi presentò un'interrogazione parlamentare sull'andamento della messa in sicurezza del ponte al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio.[10]
I notevoli costi della continua manutenzione straordinaria del ponte avevano portato tra l'altro, nel 2016, l'ingegner Antonio Brencich (professore associato di costruzioni in cemento armato all'Università di Genova) a sostenere pubblicamente l'imminenza del superamento di tali spese rispetto a quelle stimate come necessarie per un'eventuale ricostruzione del ponte (prospettiva giudicata comunque ineludibile).[1] Il 3 maggio 2018 la concessionaria Autostrade comunicò la presenza di un appalto da 20159000 per l'adeguamento strutturale del viadotto, in scadenza l'11 giugno successivo.[11]
Il crollo parziale
Disastro del Ponte Morandi cedimento strutturale | |
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Tipo | Crollo ponte |
Data | 14 agosto 2018 11:36 |
Luogo | Sampierdarena |
Stato | Italia |
Regione | Liguria |
Comune | Genova |
Causa | Cedimento infrastrutturale |
Conseguenze | |
Morti | 42 (dato non definitivo) |
Feriti | 16 (dato non definitivo) |
Dispersi | 0 |
Sfollati | 600 (circa) |
Beni distrutti | edifici, autovetture |
Danni | €10.000.000+ (stima non confermata) |
Poco prima delle ore 12:00 CEST del 14 agosto 2018 la sezione del ponte che sovrasta la zona fluviale e industriale di Sampierdarena, lunga circa 200 metri, crolla insieme al pilone occidentale di sostegno: numerose sono le vittime fra gli automobilisti che erano in quel momento in transito[12][13] e fra gli operai dell'AMIU (azienda municipalizzata genovese dedita al trattamento dei rifiuti solidi urbani) al lavoro nella sottostante isola ecologica.[14]
A seguito della tragedia viene proclamato per il successivo 18 agosto un giorno di lutto nazionale e vengono indetti Funerali di Stato.[15][16]
Inoltre il Consiglio dei ministri, nella riunione del 15 agosto, su proposta del premier Giuseppe Conte dichiara lo stato di emergenza nel territorio del comune di Genova per la durata di dodici mesi.[17] Le vittime del crollo sono 42.
Galleria d'immagini
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Vista del ponte dal basso
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Il ponte Morandi visto dalla collina di Coronata
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Il ponte in seguito al crollo
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Istantanea del ponte Morandi a seguito del crollo del 14 agosto 2018
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Il ponte Morandi crollato, da un'altra angolatura
Note
- ^ a b c d e f g Sara Frumento, Ponte Morandi a Genova, una tragedia annunciata, su ingegneri.info, 14 agosto 2018. URL consultato il 14 agosto 2018 (archiviato il 14 agosto 2018).
- ^ a b Genova, storia del ponte Morandi dalle polemiche al crollo, in Sole 24 Ore, 14 agosto 2018.
- ^ Genova, crolla il ponte Morandi dell'autostrada A10. Decine di vittime, in Repubblica.it, 14 agosto 2018. URL consultato il 14 agosto 2018.
- ^ a b Enzo Boldi, Il Ponte Morandi era definito un «viadotto malato» e sempre soggetto a lavori di manutenzione, su giornalettismo.com, Giornalettismo, 14 agosto 2018. URL consultato il 14 agosto 2018 (archiviato il 14 agosto 2018).
- ^ La Stampa, 1° agosto 1967 pag. 10
- ^ a b Le Strade
- ^ Aldo Padovano, Il viadotto autostradale del Polcevera, in Il giro di Genova in 501 luoghi, Newton Compton Editori, 2016, p. 784.
- ^ Riccardo Gulli, Ottimizzazione strutturale, in Struttura e costruzione, Firenze University Press, 2012, p. 116.
- ^ Alessandro d'Amato, La mancata manutenzione ha causato il crollo del ponte Morandi a Genova?, in Next Quotidiano, 14 agosto 2018.
- ^ C'è un'interrogazione parlamentare del 2016 sui cedimenti del Morandi, ma è rimasta senza risposta, su AGI - Agenzia Giornalistica Italia. URL consultato il 16 agosto 2018.
- ^ Autostrade per l’Italia ristruttura il viadotto del Polcevera a Genova, su stradeeautostrade.it, 3 maggio 2018. URL consultato il 14 agosto 2018 (archiviato il 14 agosto 2018).
- ^ Genova, crolla parte di un ponte sull’A10. “Persone e auto sotto le macerie”, in la Stampa, 14 agosto 2018. URL consultato il 14 agosto 2018.
- ^ Annalisa Grandi, Genova: crolla ponte Morandi sull’autostrada A10: «Almeno due morti», in Corriere della Sera, 14 agosto 2018. URL consultato il 14 agosto 2018.
- ^ Andrea Tundo e Giulia Zaccariello, Genova, il crollo del ponte Morandi: 39 morti e 16 feriti. Si continua a scavare: “Decine di dispersi”. Il procuratore: “Non è stata fatalità”, in il Fatto Quotidiano.it, 15 agosto 2018. URL consultato il 16 agosto 2018.
- ^ Genova, sabato i funerali solenni delle vittime del crollo del ponte | Sky TG24. URL consultato il 16 agosto 2018.
- ^ Presidenza del Consiglio dei Ministri, Crollo del ponte Morandi, sabato 18 giornata di lutto nazionale, su governo.it, 16 agosto 2018. URL consultato il 16 agosto 2018.
- ^ Consiglio dei ministri, Dichiarazione dello stato di emergenza a causa del crollo di un tratto del viadotto Polcevera, noto come ponte Morandi, sulla A10, a Genova, avvenuto nella mattinata del 14 agosto 2018, in Gazzetta Ufficiale, 16 agosto 2018. URL consultato il 16 agosto 2018.
Bibliografia
- Riccardo Morandi, Il viadotto del Polcevera, in Il nuovo cantiere, n. 8, Milano, Kompass, settembre 1967, pp. 18-21, ISSN 0029-6325 .
- Genova: inaugurato il viadotto sul Polcevera, in Le Strade, XLVII, n. 10, Milano, Touring Club Italiano, ottobre 1967, p. 748.
- Riccardo Morandi, Il viadotto del Polcevera per l'autostrada Genova-Savona, in L'industria italiana del cemento, XXXVII, Roma, Società incremento applicazioni cemento, dicembre 1967, pp. 849-872, ISSN 0019-7637 .
- Pier Angelo Cetica (a cura di), Riccardo Morandi ingegnere italiano, Firenze, Alinea, 1985, ISBN non esistente.
- Marzia Marandola, Un volteggio sopra la città, in Casabella, LXX, n. 739/740, Milano, Editoriale Domus, dicembre 2005/gennaio 2006, pp. 26-35, ISSN 0008-7181 .
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) Viadotto Polcevera, su Structurae.
- Viadotto Polcevera, su catalogo.beniculturali.it, Ministero della cultura.