Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)

saggio di Piergiorgio Odifreddi

Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) è un saggio del matematico Piergiorgio Odifreddi.

Ispirato, come affermato dallo stesso autore, ad altri testi con titoli similari (Perché non possiamo non dirci cristiani di Benedetto Croce e Perché non sono cristiano di Bertrand Russel), il libro vuole essere una critica puntuale al cattolicesimo e al cristianesimo: in opposizione a coloro che cercano una forma di razionalità nella religione, Odifreddi evidenzia le incongruenze e gli errori che ritiene presenti nella Bibbia e nei Vangeli, oltre che nelle interpretazioni che delle sacre scritture la Chiesa Cattolica ha dato.

Nel libro sono citate tutte le fonti da cui sono tratte le critiche; difatti il saggio contiene oltre ottocento citazioni.

Contenuti

La Bibbia

Nella prima parte del volume viene contestata la credibilità, l'accuratezza e la storicità del racconto biblico. Se ne evidenziano le incongruenze, quali ad esempio la contradditorietà tra le due riconoscibili cosmogonie[1]e si sottolinea l'immoralità del comportamento dei padri fondatori[senza fonte], secondo i dettami della Chiesa Cattolica attuale e secondo quanto affermato dalla versione CEI della Bibbia.

Si illustra inoltre la possibile origine politeista della religione ebraica, desumibile dall'uso dei diversi termini Jahvé e Elohim per indicare il dio, nonché dal fatto che proprio la parola Elohim è un sostantivo plurale.

Un altro punto della sua critica sono le diverse versioni dei dieci comandamenti: nelle due scritture originali dell'antico testamento (Es20,2-17 Es20,2-17[2]; Dt5,6-21 Dt5,6-21[3]), secondo quella che per Odifreddi sarebbe la suddivisione del testo, i versetti Es20,4 Es20,4[4] e Dt5,8 Dt5,8[5] sono considerati il secondo comandamento, che proibisce la rappresentazione di immagini di Dio e della natura. La tesi dell'autore è che la Chiesa abbia eliminato tale passaggio e che, per mantenere il numero dieci, il decimo comandamento sia stato suddiviso in due (Es20,17 Es20,17[6] e Dt5,21 Dt5,21[7])[8].

Né i cattolici, né gli ebrei, né i luterani seguono questa suddivisione, e il passaggio indicato da Odifreddi lo includono in quello che per i cattolici e i luterani è il primo comandamento, e che per gli ebrei è il secondo.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Dieci comandamenti.

Poi ci sono altre critiche più propriamente scientifiche, come la citazione di passi in cui si parla di "insetti con quattro zampe" (Lev11,23 Lev11,23[9]) (gli insetti in realtà hanno sei zampe per definizione), e "non mangiare ruminanti come la lepre" (Lev11,6 Lev11,6[10]) (che non è un ruminante). Secondo l'autore errori del genere "non sono certo perdonabili ad un presunto creatore".

I Vangeli

Odifreddi parte dal fatto che non ci sono testimonianze storiche accettabili storicamente dell'esistenza di Gesù scritte da suoi contemporanei, quindi secondo l'autore le uniche fonti su cui ci si può basare sono i Vangeli.

Anche nei Vangeli però Odifreddi trova parecchie incongruenze, in particolare confrontando le quattro versioni di Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Risultano poco chiari nei Vangeli anche elementi fondanti del Cristianesimo.[senza fonte]

Gran parte degli storici contemporanei sono concordi nel dire che Gesù sia veramente esistito, ovvero sia personaggio storico e non mitologico, anche se esiste una minoranza di scettici.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storicità di Gesù.

La Chiesa Cattolica d'occidente

Nell'ultima parte del libro, l'autore analizza le interpretazioni, le opinioni e le aggiunte che la Chiesa ha apportato alla dottrina; viene anche esaminata una serie di presunti limiti, difetti ed errori riscontrati nella storia di questa Istituzione dagli inizi fino ai giorni nostri, passando dall'inquisizione e le indulgenze di ieri agli scandali sulla pedofilia e l'otto per mille di oggi.

In Italia: Otto per mille

Secondo Odifreddi, la cifra annua percepita dal Vaticano tramite l'otto per mille è di circa un miliardo di euro e di questa somma, soltanto il 20 per cento sarebbe destinato ad interventi carititativi. Ad essa andrebbe poi aggiunta una cifra dello stesso ordine di grandezza fornita dallo Stato (senza contare contributi riconosciuti da Enti locali: Comuni, Regioni e Province). Aggiungendo poi una buona parte del miliardo e mezzo di finanziamenti pubblici alla sanità, molta della quale è gestita da istituzioni cattoliche, secondo i calcoli di Odifreddi si arriva ad una cifra complessiva di circa tre miliardi di euro. Considerando ancora le mancate entrate allo Stato, dovute alle esenzioni fiscali della Chiesa, la cifra sale a circa nove miliardi di euro annui. Aggiungendovi i costi del Vaticano e gli incentivi alle scuole cattoliche la cifra salirebbe a undici miliardi di euro, ma, considerando che senza ospedali e scuole cattoliche lo Stato dovrebbe supplire con risorse proprie, il costo della Chiesa è stimato da Odifreddi intorno ai nove miliardi di euro: questa cifra complessiva equivale a circa il 45 per cento della Finanziaria 2006, che è stata di 20 miliardi.[11]

Fonti

  1. ^ pag 11-21 edizione longanesi
  2. ^ Es20,2-17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Dt5,6-21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ Es20,4, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  5. ^ Dt5,8, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  6. ^ Es20,17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ Dt5,21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  8. ^ Fonte: Catechismo della Chiesa Cattolica - Compendio Al numero di riferimento 446 si dice esplicitamente che non bisogna tener conto di questa parte perché decaduta a partire dall'Incarnazione del Figlio di Dio grazie alla quale il culto cristiano delle sacre immagini è giustificato
  9. ^ Lev11,23, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  10. ^ Lev11,6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  11. ^ Pag 164 165 edizione longanesi

Voci correlate

Dati bibliografici

Ed. Longanesi, 03/2007, 264 pp., codice ISBN 8830424277


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