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Igino Benvenuto Supino (Pisa, 1858Bologna, 1940) è stato un pittore, critico d'arte e storico dell'arte italiano.

Biografia

Nato da una colta e agiata famiglia di origini ebraiche[1], studente dell'Accademia delle belle arti di Firenze[2], collabora con varie riviste artistiche e assume l'incarico di ispettore dei monumenti della Provincia di Pisa.[1]

Trasferitosi a Firenze nel 1896, assume l'incarico di direttore del Museo del Bargello e ne redige il catalogo. Dopo la nomina nel 1906 a docente straordinario di Storia dell'arte all'Università di Bologna, si trasferisce nella città felsinea, dove continuerà ad insegnare sino al 1933.[2]

Nel 1929, continuando l'attività didattica, è nominato direttore del Museo d'arte industriale. L'incarico gli sarà revocato nel 1938 per effetto delle leggi razziali.[2] Muore due anni più tardi, a circa ottantadue anni.

Opere

  • Il Camposanto di Pisa, Firenze, Alinari, 1896.
  • Sandro Botticelli, Firenze, Alinari, 1900.
  • L'arte di Benvenuto Cellini con nuovi documenti sull'oreficeria fiorentina del secolo XVI, Firenze, Alinari, 1901.
  • Fra Angelico, Firenze, Alinari, 1902.
  • Pisa, Bergamo, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, 1905.
  • La basilica di San Francesco d'Assisi, Bologna, Zanichelli, 1924.
  • Iacopo dalla Quercia, Bologna, Apollo, 1926.
  • Giotto, Firenze, Le Monnier, 1927.
  • L' arte nelle chiese di Bologna, 2 voll., Bologna, Zanichelli, 1932-38. Comprende:
  1. Secoli VIII-XIV, 1932.
  2. Secoli XV-XVI, 1938.

Note

  1. ^ a b Fondo Igino Benvenuto, riferimenti e link in Collegamenti esterni.
  2. ^ a b c Marinella Pigozzi, Biografia, riferimenti e link in Collegamenti esterni.

Collegamenti esterni

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