Diocesi di Prizren-Pristina
La diocesi di Prizren-Pristina (in latino: Dioecesis Prisrianensis-Pristinensis) è una sede della Chiesa cattolica in Kosovo immediatamente soggetta alla Santa Sede. Nel 2012 contava 66.800 battezzati su 2.160.000 abitanti. È retta dal vescovo Dodë Gjergji.
| Diocesi di Prizren-Pristina Dioecesis Prisrianensis-Pristinensis Chiesa latina | |||
|---|---|---|---|
| |||
| Vescovo | Dodë Gjergji | ||
| Presbiteri | 62, di cui 57 secolari e 5 regolari 1.077 battezzati per presbitero | ||
| Religiosi | 8 uomini, 85 donne | ||
| Abitanti | 2.160.000 | ||
| Battezzati | 66.800 (3,1% del totale) | ||
| Stato | Kosovo | ||
| Superficie | 11.800 km² | ||
| Parrocchie | 24 (4 vicariati) | ||
| Erezione | 24 maggio 2000 | ||
| Rito | romano | ||
| Cattedrale | Madonna del Perpetuo Soccorso | ||
| Santi patroni | Santa Maria | ||
| Indirizzo | Ul. I.L. Ribar 7, 38400 Prizren, Kosovo | ||
| Sito web | www.kishakatolike.org | ||
| Dati dall'Annuario pontificio 2015 (ch · gc) | |||
| Chiesa cattolica in Kosovo | |||

Territorio
La diocesi comprende tutto il Kosovo.
Sede vescovile è la città di Prizren, dove si trova la cattedrale della Madonna del Perpetuo Soccorso. A Pristina è stata inaugurata il 5 settembre 2017 la nuova chiesa di Santa Madre Teresa.[1]
Il territorio è suddiviso in 24 parrocchie, raggruppate in 4 decanati, Prizren, Pristina, Đakovica (Gjakovë) e Pejë.
Storia
La diocesi di Prizren fu probabilmente eretta nel V secolo, anche se i riscontri documentali sono piuttosto tenui, limitandosi a menzionare un Paulus episcopus Prinatenus, che sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi della provincia dell'Epiro Nuovo all'imperatore Leone in seguito all'uccisione del patriarca Proterio di Alessandria.[2] Si ipotizza che questa sede possa essere erede di Giustiniana Seconda (che prima aveva il nome di Ulpiana) che fu distrutta nelle invasioni barbariche.
Nei secoli seguenti della diocesi si perde ogni traccia, fino a quando nel 1020 non è menzionata nuovamente. In questo periodo era suffraganea di Ocrida e dopo lo scisma interruppe la piena comunione con la Chiesa d'occidente. Comunque fino al XII secolo era sicuramente attiva ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Antivari.
Dopo l'inizio del Duecento inizia un nuovo periodo di decadenza e di oscurità in seguito alla presenza dei Serbi prima e dei Turchi poi. In questo periodo è presente una diocesi di Pristina di rito latino, che forse è la stessa sede di Prizren.
Nel 1618 papa Paolo V nomina un vescovo per Prizren e dal 1622 la diocesi è posta sotto la tutela della Congregazione di Propaganda Fide.
Nella seconda metà del XVII secolo era suffraganea dell'arcidiocesi di Durazzo (oggi arcidiocesi di Tirana-Durazzo). All'inizio del XVIII secolo fu nominato l'ultimo vescovo, dopo il quale di questa diocesi non si conosce più nulla.
Nel 1933 il titolo Prisrianensis fu annoverato tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica[3], fino al 2 ottobre 1969 quando, in forza della bolla Ad Ecclesiam Christi di papa Paolo VI, fu unito alla diocesi di Skopje, che mutò il proprio nome in quello di Skopje-Prizren. Contestualmente la chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso di Prizren fu eretta a concattedrale della diocesi di Skopje-Prizren.
L'amministrazione apostolica di Prizren è stata eretta il 24 maggio 2000 con la bolla Apostolicum munus di papa Giovanni Paolo II in seguito alla divisione della diocesi di Skopje-Prizren, da cui ha tratto origine anche la diocesi di Skopje.
Il 5 settembre 2018 l'amministrazione apostolica è stata elevata al rango di diocesi, con il nome attuale.
Cronotassi dei vescovi
- Petar Katić † (12 febbraio 1618 - marzo 1622 deceduto)
- Sede vacante (1622-1651)
- Franjo Smirović, O.F.M.Obs. † (27 febbraio 1651 - 20 marzo 1656 nominato arcivescovo di Acrida)
- Franjo Katić † (1660 - ?)
- Giovanni Felice Bernabei, O.F.M.Conv. † (5 novembre 1689 - ? deceduto)
- José Antonio Jaspe Montenegro † (18 marzo 1705 - ?) (vescovo titolare)[4]
- Ivan Romanov † (6 luglio 1942 - 1959 deceduto) (vescovo titolare)[5]
- Sede soppressa (?-2000)
- Marko Sopi † (24 maggio 2000 - 11 gennaio 2006 deceduto)
- Dodë Gjergji, dal 12 dicembre 2006
Statistiche
La diocesi al termine dell'anno 2012 su una popolazione di 2.160.000 persone contava 66.800 battezzati, corrispondenti al 3,1% del totale.
| anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
| 2000 | 60.000 | 2.000.000 | 3,0 | 50 | 44 | 6 | 1.200 | 12 | 96 | 23 | |
| 2001 | 65.000 | 2.100.000 | 3,1 | 53 | 47 | 6 | 1.226 | 10 | 66 | 23 | |
| 2002 | 65.000 | 2.100.000 | 3,1 | 55 | 49 | 6 | 1.181 | 10 | 67 | 23 | |
| 2004 | 65.000 | 2.100.000 | 3,1 | 55 | 47 | 8 | 1.181 | 10 | 79 | 23 | |
| 2007 | 65.000 | 2.100.000 | 3,1 | 53 | 50 | 3 | 1.226 | 5 | 83 | 23 | |
| 2008 | 65.000 | 2.100.000 | 3,1 | 64 | 59 | 5 | 1.015 | 50 | 83 | 23 | |
| 2012 | 66.800 | 2.160.000 | 3,1 | 62 | 57 | 5 | 1.077 | 8 | 85 | 24 | |
Note
- ^ Dal Bollettino della Santa Sede.
- ^ Tuttavia, secondo l'edizione critica della Collectio Sangermanensis, che contiene le lettere del 458 indirizzate all'imperatore, il termine Prinatenus è ritenuto corrotto e interpretato come Dribastenus, ossia Drivasto. Concilium universale Chalcedonense. Volumen sextum, prosopographia et topografia, actorum calcedonensium et encycliorum indices, edidit Eduardus Schwartz, «Acta Conciliorum Oecumenicorum», II/6, Berlino-Lipsia 1938, p. 100.
- ^ Da Giga Catholic.
- ^ È documentato come vescovo ausiliare di Santiago di Compostela. Dal sito Catholic Hierarchy.
- ^ Nominato vicario apostolico di Sofia e Filippopoli. AAS 34 (1942), p. 299.
Fonti
- Annuario pontificio del 2015 e precedenti, in (EN) David Cheney, Diocesi di Prizren-Pristina, su Catholic-Hierarchy.org.
- (SQ) Sito ufficiale della diocesi
- (EN) Diocesi di Prizren-Pristina, su GCatholic.org.
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig 1931, p. 422
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 4, p. 289; vol. 5, p. 324
- (LA) Bolla Ad Ecclesiam Christi, AAS 62 (1970), pp. 202-203
- (LA) Bolla Apostolicum munus, AAS 92 (2000), pp. 772-773
Voci correlate
Altri progetti
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