Volo Alitalia 404

incidente aereo

L'incidente del volo Alitalia 404 fu un incidente aereo avvenuto alle ore 19:11 del 14 novembre 1990 nei pressi di Weiach, comune del Canton Zurigo in Svizzera, causato, durante la fase di discesa verso lo scalo aeroportuale di destinazione, l'Aeroporto di Zurigo, da un malfunzionamento del sistema Instrument landing system (ILS) e dalla conseguente errata valutazione dell'altitudine da parte del comandante.

Volo Alitalia AZ 404
Il McDonnell Douglas DC-9-32 marche I-ATJA in livrea Aero Trasporti Italiani (ATI), lo stesso coinvolto nell'incidente, fotografato nel giugno 1982.
Tipo di eventoIncidente
Data14 novembre 1990
Ora19:11
Tipomalfunzionamento strumenti di bordo (altimetro) con conseguente errata valutazione, volo controllato contro il suolo
LuogoWeiach
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
Coordinate47°32′50″N 8°26′51″E
Tipo di aeromobileMcDonnell Douglas DC-9-32
OperatoreAlitalia
Numero di registrazioneI-ATJA
PartenzaAeroporto di Milano-Linate
DestinazioneAeroporto di Zurigo
Passeggeri40
Equipaggio6
Vittime46
Feriti0
Sopravvissuti0
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Svizzera
Volo Alitalia 404
Dati estratti da Aviation Safety Network[1]
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Nell'incidente perirono tutti i quaranta passeggeri e i sei membri dell'equipaggio: Il Comandante Raffaele Liberti, il primo ufficiale Massimo De Fraia e gli assistenti di volo Adalberta Pollidori, Vittorio Caronti, Francesca Pigozzi e Marco Gismondi.

Tra le vittime l'attore di 21 anni Roberto Mariano, interprete dei film Mery per sempre e Ragazzi fuori. Nel volo doveva trovarsi anche l'attore Salvatore Termini, che fu attore negli stessi due film; per sua "fortuna" arrivò in ritardo all'imbarco e perse il volo.

Risultò, al febbraio 2013, il quarto più grave incidente in termini di perdite umane avvenuto in territorio svizzero[2].

Dinamica dell'incidente

Il volo Alitalia 404, volo di linea operato dalla compagnia aerea italiana Alitalia con un McDonnell Douglas DC-9-32 marche I-ATJA, decollò alle ore 18:36 dalla pista (RWY) 36R dell'Aeroporto di Milano-Linate (IATA: LIN, ICAO: LIML) con destinazione l'Aeroporto di Zurigo (IATA: ZRH, ICAO: LSZH), con atterraggio previsto sulla RWY 28.

Dopo un volo senza problemi, il sistema ILS del velivolo agganciò il segnale a terra a 14 nmi, circa 26 km, dalla soglia della RWY 14 ed il personale di servizio addetto al controllo di avvicinamento della torre di controllo dell'aeroporto svizzero segnalò al comandante di iniziare la manovra di avvicinamento per approssimarsi alla pista, manovra effettuata a circa 11,5 nmi. Da quel momento il velivolo iniziò ad abbassarsi sul corridoio di discesa dei previsti 4 000 ft, pari a 1 219 m, tuttavia in anticipo rispetto alle 8 nmi (14,8 km) previste. Una serie di fattori contribuirono ai successivi eventi: l'indicatore ILS a disposizione del pilota dava un'indicazione errata, mostrando circa 1 000 piedi di altitudine in più di quelli reali e un assetto di planata centrato mentre si avvicinava alla pista 14 dell'aeroporto di Zurigo, mentre invece volava troppo basso. Le condizioni meteorologiche presenti costrinsero il velivolo a volare tra le nubi affidando all'equipaggio la sola navigazione strumentale che, pur integrata dall'altimetro di bordo, non consentì al pilota di valutare correttamente la situazione di pericolo imminente.

Il ricevitore ILS del co-pilota invece funzionava correttamente e stava mostrando un approccio pericolosamente basso. Nonostante questo il comandante ha deciso - senza verificare a fondo se il valore era corretto - di ignorare il secondo dispositivo (come riportato dal programma Indagini ad alta quota - National Geogeaphic basato su ricerche attendibili effettuate dagli investigatori) Una manovra di riattaccata avviata dal co-pilota è stata interrotta dal comandante.

Il DC-9, sceso 1 400 ft (427 m) al di sotto del corridoio previsto, impattò sulla superficie del Stadlerberg, collina situata nel comune del Canton Zurigo, nei pressi dell'abitato di Weiach.

L'Ufficio d'inchiesta sugli infortuni aeronautici (UIIA) e l'Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC), ente federale svizzero sottoposto al Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni e preposto ad indagare sull'accaduto, appurarono le dinamiche dell'incidente attribuendo la responsabilità al malfunzionamento di apparecchiature telemetriche del velivolo con conseguente errore di valutazione dell'altitudine da parte dei piloti.[1][3][4] Le indagini non rivelarono responsabilità attribuibili ai controllori di volo benché ipotizzate dai legali dell'Alitalia che si dovette assumere completamente l'onere del risarcimento ai familiari delle vittime.[5]

Note

Bibliografia

Quotidiani

Collegamenti esterni