Italia romana
L'Italia (Italia in latino) fu una provincia romana de facto comprendente la regione geografica italiana. Fu sostanzialmente creata da Diocleziano nel 292 d.C. in seguito alla soppressione delle regioni augustee, che fino ad allora erano gli enti che amministravano la penisola italiana. Nel corso dei secoli il suo sistema amministrativo cambiò evolvendosi in forme diverse, che presero nomi distinti e che si svilupparono su territori differenti. Con la riforma di Diocleziano l'Italia fu parificata, da un punto di vista amministrativo, alle altre province romane.
Italia | |||||
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Informazioni generali | |||||
Nome ufficiale | (LA) Italia | ||||
Capoluogo | Roma Mediolanum | ||||
Dipendente da | Impero romano | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Provincia romana de facto | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 292 d.C. | ||||
Causa | Soppressione delle regioni augustee | ||||
Fine | 476 d.C. | ||||
Causa | Caduta dell'Impero romano d'Occidente | ||||
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Cartografia | |||||
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Statuto
Storia
Il sistema amministrativo dell'Italia rimase distinto da quello delle province fino all'epoca di Diocleziano. Le province erano infatti territori governati da magistrati delegati dal potere centrale,[1] mentre l'annessione e poi l'amministrazione dell'Italia si articolò per secoli attraverso la fondazione di colonie romane e latine, trattati di alleanza e confische del territorio (ager publicus).
Con l'ascesa di Roma ebbe inizio il primo processo di unificazione culturale e politica della Penisola. I territori acquisiti mediante la guerra passavano alla proprietà del popolo romano ed erano definite perciò ager publicus. Questo veniva assegnato, in proprietà o in affidamento a comunità, attraverso la fondazione di colonie, o a singoli. La fondazione di più di trecento colonie di diritto latino, città stato autonome i cui cittadini provenivano dal Lazio e legate a Roma da trattati che ne regolamentavano il commercio, la difesa e i rapporti esteri[2], giocò un ruolo chiave nella trasmissione dell'identità culturale romana nelle regioni in cui venivano istituite.
Accanto all'istituto della colonia esistevano le assegnazioni viritane del territorio: l'ager publicus veniva affidato non a città, come al momento della fondazione di una colonia, ma a singoli, dipendenti direttamente da Roma; un caso frequente era quello di soldati che, dopo la fine del servizio militare, ottenevano un appezzamento.[3]
Sotto Costantino I (314), la diocesi d'Italia fu suddivisa in due partizioni amministrative o vicariati, ognuna governata da un vicarius: l'Italia Suburbicaria e l'Italia Annonaria.[4] In realtà le fonti dell'epoca, come il Laterculus Veronensis e la Notitia Dignitatum, attestano che de jure l'Italia continuava ad essere suddivisa in una sola diocesi, la dioecesis Italiciana, a sua volta suddivisa in due vicariati.[5] Comunque, essendo Italia Annonaria e Italia Suburbicaria rette ognuna da un vicarius (la massima autorità civile di una diocesi), esse sono spesso dette impropriamente diocesi in quanto de facto lo erano pur non essendolo de jure.
Difesa ed esercito
Legioni romane
Vale la pena ricordare che la riorganizzazione augustea fu di fondamentale importanza anche ai fini del reclutamento delle legioni. Keppie sostiene che all'esercito romano appartenesse un 65% di cittadini Italici, (per lo più provenienti dalla Gallia Cisalpina), mentre il restante 35% era costituito da provinciali, muniti anch'essi di cittadinanza romana, per un totale complessivo di circa 140.000 uomini.[6].
Per quanto riguarda i singoli territori, l'Italia nord occidentale era particolarmente importante da un punto di vista strategico: da essa si potevano controllare le valli alpine e i relativi passi[7].
Auxilia e Classis
Fortezze, forti e fortini
Degna di nota, tra le fortezze romane presenti in Italia, fu l'Arx Romana di Mediolanum, che si trovava appena fuori da Porta Romana[8]. L'Arx Romana, in particolare, era situata sulla sommità di una piccola collina (arx, in latino, significa "rocca, "fortezza", ma anche "altura", "sommità", "luogo elevato")[9]. Il sistema difensivo di Mediolanum era costituito anche da altre tre fortezze, il Castrum Vetus, il Castrum Portae Novae e il Castrum Portae Jovis[8]. In particolare, il Castrum Portae Jovis iniziò a rivestire, a partire dal 286, quando Mediolanum diventò capitale dell'Impero romano d'Occidente, anche la funzione di Castra Praetoria, ovvero di caserma dei pretoriani, reparto militare che svolgeva compiti di guardia del corpo dell'imperatore[10]. Nella stessa area dove sorgeva il Castrum Portae Jovis venne costruito, in epoca medievale, il Castello di Porta Giovia, che fu poi trasformato nel moderno Castello Sforzesco[11].
Geografia politica ed economica
Maggiori centri provinciali
Quello che segue è un elenco delle principali città romane presenti nella penisola italiana:
Risorse economiche
L'economia italica al tempo di Augusto era florida: agricoltura, artigianato e industria ebbero una notevole crescita, che permise l'esportazione dei beni verso le province, basti qui ricordare il celebre vino Falerno e le lucerne in terracotta Fortis o la terra sigillata aretina, tutti prodotti che mantennero una sorta di monopolio mondiale fino al II secolo. L'incremento demografico fu rilevato da Augusto tramite tre censimenti[13].
Per quanto riguarda i singoli territori, l'economia dell'Italia nord occidentale si basava principalmente su un'agricoltura caratterizzata da abbondanti raccolti e su un'intensa attività estrattiva che era localizzata soprattutto in Valle d'Aosta e nei dintorni di Ivrea e Vercelli[7].
Principali vie di comunicazione
I nomi di queste strade (tutte ancora attive) derivano dal nome dei magistrati (solitamente un censore, ma poteva essere anche un console, come nei casi delle vie Flaminia ed Emilia) che ne ordinarono la costruzione. In altri casi il nome deriva dalla località cui termina la strada stessa; ad esempio Via Ardeatina che porta da Roma ad Ardea, Via Anagnina ad Anagni, Via Tuscolana al Tuscolo. In altri casi ancora, dall'utilizzo che se ne faceva. La via Salaria ad esempio è così chiamata perché vi si trasportava il sale. Le principali vie di comunicazioni erano:
- Via Annia, da Adria attraverso Padova ad Aquileia.
- Via Appia, (312 a.C.), da Roma attraverso Capua, Benevento e Taranto a Brindisi (264 a.C.).
- Via Amerina, da Roma a Ameria, oggi Amelia e Perugia
- Via Ardeatina, da Roma ad Ardea
- Via Ariminensis, da Arretium ad Ariminum
- Via Aurelia (241 a.C.): da Roma a Pisa.
- Via Aurelia (75 a.C.): da Padova ad Asolo.
- Via Caecilia (142 a.C. o 117 a.C.): dalla Via Salaria verso la costa adriatica raggiungendo Amiternum e Hatria (oggi Atri), superando il l'Appennino centrale nel passo oggi chiamato delle Capannelle.
- Via Campana, che proveniva dalle saline di Ostia.
- Via Cassia (171 a.C.): da Roma alla Toscana, attraverso l'Etruria interna.
- Via Claudia Augusta: iniziata dopo le campagne militari in Rezia e Vindelicia del 15 a.C. da Druso maggiore e Tiberio, figliastri di Augusto, valicava le Alpi e collegava la Venetia alle rive del Danubio
- Via Clodia, da Roma alla Toscana formando un sistema con la Cassia.
- Via Cornelia, da Roma (Porta Cornelia, presso il Vaticano) giungeva a Caere, ove si congiungeva con l'Aurelia.
- Via Collatina, da Roma a Collatia; fu in seguito prolungata fino alla Tiburtina nel punto in cui questa passa alla riva sinistra dell'Aniene, presso Ponte Lucano.
- Via Domiziana, da Sinuessa (Mondragone) a Puteoli (Pozzuoli).
- Via Emilia (187 a.C.): partiva dalla Via Flaminia a Rimini e la congiungeva con Bologna e Piacenza.
- Via Emilia Scauri (109 a.C.), prolungava la Via Aurelia da Luna fino a Genova e Vada Sabatia.
- Via Flaminia (220 a.C.): da Roma a Rimini.
- Via Flaminia minor 187 a.C. circa, strada militare da Arezzo a Claterna vicino Bologna
- Via Flavia, antica strada romana della provincia Venetia et Histria, fu costruita dall'imperatore Vespasiano nel 78-79. La strada partiva da Tergeste (Trieste) e, costeggiando il litorale istriano, passava per Pola e Fiume; giungeva infine in Dalmazia, ma si è supposto che dovesse originariamente prolungarsi sino alla Grecia.
- Via Fulvia, da Derthona (Tortona) a Augusta Taurinorum (Torino)
- Via Gallica strada Romana che collegava Torino con Milano e Milano con Venezia (SS.11)
- Via Gemina: da Aquileia ad Emona, iniziata probabilmente dopo le campagne militari di Ottaviano degli anni 35-33 a.C. nell'Illirico romano.
- Via Iulia Augusta, collegava Aquileia con il Norico passando per Iulium Carnicum e il passo di Monte Croce Carnico.
- Via Julia Augusta (13 a.C.): da Piacenza, passando per la riviera ligure di ponente, giungeva in Gallia ad Arles, dove si congiungeva con la Via Domizia.
- Via Latina, attraversava la zona degli Ernici, il Liri, il Volturno e si collegava poi a Casilinum con la via Appia.
- Via Labicana, da Roma verso sud-est per Labicum, formando un sistema con la Praenestina
- Via Laurentina da Roma a Laurentum / Lavinio
- Via Nomentana, da Roma a Nomentum, nei pressi dell'attuale Mentana (anche detta "via Ficulensis" perché inizialmente limitata a Ficulea)
- Via Novaria-Sibrium-Comum, da Novara a Como passando per il Seprio
- Via Ostiense, da Roma a Ostia
- Via Pompeia o Pompea (210 a.C.): periplo della Sicilia (certamente lungo la dorsale orientale Messina - Siracusa).
- Via Popilia (132 a.C.): portava da Capua a Reggio Calabria.
- Via Popilia-Annia (132 a.C. - 131 a.C.): portava da Rimini ad Aquileia
- Via Portuense: da Roma alla foce del Tevere
- Via Postumia (148 a.C.): da Genova ad Aquileia.
- Via Praenestina, da Roma a Praeneste (anche detta "via Gabina")
- Via Quinctia, da Fiesole e Firenze a Pisa
- Antica via Regina, strada che collegava Milano a Como passando per Desio e Seregno. Da qui percorreva il lato orientale del lago di Como e proseguiva poi come Via Mala.
- Via Salaria: da Roma al Mare Adriatico (nelle Marche).
- Via Salaria Gallica: strada intervalliva tra Forum Sempronii (Fossombrone) e Asculum (Ascoli Piceno) (nell'odierna regione Marche)
- Via Salaria Picena: strada litoranea che collegava la Via Flaminia alla Via Salaria partendo da Fanum Fortunae e arrivando in località Castrum Truentinum nei pressi di Porto d'Ascoli.
- Via Sara, collegava Sestri Levante con Ghiare di Berceto.
- Via Satricana, da Roma a Satricum.
- Via Severiana, che collegava Portus (odierna Fiumicino) a Terracina.
- Via Severiana Augusta da Milano al Passo del Sempione (nota anche come via Mediolanum-Verbannus)
- Via Sorana, connetteva Alba Fucens e la via Tiburtina Valeria con la via Latina attraverso Sora e la Valle del Liri.
- Via Strada delle cento miglia, strada militare, collegava Parma a Luni.
- Via Sublacense, dalla via Valeria alla villa di Nerone a Subiaco.
- Via Tiburtina, da Roma a Tibur (Tivoli) e Via Tiburtina Valeria, il prolungamento fino a Pescara.
- Via Traiana, costruita da Traiano (109 d.C.) in alternativa alla vecchia via Appia, collegava Benevento a Brindisi e passava prossima all'Adriatico.
- Via Traiana Calabra, prolungamento della via Traiana da Brindisi ad Otranto.
- Via Traiana Nova, percorso alternativo alla Via Cassia nel tratto tra Volsinii Novi e Chiusi.
- Via Trionfale da Roma a Veio.
- Via Valeria, da Messina a Lilibeo.
- Via Veientana, strada etrusca che seguiva il percorso della Via Cassia fino a Tomba di Nerone, poi si distaccava per raggiungere Veio.
In seguito, Augusto privilegiò l'Italia anche attraverso la costruzione di una fitta rete stradale e di numerose strutture pubbliche urbane(foro, templi, anfiteatri, teatri, terme...), fenomeno noto come evergetismo augusteo. Plinio il Vecchio racconta che da Augusta Praetoria, fino a Rhegium (nell'attuale Calabria), passando da Roma e Capua, si potevano incontrare strade per 1.020 miglia.[14]
Arte e architettura provinciale
Rispetto alle province fu soprattutto l'Italia ad essere privilegiata da Augusto, che vi costruì una fitta rete stradale e abbellì le città dotandole di numerose strutture pubbliche (fori, templi, anfiteatri, teatri, terme..)[15] e di uffici di raccolta tributari.[16] Esempio degno di nota è Mediolanum, per cui Augusto predispose un vero e proprio piano regolatore dotato di una certa complessità, compilato tra la fine del I secolo a.C e l'inizio del I secolo d.C., in base al quale fu prevista l'evoluzione dell'antico abitato celtico in città romana, la cui struttura urbanistica fu conservata per secoli[17].
Note
- ^ C. Nicolet, L'inventario del mondo, Roma, 1989, pp. 229-231.
- ^ Dario Giorgetti, Geografia storica ariminense, in Analisi di Rimini antica. Storia e archeologia per un museo, Rimini, Comune di Rimini, 1980.
- ^ Museo della centuriazione
- ^ Cfr. La riorganizzazione amministrativa dell'Italia. Costantino, Roma, il Senato e gli equilibri dell'Italia romana, su treccani.it.
- ^ De Giovanni, p. 136.
- ^ L. Keppie, The Making of the Roman Army, from Republic to Empire, 1984, p. 180.
- ^ a b L'Italia romana delle Regiones. Regio XI Transpadana, in Il mondo dell'archeologia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002-2005. URL consultato il 28 marzo 2017.
- ^ a b 101 tesori nascosti di Milano da vedere almeno una volta nella vita, di Gian Luca Margheriti, su books.google.it. URL consultato il 18 giugno 2018.
- ^ Arx, su dizionario-latino.com. URL consultato il 29 luglio 2018.
- ^ Colombo, p. 51.
- ^ Milano dal III secolo d.C. al XIII secolo d.C., su milanoneisecoli.blogspot.com. URL consultato il 30 luglio 2018.
- ^ L'antica città di Atella attualmente ricade in diversi comuni: Frattaminore, Orta di Atella, Sant'Arpino e Succivo.
- ^ Svetonio, Augustus, 27
- ^ Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, III, 43.
- ^ Svetonio, Augustus, 30
- ^ Svetonio, Augustus, 46
- ^ Mediolanum-Milano, su romanoimpero.com. URL consultato l'8 luglio 2018.
Bibliografia
- Fonti antiche
- (GRC) Dione Cassio, Storia romana. (testo greco e traduzione inglese).
- (LA) Livio, Ab Urbe condita libri. (testo latino e versione inglese ).
- (LA) Livio, Periochae ab Urbe condita. (testo latino ).
- (LA) Orosio, Historiarum adversus paganos libri septem. (testo latino).
- (LA) Plinio il Vecchio, Naturalis historia. (testo latino e versione inglese).
- (GRC) Strabone, Geografia. (traduzione inglese).
- (LA) Svetonio, De vita Caesarum libri VIII. (testo latino e traduzione italiana).
- (LA) Tacito, Annales. (testo latino , traduzione italiana e traduzione inglese).
- (LA) Velleio Patercolo, Historiae romanae ad M. Vinicium libri duo. (testo latino e traduzione inglese qui e qui ).
- (LA) Zonara, Epitome delle storie. (testo greco e latino, traduzione francese ).
- (GRC) Zosimo, Storia nuova. (traduzione italiana ).
- Fonti storiografiche moderne
- (IT) AA.VV., Storia del mondo antico, voll. V-VI-VII-VIII-IX, Milano, Cambridge, 1975.
- (IT) AA.VV., Storia di Roma, a cura di Momigliano, Schiavone et alii, Torino, 1993.
- Alessandro Colombo, I trentasei stendardi di Milano comunale (PDF), Milano, Famiglia Meneghina, 1935, ISBN non esistente.
- (FR) Durry, M., Les cohortes pretoriennes, Parigi, 1938.
- (IT) Forni, G., Il reclutamento delle legioni da Augusto a Diocleziano, Milano, 1953.
- (IT) Laffi U., Studi di storia romana e diritto, Roma, 2001.
- (IT) Laffi U., Colonie e municipi nello stato romano, Roma, 2007.
- (IT) Nicolet, C., Strutture dell'Italia Romana, 1984.
- (IT) Passerini, A., Le coorti pretorie, Roma, 1939.