Bassa fedeltà (musica)
Con il termine bassa fedeltà (o anche Lo-Fi, contrazione del termine in lingua inglese low fidelity) si indica un tipo di produzione musicale povera rispetto agli standard usuali (high fidelity) e realizzata utilizzando una strumentazione non particolarmente eccelsa ed elaborata nella fase di registrazione, sia per carenza di mezzi e di risorse adeguate, ma anche per scelta consapevole e volontaria.
Lo-Fi | |
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Origini stilistiche | Indie rock |
Origini culturali | Stati Uniti, Regno Unito e Canada |
Strumenti tipici | Voce, chitarra elettrica, basso elettrico, batteria, tastiera,campionatore |
Tra la fine degli anni ottanta ed i primi anni novanta, il termine venne utilizzato non solo per descrivere la qualità delle registrazioni ma anche per indicare un vero e proprio sottogenere musicale dell'indie rock, spesso associato anche ad una certa attitudine fai-da-te (dall'inglese do-it-yourself) rispetto all'approccio verso l'(auto)produzione musicale. Ciò avvenne anche grazie allo sviluppo tecnologico nell'ambito degli strumenti di registrazione professionali che rese disponibili serie di apparecchiature a 4-tracce analogiche capaci di registrare su normali musicassette (anziché su nastri a bobina) come, ad esempio, il Portastudio della Tascam.
Tra i primi artisti che si cimentarono in questo tipo di registrazioni si possono annoverare Daniel Johnston, i neozelandesi Tall Dwarfs e i Beat Happening di Calvin Johnson che fecero da apripista a tutta una serie di musicisti che, nei successivi anni novanta[1], godettero di un maggiore seguito commerciale, tra cui Beck, Lou Barlow, Will Oldham, Guided by Voices, Vic Chesnutt, Sparklehorse, Liz Phair, Bill Callahan, Mountain Goats, Eels, Wavves, Sebadoh o Pavement.[2] Gli italiani Twenty Four Hours hanno registrato i loro due primi dischi ufficiali, pubblicati da Mellow Records proprio con due Tascam Portastudio rispettivamente nel 1991 e 1994.
Con l'ondata della nuova scuola dell'hip hop, molti artisti iniziano a prendere spunto da questo genere per ricreare sonorità lo-fi-rap caratterizzate dalla presenza di bassi distorti e in generale un tipo di beat grezzo.
In ambito di musica elettronica il concetto di Lo-Fi può anche riferirsi a musica creata con sintetizzatori analogici o con vecchi computer 8-bit.