Corri ragazzo, corri

romanzo di Uri Orlev

Corri ragazzo, corri è un romanzo di Uri Orlev del 2001 premiato nel 2003 con il premio Cento.

Corri ragazzo, corri
Titolo originaleרוץ ילד, רוץ
AutoreUri Orlev
1ª ed. originale2001
1ª ed. italiana2003
Genereromanzo
Sottogenereromanzo di formazione, drammatico
Lingua originaleebraico
ProtagonistiSrulik

Nel 2013 l'opera è stata trasposta nell'omonimo film.

Trama

Srulik è un bambino ebreo di otto anni che vive nel ghetto di Varsavia assieme alla propria famiglia. Un giorno, mentre egli stava rovistando nei bidoni in muratori per trarre qualche provvista alimentare assieme alla madre, si accorge che quest'ultima, che fino a pochi minuti era lì vicino a lui, è scomparsa. Dopo un momento di profondo smarrimento il nostro protagonista decide di proseguire il proprio percorso di vita intraprendendo molteplici strade.

La sua avventura inizia conoscendo un gruppo di alcuni bambini del posto, i quali si nascondono nella fitta foresta, da questo momento Srulik inizia una vita totalmente nuova ricca di imprevidibilità.Impara molto vivendo nella foresta, ma al tempo stesso riconosce che non può stare lì per l'eternità, infatti, dopo un po' di tempo, a causa di un'irruzione dei soldati tedeschi all'interno della foresta, Srulik reincontra suo padre nascosto in un campo, il quale era stato catturato e portato alla Gestapo. Dal dialogo emerso tra i lui e suo padre, Srulik capisce che deve reprimere la sua origine ebrea, di fatto cambiando nome in Jurek per non destare sospetto. È l'ultima volta che vedrà suo padre.

Così facendo decide di "trovare fortuna" nei villaggi limitrofi alla foresta, conosce molti contadini e decide di lavorare per loro, alcuni sono comprensivi e indulgenti nei suoi confronti, mentre altri oppressivi e violenti. Un giorno viene sorpreso dai soldati tedeschi e portato alla Gestapo e successivamente ricondotto in un villaggio chiamato Kromnow.

Un giorno mentre stava lavorando nel campo, gli rimane il braccio all'interno della trebbiatrice, viene portato in ospedale, ma non viene operato perché il dottore riconosce che è ebreo, il giorno dopo un altro dottore decide di operarlo; Srulik dopo esserci svegliato, riconosce subito che il suo braccio è stato amputato, ciononostante non perde la forza di volontà, e grazie all'aiuto del dottore che ha effettuato l'operazione, scappa dall'ospedale.

Nonostante il suo braccio malconcio, decide di proseguire la sua vita nei villaggi.

Il tempo scorreva e la guerra stava per finire, durante questo periodo conosce un soldato russo di nome Sasà e diventano amici. Questi ultimi, dopo la fine della guerra si dividono e, Jurek viene portato in un orfanotrofio.Cercherà di scappare senza ottenere i risultati sperati.Ponendosi il cuore in pace, inizia ad andare a scuola, di fatto completando anche successivamente, l'università.

Superata l'età adolescenziale, decide di trasferirsi i Israele con la sua amata Sonia.

Srulik ha 8 anni ed è il protagonista del racconto.Quando viene abbandonato dalla madre, catturata dai tedeschi, sebbene abbia un vuoto, quest'ultimo viene immediatamente colmato dall'incontro con un gruppo di ragazzi.

La qualità principale

ngue Srulik dagli altri, inoltre, è molto temerario ad esempio promette al signor Moshe Frenkel che l'avrebbe ucciso.

Il nostro protagonista ha un'incredibile forza di volontà, vive nella foresta nella totale solitudine con il pericolo dei soldati tedeschi dietro l'angolo, ad alimentare questo, è anche il fatto che seppur abbia un braccio amputato decide comunque di prestare lo stesso servizi ai contadini del villaggio.Inoltre appare come un bambino che gli piace lavorare sodo, lo dimostra in varie occasioni, ciò nonostante appare un po' troppo permissivo alle richiese dei ragazzi.

Durante la sua "avventura" diventa amico con vari personaggi come Marysa, Gregor, Sasa.

Durante la narrazione il personaggio è costretto a mentire in merito alla sua origine per sfuggire dai soldati tedeschi talché nega di essere ebreo e impara a fare il segno della croce e le preghiere.

Padre di Srulik: è un personaggio secondario talché fa soltanto una comparsa nel libro, ovvero quando incontra suo figlio Srulik nel campo. Ha il ruolo, però di aiutante dato che sacrifica la propria vita per suo figlio.

Madre di Srulik: anche questo è un personaggio secondario, dato che emerge in poche occasioni prima di essere catturata dalla Gestapo.

David: è il fratello più grande, informa i genitori di un passaggio per tornare a Blonie.

Anche questo personaggio compare soltanto all'inizio del libro.

Jankiel: è il capo della banda che Srulik incontra per prima, anche questo è un personaggio secondario, (Mojsele)

Jojne: è un calzolaio, il quale è in buoni rapporti con la banda di Jankiel.

Awrum: è il capo della seconda banda cui fa parte Srulik. (Josele, Szleme, Icek, Jacek)

Signora Nowak: e la prima signora a cui Srulik presta servigi, portando a pascolare le capre.

Marysa: è la prima bambina che conosce durante il suo percorso, anche lei si occupa del bestiame, Srulik si affeziona molto a lei.

Famiglia Wrobel: Matheus è il secondo contadino cui presta servizio, è un omone grande e grosso completamente calvo; invece la moglie Manja è magra e delicata.I due hanno un figlio di nome Franek.

Zigmunt: è il ragazzo che accusa Srulik di essere ebreo e vuole consegnarlo alla Gestapo ha il ruolo di personaggio secondario ma è anche un antagonista del protagonista.

Josef Wapielnik: è il terzo contadino cui Srulik presta servizio, è presentato come un uomo irascibile.

Azor: è un cane che si affeziona molto a Sdrulik, sarà il suo compagno di avventura fino a quando verrà morso da un cane con la rabbia.

L'ufficiale della Gestapo: effettua un interrogatorio a Srulik.

Signora Herman: prende in custodia il piccolo Jurek, era una signora polacca di origini tedesche.

Dottor Dziurawski: è il dottore che opera Srulik amputandogli il braccio, inoltre aiuta il protagonista a scappare dall'ospedale.

Il soldato Werner: è un soldato tedesco che invece di consegnare Jurek alla Gestapo lo accudisce nella sua botola che risiede nella foresta;ha un cane di nome Rex.

Stanislav Boguta: non considera Jurek un invalido e quindi lo fa lavorare nella sua fattoria, ha due figlie: Klara e Maryna, quest'ultima è la favorita della madre.

Maryna ama Gregor ma il padre non acconsente ciò, talché i due decidono di scappare.

Sasà: è un sergente russo che tiene sotto la sua protezione Jurek fino alla fine della guerra, tra i due nasce un'amicizia profonda, lui è molto affettuoso nei confronti del protagonista.

Signori Cerka: Wojcech Cerka è un contadino che offre a Jurek di lavorare per lui, aveva una figlia di nome Krystina che è innamorata di Sasà.

A causa di un'alluvione, il protagonista viene tratto in salvo nei gommoni ma la famiglia decide di non abbandonare la propria abitazione, le strade tra questa famiglia e Jurek di dividono.

Famiglia Kobalsky: è l'ultima famiglia che visita, il signor e la signora Kobalsky sono molto premurosi nei confronti di Jurek, talché gli fanno fare la comunione. Hanno anche un figlio di nome Tadek.

Moshe Frenkel: è l'uomo che porta Jurek all'orfanotrofio, sottraendolo alla famiglia Kobalsky.

Signora Rapaport: è colei che cerca i genitori di Jurek, di fatto non risucendoci.

Signora Staniak: è la signora che abitava vicino a Srulik e famiglia, la signora Rapaport le chiede informazioni inerenti ai genitori del protagonista.

Inoltre compare una figura femminile che non possiede un nome, essa protegge e nasconde il nostro protagonista a tutti i costi, i soldati tedeschi bruciano la sua casa.

Le vicende si svolgono a Varsavia, però è lecito affermare che ci sono vari ambienti nel quale si svolge la vicenda e nella maggior parte sono per lo più all'aperto.Personalmente è difficile identificare un luogo principale, altresì, la foresta è un luogo molto adoperato dall'autore, viene presentata come un luogo pericoloso nel quale i soldati non mettono piede molto spesso, infatti è una 'tana' per Srulik ed i suoi amici, ciononostante, durante l'inverno la foresta si trasforma in un luogo inospitale per lui, a causa della fitta neve che cade e della temperatura rigidissima.

Un altro luogo è il ghetto di Varsavia, nel quale però emergono poche informazioni. Le varie fattorie dei contadini in cui Srulik lavora. L'ospedale di Nowy Dwor è il luogo nel quale il protagonista viene operato. Le varie stalle in cui dorme Srulik mentre presta servizio ai contadini.

Il rifugio di Werner è un luogo nel quale Jurek passa molto tempo fino a quando il soldato non fa più ritorno. L'orfanotrofio è un luogo molto angusto per Jurek, il quale prova ad attuare diverse volte la fuga.

La vicenda è collocata durante l'Olocausto, ovvero lo sterminio nazista verso tutte le categorie ritenute "indesiderabili" .Non è facile identificare in modo oggettivo la tempistica in cui si svolge la vicenda, infatti anche Jurek perde la cognizione del tempo e non sa più quanti anni ha, altresì, nel racconto sono presenti indicazioni come ad esempio la citazione "Passava un'altra primavera", "Venne l'autunno", permettendo al lettore di capire più o meno l'arco temporale nel quale si svolge la vicenda. Da questi elementi è possibile dedurre che gli avvenimenti si svolgano nel giro di qualche anno.

Sono presenti due dichiarazioni che attestano che il protagonista nel 1943 è stato portato all'ospedale di Nowy Dwor in seguito ad un incidente mentre lavorava presso il signor Hermann.

Inoltre, per la precisione nel capitolo "l'epilogo" e facile constatare che siano passati moltissimi anni da quando Jurek era all'orfanotrofio, dato che finisce gli studi universitari e conosce Sonia, la quale lo sposa, successivamente entrambi emigrano in Israele.

Sono presenti flashback, ad esempio, quando il protagonista e la signora Rapaport stanno tornando all'orfanotrofio, il ragazzino dopo aver parlato con la signora Staniak, gli tornano in mente molti ricordi, come la disposizione dei letti nella loro casa e immagina di dormire assieme al fratello David. Un'anticipazione temporale può ritenersi tale quando il controllore del treno, dove sedevano Gregor, Maryna e Jurek afferma che stanno arrivando i Russi, ciò anticipa ciò che accadrà, ovvero la fine della guerra.

Il linguaggio adottato da Uri Orlev e colloquiale e scorrevole, alcune frasi sono brevi e coincise, altre più lunghe ma entrambe di facile comprensione.

Il narratore è esterno alle vicende ma è onnisciente, lo si capisce dal fatto che conosce i pensieri dei protagonisti, nella fattispecie quelli di Jurek.

Sono presenti due tipologie di discorsi diretti, quello diretto libero e quello diretto legato, preceduto o seguito da un verbo dichiarativo. Lo stile adottato dall'autore è tale che permette al lettore di immaginare ciò che sta succedendo, scaturendo molte sensazioni tra cui orrore, solitudine, paura ma al tempo stesso coraggio e forza.

Un monologo interiore molto significativo e quello del soldato Werner, il quale, dopo aver trovato Jurek, riflette e decide di non portare il bambino alla Gestapo ma ben si di tenerlo con sé.

Ci sono vari tematiche che meritano di essere affrontate:

Il tema che racchiude tutto il libro, seppur trattato in modo molto esterno alle vicende che vengono raccontate, sono gli orrori compiuti dal Nazismo durante la seconda guerra mondiale contro chi, a detta loro erano indesiderabili, specie gli ebrei, i quali venivano uccisi nei campi di concentramento (anche camere a gas) durante la Shoah.

Un tema importantissimo è la solitudine e di conseguenza la dura vita che è costretto a fare Srulik, questa situazione è causata dalla scomparsa dei genitori, che lo proiettano in una realtà che un bambino di 8 anni non può capire ne comprendere, tutt'oggi questa situazione si riflette nel mondo moderno, dove migliaia di bambini sono sfruttati soprattutto in Asia e Africa.

La sofferenza, la fame, la fuga sono tematiche collegate ai due concetti sopra citati, in cui emergono in modo molto forte in questo libro.

Il tema dell'amicizia è molto presente in questo libro, esso ha la funzione di alleviare le sofferenze e di dare, anche se nel suo piccolo felicità;due incontri fanno sbocciare un'amicizia al quanto profonda, tra Marysa e Jurek nasce una profonda amicizia, entrambi vivono una situazione molto delicata, il protagonista è molto legato a lei, infatti, a distanza di tempo, da quando ha necessariamente dovuto abbandonarla, non smette di pensare al loro rapporto. Un'altra amicizia, forse ancor più profonda della precedente è quella tra Sasà e Jurek, trascorrono molto tempo insieme, amano giocare a dama, anche se Jurek perde sempre. Questi due personaggi diventando inseparabili benché inizialmente parlavano raramente, data la loro lingua diversa, anche in questa occasione, Jurek è costretto a perdere Sasà, dato che deve marciare con l'esercito verso Berlino.Inoltre si legherà anche con due bande di ragazzi, ma la sua permanenza in esse sarà breve. Questo reciproco affetto permette di affrontare le ingiustizie, delusioni e paure in modo più sereno, dando molta forza di volontà, già perché quest'ultima è una tematica alla base di questo straordinario libro, il coraggio e la determinazione sono le principali peculiarità di questo straordinario bambino, che rimasto senza i propri genitori, va alla ribalta in un mondo afflitto da guerra e povertà, data anche la sua età, gli avvenimenti cui egli assiste, gli scivolano come fosse impermeabile. Un tema non di poco conto è l'amore del padre per il proprio figlio, già, perché il padre del protagonista da la propria vita per salvare la vita di suo figlio mentre è inseguito dai soldati tedeschi. La pietà è un sentimento che molto spesso permette di far riflettere le persone e di conseguenza, fa fare la cosa più giusta, è ciò che fa Werner, il soldato tedesco, invece di portare Jurek alla Gestapo, lo accudisce nella sua tana in mezzo alla foresta.

Un tema che tutt'oggi è speciale, è il rapporto uomo-animale, in questo libro viene messo in risalto il legame molto stretto tra Jurek e Azor, il cane che ha curato e portato con sé dopo essere scappato dal villaggio dove prestava servigi.

Un tema molto cupo e tetro è la ferocia, la quale emerge nei soldati durante la narrazione (anche nella realtà), danno fuoco ai villaggi, picchiano uomini, donne e bambini, ai giorni d'oggi ancora è presente questa aggresività, specie nei paesi orientali.

La tematica che permette, ancora oggi di preservare la propria vita e/o di scampare alle ingiustizie è la menzogna, infatti, quest'ultima nella seconda parte parte del libro, è il cardine che permette al protagonista di preservare la propria vita, di fatto negando le sue origini, inoltre vi è una forte componente religiosa, che ai giorni d'oggi non viene vista "fondamentale" come nell'epoca in cui e ambientata la storia di Srulik.

8) A rendere emblematica la vicenda narrata con estrema peculiarità da Uri Orlev è sicuramente la scelta di mettere come protagonista un bambino durante l'Olocausto, infatti tale scelta permette al lettore di provare sentimenti unici, come pena e tenerezza, molto più forti rispetto ad avere una persona adulta come protagonista.

La vicenda viene raccontata dall'autore descrivendo con molta precisione le azioni intraprese dal protagonista, suscitando molta attenzione del lettore.

Alcune decisioni del protagonista sono prese in modo molto precipitoso, che potrebbero precludere la sua vita, azioni che una persona più grande non farebbe mai.

Infatti, i bambini sono creature innocenti, i quali non possono avere grandi capacità di comprensione delle realtà che vivono, di fatto gli avvenimenti che succedono sotto i loro occhi scivolano via, lasciando quasi nessuna traccia, di fatto affrontando la vita quotidiana in modo del tutto diverso da un adulto. Naturalmente rende emblematico questo libro anche il coraggio e la forza del protagonista, che poco a poco, conoscendo molte persone, cresce imparando molte cose, tra cui dormire da solo nella foresta.