Pontelandolfo
Pontelandolfo è un comune italiano di 2 160 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.
Pontelandolfo comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Gianfranco Rinaldi (lista civica) dal 27-5-2013 |
Territorio | |
Coordinate | 41°17′N 14°41′E |
Altitudine | 510 m s.l.m. |
Superficie | 29,03 km² |
Abitanti | 2 160[1] (31-3-2018) |
Densità | 74,41 ab./km² |
Frazioni | Acqua del Campo, Carluni, Ciccotto, Giallonardo, Grotte, Guitto, Lena, Malepara, Marziello, Pianelle, Pontelandolfo Scalo, Pontenuovo, Santa Caterina, Santillo, Sorgenza |
Comuni confinanti | Campolattaro, Casalduni, Cerreto Sannita, Fragneto Monforte, Morcone, San Lupo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 82027 |
Prefisso | 0824 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 062054 |
Cod. catastale | G848 |
Targa | BN |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 998 GG[3] |
Nome abitanti | pontelandolfesi |
Patrono | sant'Antonio di Padova |
Giorno festivo | 13 giugno |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Pontelandolfo è sito tra i monti "Calvello" (1018 m) a NW, e "Sauco" (562 m) a SE, che separano la valle del Tammaro da quella del Lenta, sul pendio di uno sprone a cavaliere della confluenza del Lenta ed il "Lenticella".
Fa parte della Comunità montana Titerno e Alto Tammaro
Storia
Stando ad alcuni ritrovamenti di mattoni, embrici e monete d'età romana, un primo insediamento abitato nacque nella località chiamata oggi "Sorgenza".
Alla fine del primo millennio dopo Cristo, dopo le incursioni saracene, si ha notizia di un nuovo centro abitato chiamato "Casale di Santa Todora".
È comunque intorno al 980 d.C. che nacque l'attuale abitato che prese il nome di Pontis Landulphi dal principe longobardo Landolfo che probabilmente vi edificò un ponte sul torrente Lenta per accedere al suo castello.[4]
All'epoca delle guerre tra Guelfi e Ghibeillini, il paese si ingrandì a causa di un con consistente numero di esuli provenienti da Siena, che vi trovò rifugio[5].
Subì due assedi nel 1138 e nel 1462, il primo ad opera di Ruggiero il Normanno e il secondo su iniziativa di Ferdinando I d'Aragona.
Pontelandolfo subì numerosi danni a causa dei vari terremoti che colpirono il Sannio ed in particolare dal sisma del 1456 e da quello del 1688.
Nel 1466 divenne possedimento dei conti di Cerreto Carafa.
La cittadina è gemellata con la città di Waterbury, nello stato del Connecticut negli Stati Uniti d'America. La località è una delle molte mete degli emigranti del piccolo paese sannita che, nel corso del XIX e XX secolo, hanno attraversato l'Oceano Atlantico distribuendosi fra Canada, USA e America Latina. A Waterbury gli emigranti e i loro discendenti hanno fondato un'associazione: il Pontelandolfo Community Club, dove si riuniscono circondati da strutture erette in modo da somigliare a elementi caratteristici del paese d'origine come l'antica torre che sovrasta la piazza principale del borgo.
Massacro di Pontelandolfo e Casalduni
Pontelandolfo è noto per essere stato, insieme a Casalduni e a Campolattaro, il 14 agosto 1861, teatro di un eccidio, perpetrato dal Regio Esercito italiano come ritorsione per il massacro[6], dopo che si erano arresi, di 1 ufficiale, 40 soldati e 4 carabinieri effettuato da circa duecento briganti capeggiati dal cerretese Cosimo Giordano. Per vendetta, il colonnello dell'esercito Pier Eleonoro Negri, al comando di un battaglione di 500 bersaglieri, massacrò un numero stimato di oltre 400 inermi cittadini[7] e distrusse il paese incendiandolo. [8] Non furono forniti dati ufficiali sul numero totale delle vittime della repressione. Una forte revisione al ribasso del numero degli uccisi, ridotti a 13 morti, viene sostenuta dal ricercatore Davide Fernando Panella sulla base della lettura dei registri parrocchiali della chiesa della Santissima Annunziata ove sarebbero annotati dal canonico Pietro Biondi e dal canonico Michelangelo Caterini (firmatario degli atti di morte) i nomi dei morti, le modalità della loro morte e il luogo del seppellimento: 13 persone (undici uomini e due donne) sarebbero morte durante il giorno stesso della strage (dieci direttamente uccisi e due nel rogo delle case) e una tredicesima morì il giorno seguente[9].
Alla strage il gruppo musicale degli Stormy Six ha dedicato una canzone che si chiama proprio Pontelandolfo.
Simboli
Lo stemma del Comune di Pontelandolfo, ufficialmente rappresentato sul Gonfalone, sul bollo e su ogni altro documento, è costituito da:[10]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture civili
Dell'antico Castello medievale di Pontelandolfo resta solo la possente Torre, alta oltre venti metri e avente un diametro di quattordici metri ed uno spessore delle mura del basamento di 4,5 metri.
Una struttura fortificata esisteva già nel 1134 ma fu solo dopo i passaggi nella zona degli eserciti di Carlo I d'Angiò nel 1266 e di Luigi d'Ungheria nel 1348 che i feudatari, capita l'importanza strategica del luogo, costruirono la torre che risalirebbe a non prima della metà del XIV secolo.
Il castello venne distrutto a seguito del terremoto del Sannio del 1688. Rimase in piedi solo la torre che attualmente è di proprietà privata.
A queste strutture si aggiungono due fontane: la Fontana di piazza Roma, sita nel centro storico, ha una curiosa forma a battistero, è dotata di otto bocche di acqua ed è chiamata anche fontana "Teglia" per l'antica presenza di un gigantesco tiglio e la Fontana ponte nuovo, costruita nel 1764 e situata nell'omonima località lungo la strada statale n. 87.
Architetture religiose
- Chiesa Parrocchiale del SS. Salvatore: caratterizzata dalla facciata in pietra locale, risale al XVII secolo ma è stata oggetto di diversi rimaneggiamenti nel corso dei secoli. L'interno, a tre navate, conserva pregevoli altari settecenteschi.
- Cappella Santa Maria degli Angeli (XIX secolo).
- Tempio dell'Annunziata: edificato nel XV secolo sulle mura di cinta del Castello, è caratterizzato da un campanile sormontato da una edicola barocca.
- Cappella San Rocco: costruita "fuori le mura" dopo la peste del 1656, è stata oggetto di un rifacimento nel 1785. La facciata presenta un porticato dal quale si accede al luogo sacro che custodisce interessanti sculture lignee.
- Edicola di San Donato: conserva pregevoli maioliche cerretesi del XVIII secolo ed è stata edificata nel luogo dove sorgeva una chiesetta demolita nel 1962.
Monumenti
- Monumento in onore delle vittime di Bridgeport in località San Donato;
- Monumento in onore dei Sanniti Pentri;
- Monumento ai Caduti.
Aree naturali
- Lago Spino: sito a nord-est del monte Calvello, nasce ai confini fra i comuni di Pontelandolfo e Morcone. Il lago ha una superficie di 1 km².
- Torrente Lente: visitabile dalla contrada Cerquelle in località Vreccola.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[11]

Cultura
Museo della civiltà contadina
Allestito in un locale di via Municipio, presenta diversi reperti inerenti al mondo contadino e rustico nonché numerosi attrezzi per la filatura e la lavorazione della lana.
Eventi
Il 13 giugno si festeggia il patrono sant'Antonio di Padova.
La "Ruzzola del formaggio"
Di singolare interesse è la "Ruzzola del formaggio", iniziativa che si tiene ogni anno nell'ambito delle festività di carnevale. Questo gioco consiste nel far "ruzzolare" una forma di formaggio lungo un percorso predeterminato del paese e che ormai è lo stesso da secoli.[12]
Secondo una leggenda questo gioco sarebbe originato quando, tempo addietro, un barone e un suo contadino si sfidarono giocando a carte. Il barone si giocò un terreno ricco di erba medica, adatto al pascolo. Alla fine vinse il contadino e il barone, uomo d'onore, tenne fede al debito di gioco e donò il terreno al contadino. Dopo pochi giorni il contadino andò dal barone per reclamare che le sue vacche pascolavano ancora sul terreno, dove mangiavano l'erba medica. Il contadino chiese di avere una parte del latte delle mucche ma il barone rispose negativamente, asserendo che l'erba medica era stata piantata quando era ancora egli il proprietario e quindi le vacche dovevano consumarla. Alla fine i due contendenti si ritrovarono in piazza dove si sfidarono con le ruzzole di formaggio, dando così origine al gioco.[13]
Secondo alcuni studiosi questo gioco fu portato nel XIV secolo da alcune persone del basso Lazio rifugiatesi a Pontelandolfo per sfuggire ad una pestilenza. Infatti delle testimonianze di questo gioco sono riscontrabili nel basso Lazio e in alcune località dell'Umbria.[14]
Economia
Artigianato
Tra le attività più tradizionali vi sono quelle artigianali, che pur non essendo diffuse come nel passato non sono del tutto scomparse, e si distinguono per l'arte della tessitura, caratterizzata da colori vivaci e temi decorativi peculiari.[15]
Amministrazione
Gemellaggi
Note
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2018.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ A. Iamalio, P. Federico, G. Ardia, La Regina del Sannio, Napoli, 1918, p. 226.
- ^ Gigi Di Fiore, Controstoria dell'Unità d'Italia.
- ^ Il Nuovo Monitore Napoletano - Considerazioni sui fatti di Pontelandolfo e Casalduni
- ^ In realtà, secondo i documenti più attendibili, fu di tredici Non esiste un rapporto ufficiale; l'unica cifra ufficiosa di 164 vittime fu riportata dal giornale "Il Popolo d'Italia". Cfr. Angelo Del Boca, Italiani, brava gente?, Neri Pozza, Vicenza, 2005, pag. 60
- ^ Christopher Duggan, La forza del destino, Storia d'Italia dal 1796 a oggi, Edizioni Laterza, 2008.
- ^ Giancristano Desiderio, L'altra verità su Pontelandolfo -I morti furono solo tredici - Lo studio di un ricercatore sannita fa luce sulla strage, Corriere del Mezzogiorno, 11 marzo 2014
- ^ Art.5 Stemma e Gonfalone, pag. 5 di Comune di Pontelandolfo - Statuto Comunale
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Pontelandolfonews: La Ruzzola del formaggio, su pontelandolfonews.com. URL consultato il 12 luglio 2011.
- ^ Palladino, p. 20.
- ^ Palladino, p. 13.
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 4.
Bibliografia
- AA.VV., Nel territorio del Titerno c'è..., Cerreto Sannita, Comunità Montana del Titerno, 1997.
- AA.VV., Brigantaggio Meridionale e Circondario Cerretese 1799-1888, Il Giornale di Caserta.
- AA.VV., Brigantaggio sul Matese 1860-1880, Museo del Sannio, 1983.
- Gigi Di Fiore 1861. Pontelandolfo e Casalduni un massacro dimenticato, Grimaldi & C. editori, 1998
- Filippo Fiorillo, Quaderni di cultura storica n. 3 - Cosimo Giordano, La tipografica, 1982.
- Gabriele Palladino, La Ruzzola del Formaggio, Comune e Pro Loco di Pontelandolfo, 2001.
- Alfredo Zazo, Dizionario Bio-Bibliografico del Sannio, Napoli, Fausto Fiorentino, 1973.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pontelandolfo
Collegamenti esterni
- Comune di Pontelandolfo, su comune.pontelandolfo.bn.it.
- Il sito della stazione meteo di Pontelandolfo, su my.meteonetwork.it.
- Fotos, su pontelandolfonews.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 238771579 |
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