Profondo rosso

film del 1975 diretto da Dario Argento
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Profondo rosso è un film del 1975, diretto da Dario Argento.

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[[File:File:Profondo rosso.jpg|frameless|center|260x300px]]Una scena del film
Durata126'
Rapporto2,35:1
Regia{{{regista}}}
Logo ufficiale del film

Esso rappresenta, secondo molti critici cinematografici e molti fan, la massima espressione registica. Può essere un considerato un opus di transizione fra la prima fase thriller nell'itinerario del regista, del quale fanno parte L'uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio, e quella horror cominciata con Suspiria. La pellicola ebbe fin dalla prima comparsa nelle sale un ottimo successo di pubblico e col passare degli anni divenne di culto, grazie anche ai terrificanti effetti speciali cui mise mano anche Carlo Rambaldi, e alla musica, composta da Giorgio Gaslini con l'ausilio del gruppo rock progressive dei Goblin.

Trama

Template:Trama Il pianista inglese Marcus Daly (David Hemmings) decide di indagare su un'orrenda catena di delitti che comincia col violento omicidio della medium Helga Ulmann (Macha Meril), di cui è unico testimone. Nelle indagini viene aiutato dalla simpatica reporter Gianna Brezzi (Daria Nicolodi).

In una villa, il musicista scopre un macabro disegno che ritrae un fatto di sangue misteriosamente collegato alla morte della sensitiva. Mentre indaga, Daly s'accorge di essere diventato il bersaglio numero uno del killer che intanto continua con i delitti, arrivando sempre più vicino a lui e uccidendo tutte le persone che gli stanno vicino oppure che arrivano alla verità. Muoiono infatti, uno dopo l'altro, la scrittrice Amanda Righetti (Giuliana Calandra), autrice di un libro in cui si parla della villa "incriminata", lo psichiatra Giordani (Glauco Mauri), che scopre casualmente il nome del killer lasciato da quest'ultima sulla vasca del bagno di casa, Carlo (Gabriele Lavia), l'amico omosessuale e alcolizzato di Marc. Anche Gianna è accoltellata dal killer in una scuola media dove, secondo un'indicazione della piccola ma diabolica Olga (Nicoletta Elmi), dovrebbe trovarsi un disegno identico a quello della villa.

Alla fine Marc, tornando sul luogo del primo delitto, scopre di aver già visto il misterioso assassino riflesso in un quadro di Edward Hopper: colui non è altri che Marta (Clara Calamai), l'insana madre di Carlo, inutilmente difesa dal figlio poi morto in un incidente, che quando quest'ultimo era piccolo aveva assassinato sotto i suoi occhi il padre che voleva mandarla in clinica perché malata. Il film si conclude con l'assassina che cerca di colpire Marc con una mannaia, finendo però incastrata nelle gronde di un ascensore per via di una collana di grosse perle. Il pianista preme allora il tasto di rinvio facendo scendere l'ascensore e decapitando così la donna. Su uno sfondo rosso, con un primo piano della faccia del protagonista, scorrono i titoli di coda e sempre in sottofondo c'è l'angosciante tema musicale. Template:Finetrama

Note

In Giappone uscì alcuni anni dopo l'uscita italiana con il titolo Suspiria - Parte II, ed è sempre presente ai primissimi posti nelle classifiche dei film preferiti dalle adolescenti, insieme a Vacanze romane di William Wyler [senza fonte].

Collegamenti esterni

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