Marcelo Andrés Ríos Mayorga (Santiago del Cile, 26 dicembre1975) è un ex tennistacileno, già numero uno del ranking ATP: è noto per avere ricoperto tale posizione per sei settimane complessive pur senza avere mai vinto in carriera un titolo del Grande Slam.
Soprannominato El Chino (Il cinese) e El zurdo de Vitacura (Il mancino di Vitacura) fu il primo tennista latinoamericano a raggiungere la testa del ranking ATP, dopo avere dominato anche l'analoga classifica juniores.
Si ritirò a 29 anni nel 2004 a causa di un infortunio alla schiena.
Nato il 26 dicembre 1975 a Santiago, figlio di un uomo d'affari e di un'insegnante, ha una sorella maggiore di nome Paula[1].
Nel 2000 si sposa con la costaricana Giuliana Sotela che aveva conosciuto all'accademia di Nick Bollettieri. Dal rapporto tra i due nasce una figlia nel 2001, Constanza. Il matrimonio finisce nel 2004.
Si sposa per la seconda volta nel 2005 con la modella cilena María Eugenia Larraín, ex-fidanzata di Iván Zamorano. Anche questo matrimonio non durò molto, con annunci pubblici della separazione. Rios definì il suo secondo matrimonio come il più grande errore della sua vita.
Nel 2009 si sposa con Paula Pavic[2], nel 2008 nasce la prima figlia della coppia, Isidora, e nel 2010 nasce la seconda, Colomba.[3]
Nel 1996 sono 3 le finali per lui ma riesce a vincere solo a St. Pölten. Perde per la seconda volta in finale il torneo di Santiago, questa volta contro l'argentino Hernán Gumy. Il 1997 incomincia con il primo quarto di finale in un torneo dello Slam. Agli Australian Open infatti supera agilmente Petr Korda, Michael Joyce e Gilbert Schaller nei primi turni per poi dar vita ad un'autentica battaglia contro Thomas Enqvist. Dopo cinque set con due tie-break Ríos riesce ad avere la meglio dell'avversario ma nei quarti si trova di fronte Michael Chang, testa di serie numero uno, che lo elimina in tre set. Dopo il risultato al torneo australiano riesce ad entrare per la prima volta nella top-10, precisamente al numero 7.[4]
Nella stessa stagione arriva per due volte alla finale di un Masters Series, prima a Montecarlo dove sconfigge in finale Àlex Corretja e il secondo poche settimane dopo a Roma dove Corretja si prende la rivincita battendolo in 3 set. Agli US Open 1997 ripete il risultato degli Australian Open e raggiunge nuovamente i quarti di finale. Sulla sua strada però incontra nuovamente Chang e, seppure in un match più equilibrato durato cinque set, viene eliminato nuovamente dall'americano. Chiuderà l'anno al decimo posto in classifica. Ad inizio 1998 vince l'Heineken Open e agli Australian Open 1998 raggiunge a sorpresa la finale senza aver affrontato una testa di serie nel suo percorso. Nell'incontro decisivo viene però sconfitto nettamente da Petr Korda con un triplo 6-2. Nonostante la dolorosa sconfitta riesce a salire di tre posizioni in classifica raggiungendo quindi il quinto posto.
A marzo vince ben due Masters Series, prima ad Indian Wells dove sconfigge in quattro set Greg Rusedski e poi a Miami dove ha la meglio su Andre Agassi. Grazie a questa doppia vittoria raggiunge, il 30 marzo la prima posizione in classifica superando Pete Sampras. opo quattro settimane è costretto a cedere nuovamente la testa della classifica a Sampras complici delle vittorie dello statunitense. Agli Internazionali d'Italia 1998 arriva in finale dopo aver sconfitto avversari di ottimo livello come Tim Henman, Thomas Muster, Richard Krajicek e Gustavo Kuerten ma nel match per il titolo l'avversario Albert Costa non riesce a scendere in campo per un infortunio lasciando quindi il titolo a Rios. Sempre a maggio vince a St. Pölten contro Vince Spadea. Al Roland Garros viene sconfitto nei quarti di finale da Carlos Moyá, futuro vincitore del torneo parigino. Il 10 agosto riconquista la testa della classifica ma dopo sole due settimane viene superato da Sampras, non raggiungerà mai più la prima posizione chiudendo quindi a sei settimane la sua permanenza alla vetta.
In ottobre vince la Grand Slam Cup sconfiggendo Agassi in un match lungo cinque set. Due settimane dopo al Singapore Open sconfigge in finale l'australiano Mark Woodforde in due set. Partecipa al Masters di fine anno ma non riesce a superare il girone eliminatorio. Nel 1999 si ritira per infortunio prima dell'inizio degli Australian Open, dove gli era stata assegnata la testa di serie numero 1. A maggio vince il Masters d'Amburgo dopo aver sconfitto in semifinale e in soli due set Carlos Moyá ed in finale Mariano Zabaleta dopo 5 set molto combattuti. Poche settimane dopo vince per la terza volta in carriera a St. Pölten, nuovamente contro Zabaleta che però si ritira per un infortunio prima della fine del set iniziale.
Al Roland Garros raggiunge i quarti di finale dove viene eliminato in quattro set da Dominik Hrbatý. Il 10 ottobre arriva in finale a Singapore ma dopo essere andato in vantaggio di un set viene sconfitto da Magnus Norman. Una settimana dopo vince il Singapore Open sconfiggendo in soli due set Mikael Tillström. el 2000 raggiunge una sola finale, ad Umago dove sconfigge in tre set l'argentino Mariano Puerta. L'anno successivo arriva gli ultimi due titoli della carriera, il primo ad inizio anno al Qatar ExxonMobil Open dove sconfigge in tre set Bohdan Ulihrach ed il secondo ad Hong Kong dove ha la meglio in due set su Rainer Schüttler. Agli Australian Open 2002 raggiunge l'ultimo risultato importante in un torneo dello Slam. Viene eliminato da Tommy Haas in un match lungo quattro set, tre dei quali finiti al tie-break. In ottobre raggiunge la finale a Stoccolma dove viene eliminato da Paradorn Srichaphan in quattro set.
Nel 2003 raggiunge per la quarta volta il torneo di Santiago ma viene sconfitto da David Sánchez dovendo rinunciare quindi a vincere il torneo di casa.Fa la sua ultima apparizione in un torneo dello Slam al Roland Garros 2003 ma si ritira durante il match del primo turno contro Mario Ančić. i ritira nel 2004, a soli 29 anni, a causa di persistenti problemi alla schiena, ma nel 2006 ha ripreso a giocare nel Champions Tour.[5]
Champions Tour
Debutta nel Champions Tour il 29 marzo 2006 e nel primo torneo, a Doha, sconfigge agilmente Thomas Muster, Henri Leconte, Pat Cash, e Cédric Pioline riuscendo a conquistare il titolo. La settimana successiva vince ad Hong Kong e continuerà la serie fino a vincere sei tornei consecutivi. l suo ingresso nel Senior Tour venne criticato perché era significativamente più giovane degli altri ex giocatori.[6] Chiude l'anno con una serie di venticinque vittorie consecutive ed il numero 1 in classifica. Diventa il primo giocatore della storia ad essere stato alla testa della classifica da Junior, Professionista e Senior.
Fuori dal campo
Per quanto il talento cristallino dimostrato in campo gli garantiva rispetto e fan, il rapporto con il grande pubblico non è mai stato dei migliori. In diverse occasione si è rifiutato di firmare autografi al pubblico ed ha sempre disprezzato le conferenze stampa. In un'occasione ha risposto a tutte le domande poste dai giornalisti usando monosillabi mentre quando il presidente cileno lo ha invitato a Palazzo per festeggiare la prima posizione in classifica e gli chiede di dire qualche parola per i suoi tifosi ha risposto con un secco No, non voglio dire nulla.[7] Commentò il torneo di Wimbledon dicendo che l'erba era per mucche e per il gioco del calcio ma non per il tennis. Lontano dall'ambiente tennistico è stato arrestato a Roma dopo aver colpito con un pugno un tassista ed avere opposto resistenza alla polizia arrivata sul posto.[8] Ha investito il suo preparatore atletico con una jeep e nel 1998 a Stoccarda ha preso una multa da 10.000$ per aver superato i limiti di velocità. È stato espulso da diversi locali pubblici a causa di atteggiamenti eccessivi e volgari rispetto ad altri clienti.[7]
Caratteristiche tecniche
«Non sono nemmeno sicuro che vada là fuori con una strategia in testa, Cliff. Va in campo e colpisce come viene, angola la palla, va a ruota libera confidando solo sul suo talento.»
Rios viene considerato da diversi critici, tennisti ed ex-tennisti come uno fra i più talentuosi giocatori di sempre e come il miglior giocatore a non aver vinto un torneo dello Slam.[5][7] Da mancino giocava con un potente rovescio a due mani ed un ottimo dritto. Riusciva a capire prima dove la pallina sarebbe finita e si muoveva di conseguenza riuscendo a colpirla in anticipo. Nei match lunghi cinque set invece faceva fatica a mantenere un alto livello di gioco a causa del fisico.[7] Aveva anche un'altissima sensibilità di tocco, dimostrata particolarmente nelle discese a rete.