Francesco Netti

pittore e letterato italiano
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Francesco Saverio Netti (Santeramo in Colle, 24 dicembre 1832Santeramo in Colle, 28 agosto 1894) è stato un pittore e letterato italiano.

Francesco Netti, Nuda sul letto, olio su tela, 1884-1886, Pinacoteca di Bari

Biografia

Nacque dal ricco proprietario terriero Nicola Netti (1798-1899) sposato con la nobildonna Giuseppina Maria Vitale (1806-1869) di Conversano una lapide su palazzo Netti, in via Sant'Eligio, ricorda il luogo della sua nascita. Nicola Netti e Giuseppina Maria Vitale di Conversano ebbero quattro maschi (Francesco Saverio, Luigi, Antonio, Raffaele) e cinque femmine (Mariannina, Lucrezia, Maria, Lucia e Rosa).

I dipinti con persone di famiglia sonoː La crisi 1887,[1] La sorella Mariannina al pianoforte, Ritratto del fratello Antonio e Ritratto della nipote Giuseppina Netti.

Giovinezza a Napoli

Francesco trascorre quasi cinquant'anni della sua vita lontano dalla famiglia e dal paese di origine. Nel 1843, a Napoli, studia nel collegio San Carlo alle Martelle dei padri scolopi e a Napoli si laurea la in giurisprudenza. Segue le lezioni di pittura del pittore Domenico Morelli ed entra nell'Accademia di belle arti di Napoli (1855)ː prosegue a Roma gli studi di pittura (1856-1859) e compie viaggi a Firenze, a Torino, a Venezia, a Padova, a Ferrara, a Bologna e a Ravenna.

Stringe amicizia con artisti, tra cui Giuseppe Bonolis, Tommaso De Vivo, Michele De Napoli, Adriano Cecioni, Marco De Gregorio, Giuseppe De Nittis, Federico Rossano, Camillo Miola.

Durante la lunga residenza a Napoli partecipa al movimento artistico denominato Scuola di Resìna, fondato nel 1863 a Napoli da Marco De Gregorio (1829-1876) e che ha avuto come affiliati, tra gli altri, il toscano Adriano Cecioni, il barlettano Giuseppe De Nittis, il napoletano Federico Rossano, Enrico Gaeta e il siciliano Antonino Leto.

Questo gruppo di pittori, molto attivo dal 1863 al 1867 e un po' meno fino al 1875, si opponeva all'accademismo imperante (Domenico Morelli ne era un rappresentante) ed era orientato a valorizzare lo studio dal vero, la rappresentazione precisa e luminosa del paesaggio urbano e rurale, l'osservazione attenta della natura, l'attenzione al paesaggio e agli effetti di luceː aspetti che Netti farà propri.

Soggiorno in Francia

In Francia (dal 1866 al 1871) visita Parigi, Fontainebleau e Grez. Incontra e stringe amicizia con Giuseppe Palizzi e gli aderenti alla Scuola di Barbizon, che si cimenta nella pittura dal vero, anche en plain air (all'aperto). La Scuola di Barbizon - dal nome di una località francese - tra il 1830 e il 1870 e ha raccolto esponenti del realismo, tra cui Jean-François Millet, John Constable, Théodore Rousseau, Jean-Baptiste Camille Corot. Vi aderisce Giuseppe De Nittis. È del periodo francese il quadro del 1870 Festa a Gre, alla pinacoteca provinciale di Bari: al centro della scena dei giovani bendati cercano di tagliare il collo ad un'oca, appesa ad una fune, mentre all'ombra delle case donne e bambini assistono divertiti. Sono coeve le opere Barricate in una strada, Orgia e lavoro, Dopo il veglione.

Ritorno a Napoli

Nel 1871 Netti ritorna a Napoli, dove continua a frequentare il gruppo della Scuola di Resìna. Si ispira agli scavi archeologici, a Pompei ed a Ercolano, e dal 1875 al 1877 dipinge quadri pompeiani tra cuiː ììCoro antico che esce dal tempio, Festa greca, Coro greco, Danzatrici, Il citarista, Lotta dei gladiatori.

Viaggi in Oriente

Un gradito viaggio-crociera nell'oriente (luglio 1884) offertogli dall'amico e mecenate Giuseppe Caravita Principe di Sirignano allarga ancora gli orizzonti artistici di Francesco Netti: il fascino del mondo orientale per gli ambienti naturali, architettonici, paesaggistici e umani offre a Netti numerosi spunti per passare a una nuova, intensa e inedita produzione. Dall'esperienza del viaggio e dai cimeli portati dall'oriente (tappeti, piante, abiti, schizzi e foto oggetti che orneranno i suoi ambienti di lavoro) nascono opere come: Veliero, Sul Bosforo, La siesta, Ragazza assopita, Le ricamatrici levantine e Donna turca.

Le opere donate dalla famiglia Accolti Gil Vitale al comune di Conversano e collocate nel polo Museale del palazzo comunale sono: Le ricamatrici levantine, Nudo di donna, Nudo di donna di spalle, Ritratto muliebre, La prigioniera, Sul sagrato della chiesa, Angolo di Santeramo, Il traino Madonna con angeli e l'arazzo “Madonna con santi”

 
La pioggia

Testimone dell'Ottocento

Hanno ispirato la vena artistica di Netti anche avvenimenti di cronaca, vicende di natura storica, aspetti di vita contemporanea, momenti di vita quotidianaː Un episodio del 15 maggio 1848, Processione di penitenza, Donna malata, La sartina, Donna che legge, La lettura, Nuda sul letto, Gli amanti asfissiati, In corte d'assise (pinacoteca provinciale di Bari) e La convalescenza.

A Santeramo

Un altro filone della produzione artistica di Francesco Netti è legato al paese natìo Santeramo. In età avanzata decide di curare, con l'aria salubre del paese natio, la salute malferma. Osserva attentamente la dura vita dei contadini e si sofferma sul paesaggio brullo della campagna. Negli ultimi anni si avvia verso le nuove tecniche pittoriche impressionistiche.

Opere realizzate a Santeramo e su Santeramo: Un angolo del mio studio, I soldatini, Vecchie case a Santeramo, Angolo di Santeramo, Sul sagrato della chiesa, Il coro della chiesa matrice, Pozzo in un cortile, Contadino che carica un traino, Masseria, Sulla via di Santeramo, Il traino, Una famiglia sull'asino, Donna con bambino a cavallo, L'abbeveratoio, Sant'Effremo (1892)[2] Il "Ciclo dei mietitori", (1890-1894) comprende: Riposo in mietitura, Il pasto dei mietitori e La messe.

Suoi eredi d'arte e discepoli sono stati Bartolomeo Paradiso (1878-1971) ed Hero Paradiso (1912-1994). È sepolto nel cimitero di Santeramo.

Musei che conservano sue opere

Suoi scritti

I suoi articoli di critica d'arte e recensioni, scritti dal 1865 al 1889 e pubblicati in varie riviste, dopo la sua morte sono stati raccolti:

  • Scritti varii, (con prefazione dell'amico Camillo Miola), Trani, 1895.
  • Per l'arte italiana, Trani, 1895.
  • Critica d'arte, bari, Editore Laterza, 1938, a cura di Aldo De Rinaldis.
  • Scritti critici, a cura di Lucio Galante, De Luca Editore, 1980, Roma.
  • Le lettere scritte a familiari e amici che costituiscono un interessante epistolario.

Note

  1. ^ Rappresenta la cognata, moglie di suo fratello Luigi, ammalata.
  2. ^ Tela per la chiesetta della Pietà, costruita nel 1889 dove sorgeva una cappella interrata, già intitolata a sant'Effremo, santo orientale della Siria, venerato a Santeramo fin dal tredicesimo secolo. (Pinacoteca provinciale di Bari).

Bibliografia

  • Giuseppe Protomastro, Francesco Netti, Vecchi Editorie, Trani, 1894.
  • Francesco Netti (1832-1894), un intellettuale del Sud, De Luca Editore, Bari, 1980.
  • Lucio galante ( cura di),Francesco Netti-Scritti critici, De Luca editore, Roma, 1980.
  • F. C. Greco, M. Picone Petrusa, I. Valente La pittura napoletana dell'Ottocento, Napoli, Tullio Pironti Editore, 1993.
  • Christine Farese Sperken, Netti, Electa Napoli, 1996.

Collegamenti esterni

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