Angolo olandese
Nel cinema e in fotografia l'angolo olandese o piano olandese (in inglese Dutch angle o Dutch tilt) è una tecnica di ripresa che si ottiene con una decisa inclinazione della macchina da presa o della fotocamera durante l'inquadratura, in modo che l'orizzonte risulti in diagonale rispetto al bordo inferiore dell'inquadratura stessa.[1]

Tale tecnica, introdotta agli inizi del '900 dal cinema espressionista tedesco, viene utilizzata quando si vuole rappresentare una situazione di disagio, tensione, alterazione dello stato di coscienza o squilibrio psicologico.[2][3][4][5]
È nota in inglese anche come german angle, canted angle e anche Batman angle[6] e in francese come plan débullé o plan cassé[7].
Tecnica
Per ottenere un'angolo olandese l'operatore imprime una decisa inclinazione alla camera, sia verso destra, che verso sinistra, sino a un massimo di 45°, in modo che la linea dell'orizzonte formi una diagonale rispetto al bordo inferiore dell'inquadratura.[1]
Il termine francese plan débullé, deriva da bulle, e si riferisce alla bolla della livella che solitamente si trova sul treppiedi che sostiene la macchina da presa, che permette di regolare l'assetto della apparecchiatura. Il termine ha un equivalente nel gergo cinematografico italiano dove la macchina da presa inclinata viene definita “sbollata”.[1]
Le riprese in Dutch angle possono essere statiche, con macchina da presa fissa, o dinamiche, con la camera che ruota, oscilla o si muove lungo una diagonale prestabilita (cosiddetto "angolo olandese carrellato").[2][8]
Cinema
Questa tecnica di ripresa fu lanciata agli inizi del XX secolo dal cinema espressionista tedesco: uno dei primi registi ad utilizzarla fu Robert Wiene, nel film Il gabinetto del Dottor Caligari del 1920.[4]
L'angolo olandese fu utilizzato da registi innovativi come James Whale in La moglie di Frankenstein (1935), Orson Welles in Quarto Potere (1939), John Huston in Il mistero del falco (1941), Alfred Hitchcock in L'ombra del dubbio (1943) e Carol Reed in Il terzo uomo (1949).[3] In epoca successiva tra i registi che hanno ampiamente utilizzato l'angolo olandese per rappresentare lo smarrimento, la follia e/o gli effetti delle sostanze psicotrope, vi sono: Sam Raimi, che nella trilogia horror La casa (1981-1992), utilizza questa tecnica di ripresa per mostrare un personaggio posseduto da un demone; Terry Gilliam in Brazil (1985), La leggenda del re pescatore (1991) e L'esercito delle 12 scimmie (1995); Tim Burton in Edward mani di forbice (1990) e Ed Wood (1994). Più recentemente tale angolazione di ripresa è stata utilizzata in Paura e delirio a Las Vegas (1998), Batman Begins (2005), The Millionaire (2008) e Il dubbio (2008).[3][4][5]
Fotografia
Angolazioni di ripresa oblique più o meno marcate sono state utilizzate da numerosi fotografi; tra quelli in cui l'angolo olandese costituisce una vera e propria "cifra stilistica" possono essere citati gli esponenti della street photography statunitense Garry Winogrand e Robert Frank.[1][10][11].
Altri ambiti
Fumetti
Nel fumetto, il disegnatore americano Winsor McCay (1869–1934) può essere considerato un antesignano dell'angolo olandese. Nel suo Dream of the Rarebit Fiend, pubblicato a partire dal 1904, anticipando i temi del suo più famoso Little Nemo, vengono descritti gli incubi tormentati di personaggi accomunati dal fatto d'aver fatto indigestione dei famigerati rarebit gallesi (popolari crostini ricoperti di formaggio fuso); la dimensione onirica di gran parte delle sue vignette viene resa dall'autore con un ampio ricorso ad inquadrature più o meno inclinate.
In epoca più recente, l'angolo olandese è utilizzato sistematicamente in anime e manga giapponesi, quando l'autore vuole "forzare" una immagine verticale all'interno di una vignetta orizzontale.[12]
Videogiochi
L'angolo olandese è stato utilizzato in molti videogiochi. Per citare solo alcuni dei più famosi, in Dragon Age: Origins e Dragon Age II, esso è spesso utilizzato nelle scene centrate su personaggi posseduti da demoni; in Eternal Darkness, la progressione della follia nei personaggi è sottolineata da inquadrature sempre più inclinate; ulteriori esempi si possono trovare inoltre in Final Fantasy VIII, Resident Evil e Silent Hill.[13]
Note
- ^ a b c d Tecnica fotografica : angolo Olandese, su Il mondo delle Reflex. URL consultato l'8 settembre 2018.
- ^ a b (EN) Mamer B., Oblique Shot (Dutch Angle), in Film Production Technique: Creating the Accomplished Image, Belmont, Cengage Learning, 2008, pp. 9–10, ISBN 978-0-495-41116-1.
- ^ a b c (EN) Dutch angle - Hollywood Lexicon, su Hollywood Lexicon. URL consultato l'8 settembre 2018.
- ^ a b c Menghini F., “Dutch Angles” o “Angoli Olandesi”: cosa sono e come utilizzarli, su francescomenghini.net. URL consultato l'8 settembre 2018.
- ^ a b (EN) The Filmmaker's Handbook: What is a Dutch Tilt, su screenprism.com. URL consultato l'11 settembre 2018.
- ^ (EN) Dutch Tilt, su mediacollege.com. URL consultato il 12 settembre 2018.
- ^ (FR) Il était une fois ... le plan débullé, su zecinema.net. URL consultato il 12 settembre 2018.
- ^ Michael Wohl, Final Cut Pro 4. Tecniche di montaggio e editing video.
- ^ Hans-Michael Koetzle, Fotografi A-Z, pag.129, Colonia, Taschen, 2011.
- ^ (EN) How to Shoot a Dutch Angle Composition in Photography, su erickimphotography.com. URL consultato il 12 settembre 2018.
- ^ Robert Frank: la vita nell'inquadratura, su doppiozero.com. URL consultato il 12 settembre 2018.
- ^ (EN) Dutch angle, su danbooru.donmai.us. URL consultato il 17 settembre 2018.
- ^ (EN) Dutch Angle, su tvtropes.org. URL consultato il 17 settembre 2018.
Bibliografia
- (EN) Christopher J. Bowen, Roy Thompson, Dutch angle, in Grammar of the Shot, Taylor & Francis, 2013, p. 82, ISBN 9780240526010.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Angolo olandese
Collegamenti esterni
- Dutch Angle, su YouTube.
- Photography Composition Tips: Dutch Angle, su YouTube.
- (EN) Why It Works: Dutch Angles and Winning Scenes, su movies.mxdwn.com.