29 Amphitrite

asteroide

29 Amphitrite (in italiano anche 29 Anfitrite) è un asteroide della fascia principale del diametro medio di circa 212,2 km. Scoperto dall'astronomo Tedesco Albert Marth, il 1 marzo 1854, presso l'osservatorio privato di George Bishop a Londra. Presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,5547135 au e da un'eccentricità di 0,0731932, inclinata di 6,08256° rispetto all'eclittica.

Amphitrite
(29 Amphitrite)
29 Amphitrite ripreso attraverso lo strumento SPHERE montato sul Very Large Telescope
Stella madreSole
Scoperta1º marzo 1854
ScopritoreAlbert Marth
ClassificazioneFascia principale
Classe spettraleS
Designazioni
alternative
1854 EB, 1899 NG
Parametri orbitali
(all'epoca JD 2459400,5
5 luglio 2021)
Semiasse maggiore382185140 km
2,5547135 au
Perielio354211780 km
2,3677258 au
Afelio410158500 km
2,7417012 au
Periodo orbitale1491,46 giorni
(4,08 anni)
Velocità orbitale
  • 18,61 km/s (media)
Inclinazione
sull'eclittica
6,08256°
Eccentricità0,0731932
Longitudine del
nodo ascendente
356,32901°
Argom. del perielio63,16643°
Anomalia media117,52773°
Par. Tisserand (TJ)3,427 (calcolato)
Ultimo perielio3 marzo 2020
Prossimo perielio2 aprile 2024
Dati fisici
Diametro medio212,2 km
Massa
1,00×1019 kg
Densità media~2,0 g/cm³
Acceleraz. di gravità in superficie0,0593 m/s²
Velocità di fuga0,1122 km/s
Periodo di rotazione0,2246 g (5,390 h)
Temperatura
superficiale
  • ~170 K (media)
Albedo0,179
Dati osservativi
Magnitudine ass.6,05

Ha una superficie relativamente brillante ed è composto da rocce silicate, ferro e nichel allo stato metallico.

L'asteroide è dedicato a Anfitrite, dea del mare nella mitologia greca.[1][2][3]

29 Amphitrite ripreso il 27 febbraio 2025 dall'osservatorio astronomico Arrakis, Teramo; mostra il suo percorso in 66' durante la sua rivoluzione intorno al Sole. Nella foto è presente un altro asteroide della fascia principale.

Nel 1979, in base ai dati sulla curva di luce, Edward F. Tedesco ha ipotizzato l'esistenza (mai confermata) di un satellite naturale del pianetino.[4]

  1. ^ Frase di motivazione dell'attribuzione del nome dal sito MPC.
  2. ^ Frase di motivazione dell'attribuzione del nome dal sito JPL.
  3. ^ (EN) Lutz D. Schmadel, Dictionary of minor planet names, New York, Springer Verlag, 2012, p. 16, ISBN 3-540-00238-3. URL consultato il 20 febbraio 2022.
  4. ^ Other reports of asteroid/TNO companions, su www.johnstonsarchive.net. URL consultato il 28 febbraio 2025.

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