Sant'Adiutore

vescovo
(Reindirizzamento da Adiutore (santo))

Sant' Adiutore (... – V secolo) è stato un vescovo italiano originario dell'Africa, che subì la persecuzione vandalica sotto Genserico. Secondo la tradizione fu il primo evangelizzatore di Cava de' Tirreni.

Sant'Adiutore (Benigno)
Sant'Adiutore Vescovo, secolo XVII, statua lignea, Concattedrale di Cava de' Tirreni
 

Vescovo

 
Nascita?
MorteV secolo
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza1º settembre[1];
localmente il 15 maggio
Attributibastone pastorale, sacra scrittura[2]
Patrono diCava de' Tirreni

In realtà il suo vero nome era Benigno, poiché così era citato nelle fonti più antiche.[3]

Biografia

modifica

Africano di nascita, cristiano di fede fu un propagandista fervente della dottrina evangelica. Nessuno storico ci ha tramandato notizie circa la sua città natale. Secondo il Martirologio Spagnolo[non chiaro], Adiutore militò nell'esercito di Genserico e lo seguì nella conquista della Spagna. Avendo assistito al massacro dei cristiani, abbandonò l'esercito ed abbracciò la religione cristiana divenendo Vescovo. Subì poi la persecuzione dei Vandali.

Altre notizie sulla vita di Auditore si ricavano dalla biografica di san Castrese[4]. Secondo una Passio leggendaria Genserico, re dei Vandali, tentò di costringere alcuni vescovi africani a rinnegare la propria fede. Infine, quando risultò qualsiasi tentativo vano, Adiutore, con altri 12 vescovi, fu imbarcato su di un vecchio naviglio e lasciato in balia delle onde. L'imbarcazione approdò miracolosamente sulle coste della Campania dove Adiutore finì i suoi giorni mentre vi esercitava l'ufficio di vescovo prima a Benevento e poi a Marcina il cui territorio si estendeva da Cetara fino a quello dell'attuale Cava de' Tirreni.

Sant'Adiutore è venerato come patrono della città di Cava de' Tirreni e della diocesi, come primo evangelizzatore e vescovo. Il culto ha radici remote, fin da secolo IX nei documenti custoditi nell'archivio della Badia di Cava viene citato il Castrum Sancti Adiutoris costruito nel luogo in cui si presume fosse stata la dimora del Santo in Cava. Il Castrum venne poi donato nel 1049 dal principe longobardo Gisulfo II di Salerno a sant’Alferio.

Nei primi decenni del XX secolo la festa liturgica, per la città di Cava de' Tirreni, fu dalla Congregazione dei Riti stabilita al 15 maggio.

  1. ^ Andrea Malossini, Dizionario dei santi patroni: 800 santi patroni e oltre 3000 patronati, 2012, ISBN 9788865741092.
  2. ^ http://www.santiebeati.it/dettaglio/92473
  3. ^ Francesco Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (PDF), vol. 1, Faenza, 1927, Stabilimento grafico F. Lega, p. 256 (archiviato il 3 marzo 2022).
  4. ^ Tomo 2° dell'opera Acta Sanctorum del gesuita Jean Bolland.

Bibliografia

modifica
  • Attilio Della Porta, S. Adiutore Patrono della Diocesi di Cava de' Tirreni Cava de' Tirreni, 1968

Voci correlate

modifica

Collegamenti esterni

modifica