Alberto Tallone Editore
La Alberto Tallone Editore è una casa editrice italiana.
Alberto Tallone Editore | |
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Stato | ![]() |
Fondazione | 24 dicembre 1938 a Parigi |
Fondata da | Alberto Tallone |
Sede principale | Alpignano |
Settore | Editoria |
Sito web | www.talloneeditore.com |
Caratteristiche delle edizioni Tallone
modificaLe edizioni dalla Alberto Tallone Editore presentano alcune caratteristiche[1]: I testi sono composti interamente a mano con caratteri di piombo fusi dalle matrici originali [2][3][4]; tra di essi, il Caslon della Fonderia Caslon di Londra e il Garamond della Deberny & Peignot. Oltre ad essi, vi è anche il carattere Tallone, disegnato da Alberto Tallone nel 1949 e usato in esclusiva dalla casa editrice [5].
I testi in tiratura limitata (in genere, circa 300 copie) sono stampati con carte di puro cotone e su carte della Cina e del Giappone (ad esempio, la carta Magnani di Pescia, la Amatruda di Amalfi, la Van Gelden Zonen olandese, la Rives e la Lana francesi, la Kozu giapponese)[6][7]. Giorgio Montecchi[8] inserisce la Tallone Editore nel solco della tradizione tipografica di coloro che nei secoli hanno “rinnovato l'immagine del libro adattandola ai gusti, agli occhi e alla mente dei loro contemporanei”, sono tre gli elementi su cui soffermarsi: i formati, l'impaginazione e i caratteri.
Tallone, a fianco dei classici da Garamond a Fournier fino a Bodoni e Didot. John Dreyfus, storico e critico della tipografia, invece, presentandolo nel 1952 al pubblico londinese, più attento ai particolari tecnici,
Dall'anno della sua fondazione, la Alberto Tallone Editore ha pubblicato circa 300 titoli, di cui in anteprima mondiale[senza fonte] opere dei seguenti autori: Paul Valéry, Pablo Neruda, Miguel Ángel Asturias, Francesco Messina, Guido Ceronetti, Elémire Zolla, Eugenio Montale, Alda Merini.[9]
La marca editoriale
modificaLa marca della Casa Editrice Tallone riporta lo stemma dei Conti di Sagonne, con attorno la scritta “Les presses de l'Hôtel de Sagonne”. L'Hôtel de Sagonne (rue de Tournelles 28, Parigi), sede della Casa Editrice dal 1938 al 1958, fu progettato dall'architetto del Re Sole, Jules Hardouin Mansart, Conte di Sagonne, che lo adibì ad uso personale.
Tuttavia i frontespizi dei libri editi dalla Alberto Tallone Editore raramente includono l'effigie del marchio.
La sede parigina
modificaAlberto Tallone fondò la casa editrice omonima nel 1938 a Parigi. Dall'anno della sua fondazione e fino al 1958, anno del rientro in Italia, la sede della Alberto Tallone Editore fu il piano terreno dell'Hôtel de Sagonne in rue de Tournelles 28, a Parigi.
Il 15 ottobre 1960 venne inaugurata, alla presenza di Luigi Einaudi, la nuova sede della tipografia ad Alpignano, costruita dall'architetto torinese Amedeo Albertini [10].
Gli inediti di Pablo Neruda
modificaPablo Neruda affidò all'editore la pubblicazione di alcuni suoi inediti. Nel 1963 Alberto Tallone pubblicò una raccolta di 20 poemi intitolata Sumario – Libro donde nace la lluvia e, nello stesso anno, la versione italiana Sommario – Libro dove nasce la pioggia (a cura di Giuseppe Bellini). Anche dopo la scomparsa di Alberto Tallone, Neruda continuò a collaborare con la casa editrice di Alpignano. Per commemorare l'amico editore, scrisse il poema Adiós a Tallone, includendolo nella sua raccolta Copa de sangre, che la vedova Bianca Tallone pubblicò nel 1969. Seguì nel 1972 il Discurso de Stockholm che Neruda pronunciò quando ricevette il Nobel. E inoltre, alla morte del poeta cileno, avvenuta nel 1973, la vedova Matilde Urrutia inviò a Bianca Tallone una raccolta di poemi inediti del marito, intitolata 2000. L'editore non riuscì a pubblicare allora quest'opera, facendola uscire soltanto nel 2004 [11].
L'atelier e l'archivio tipografico
modificaLa casa editrice, fondata a Parigi nel 1938, ha la caratteristica di possedere l'atelier tipografico più antico d'Europa tutt'oggi in funzione. Questo atelier tipografico si trovava a Digione sin dagli anni '20 e venne trasferito a Parigi e infine, nel 1960, ad Alpignano dove Alberto Tallone possedeva una proprietà di famiglia e volle trasferirsi per far crescere i figli in un'atmosfera italiana. L'atelier è rimasto immutato dal '700, arricchendosi via via di materiali, tra cui importanti raccolte di caratteri mobili. All'interno del laboratorio i libri vengono composti a mano, seguendo la tecnica di stampa inventata da Johannes Gutenberg, con gli stessi caratteri di cassa originali del tempo: fusi dalle matrici in piombo e incisi dagli autori che li hanno disegnati. Tali caratteri sono in grado di riportare su carta caratteristiche originali che sono andate perdute con il tempo e con la riproduzione digitale.
Si tratta di un lavoro familiare e tale rimane da undici generazioni, nel 2023 lavorano all'interno dell'atelier sei persone. All'interno dell'atelier è presente una macchina tipografica Phoenix 5 con la quale è stato stampato nel 1922 Ulysses di James Joyce in prima edizione, quando l'atelier ancora si trovava a Digione prima di venire trasferito a Parigi. La Phoenix 5 è una delle macchine che vengono utilizzate dalla casa editrice per stampare le proprie edizioni di manoscritti, un altro macchinario utilizzato all'interno dell'atelier è il torchio manuale. Un altro macchinario presente all'interno dell'atelier è la Original Heidelberg Cylinder, anche questo utilizzato per la stampa di libri. All'interno del laboratorio è presente una zona dedicata alla pratica della legatoria: qui i libri stampati e composti vengono rilegati e cuciti su carte a mano della tradizione italiana, carte di puro cotone soprattutto toscane, siciliane e della Cartiere Milano Fabriano. Per il taglio viene utilizzata una taglierina massicot, trasferita ad Alpignano dalla sede di Parigi in occasione dell'inaugurazione dell'atelier italiano. L'inventore di questa taglierina, monsieur Massicot, disegnò questa particolare tipologia di taglierina ispirandosi alla forma obliqua della lama della ghigliottina ed è per questo motivo che la taglierina massicot taglia la carta in modo netto e pulito.
Annesso all'atelier si trova l'archivio tipografico, uno spazio museale dedicato alla storia dei caratteri che hanno fatto la storia dell'advertisement e del design del '900. Al suo interno sono custodite raccolte di caratteri tipografici e xilografici, ovvero caratteri incisi su legno, utilizzati nel '900 prevalentemente per la stampa di manifesti. La collezione di caratteri mobili appartenente alla casa editrice Alberto Tallone è stata digitalizzata e resa disponibile per la visualizzazione sul sito Archive of Styles.
La storia degli ultimi decenni
modificaAlla morte di Alberto Tallone nel 1968 [12], la vedova Bianca diresse la casa editrice. Quando scomparve, Tallone aveva in preparazione una mostra all'Istituto Italiano di Cultura di Parigi sull'edizione in due tomi de La physiologie du goût di Brillat-Savarin, da poco pubblicata, e aveva previsto di consegnare il libro personalmente al Presidente de Gaulle, a cui era stato presentato dal presidente Saragat. Fu pertanto la vedova Bianca a presiedere all'inaugurazione della mostra nel maggio del 1968 e, il 19 ottobre, a incontrare de Gaulle all'Eliseo. La mostra si chiuse il 1º novembre.
Nel corso degli anni '70, Bianca Tallone, con l'aiuto di due anziani operai e dei figli Aldo ed Enrico, pubblicò testi di poesia e letteratura; il suo impegno le valse l'onorificenza di Commendatore (consegnatale il 13 maggio 1971 dal Presidente Saragat).
Il 4 maggio 1981, presso il Palazzo Lascaris, fu inaugurata la mostra “Trent'anni di tipografia pura”, promossa dal Consiglio regionale del Piemonte, con un discorso introduttivo di Luigi Firpo.
Nel 1984, mostra talloniana alla San Francisco State University.
Nel 1988, l'editore Tallone fu premiato a Lipsia con un riconoscimento onorario nell'ambito del concorso per il libro graficamente più bello del mondo [13], cui partecipò con l'edizione delle Poesie di Foscolo pubblicate nel 1987. Inoltre, il Circolo della Stampa di Torino, che assegnava ogni anno l'omonimo Premio a tre Piemontesi illustri, premiò l'opera ventennale di Bianca Tallone «che ha il merito di portare avanti con coraggio, intelligenza e determinazione […] il piemontesissimo marchio Tallone imposto con bravura tecnica e intuizione artistica dal marito Alberto».
L'anno successivo, l'editore Vanni Scheiwiller pubblicò la biografia I Tallone di Maurizio Pallante, dedicata alla famiglia Tallone e alle vocazioni artistiche dei suoi componenti: Cesare e Guido, pittori; Eleonora Tango, poetessa; Enea, architetto; Alberto, editore; Giuditta, disegnatrice; Ermanno, antiquario; Cesare Augusto, costruttore di pianoforti.
Durante gli anni '90, la casa editrice acquisì nuovi caratteri, tra i quali quelli musicali del canto gregoriano.
Il 16 marzo 1991 morì improvvisamente Aldo Tallone.
Nel 1993 ci furono esposizioni a Tokyo e Kyoto. E, l'anno seguente, al Grolier Club di New York.
Nel 1999, Enrico Tallone fu insignito del titolo di Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Nell'ultimo decennio
modificaAcquisizione di nuovi caratteri razionalisti europei.
2001: su iniziativa dell'Editore Tallone e della Fondazione Marco Fodella, mostra alla Biblioteca Ambrosiana di Milano per celebrare il V centenario dalla nascita del corsivo, creato da Aldo Manuzio e inciso da Francesco Griffo.
2004: presso la Villa Amoretti di Torino, esposizione inaugurata dall'ambasciatore Josè Goñi di tutte le opere nerudiane stampate da Tallone.
2005: mostre alla Biblioteca Palatina di Parma, alla Braidense di Milano e alla Reale di Torino.
2006: mostra alla Biblioteca nazionale di Torino dal titolo “Tipografia e filologia. Settant'anni di un Editore”, realizzata nell'anno di Torino Capitale Mondiale del Libro con Roma.
2007: mostra antologica delle edizioni Tallone alla Biblioteca Provinciale Bernardini di Lecce.
2008: presso l'Ateneo Veneto di Venezia celebrazione del V centenario di Andrea Palladio, ispiratore del carattere Tallone, con la presentazione del Manuale Tipografico di Alberto Tallone dedicato all'impaginazione, ai caratteri e ai formati.
2009: mostra alla Biblioteca Palatina e Museo Bodoniano di Parma intitolata “Il progetto tipografico del libro: Bodoni e i Tallone” con l'esposizione di alcuni documenti dei due stampatori (studi, progetti tipografici, prove di stampa con annotazioni manoscritte) e di opere affiancate che entrambi hanno pubblicato.
Note
modifica- ^ Secondo Angelo Ciavarella, direttore del Museo Bodoniano e della Biblioteca Palatina di Parma negli anni '60, i volumi editi da Tallone avevano un tono “inconfondibile”
- ^ La Stampa 13 novembre 1978, http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,1473_02_1978_0262A_0029_23054891/
- ^ La Stampa 20 maggio 1977, http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1093_01_1977_0109_0003_15594997/
- ^ La Stampa 26 marzo 1968, http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0119_01_1968_0073_0003_5162072/
- ^ La Stampa 2 gennaio 2004, http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,23/articleid,0181_01_2004_0001_0023_1296417/
- ^ Il tipo di carta impiegata è sempre indicato nel colophon del libro
- ^ La Stampa 22 maggio 1990, http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,1303_02_1990_0131_0009_18970417/
- ^ Giorgio Montecchi, direttore scientifico della rivista Bibliologia e Ordinario di Bibliografia e Biblioteconomia all'Università degli Studi di Milano, ha scritto che: «Così era stato per Aldo Manuzio, per gli Estienne, per Christophe Plantin, per William Caslon, per John Baskerville, per Giambattista Bodoni, per i Didot e per tutti gli altri che nei secoli hanno rinnovato l'immagine del libro adattandola ai gusti, agli occhi e alla mente dei loro contemporanei. Nel Novecento a tenere aperto il dialogo con questa tradizione tipografica italiana ed europea, ma anche a intessere un serrato confronto con i contemporanei hanno contribuito in sommo grado i libri di Alberto Tallone e dei suoi continuatori» (Giorgio Montecchi, Settant'anni di tipografia di qualità. Il Manuale Tipografico 2005-2008 di Alberto Tallone Editore Stampatore, in Bibliologia, n. 4, 2009, pp. 113-136).
- ^ Si tratta dei seguenti titoli:
- Paul Valéry, L’Ange, 1946, (francese),
- Pablo Neruda, Sumario – Libro donde nace la lluvia, 1963, (spagnolo)
- Pablo Neruda, Sommario – Libro dove nasce la pioggia, 1963,
- Pablo Neruda, Copa de sangre, 1969, (spagnolo),
- Pablo Neruda, Discurso de Stockholm, 1971, (spagnolo),
- Miguel Ángel Asturias, Sonetti veneziani (tre sonetti inediti), 1973, (spagnolo e italiano)
- Francesco Messina, Cinquanta poesie di Francesco Messina (in parte inedite), 1974,
- Guido Ceronetti, Scavi e segnali (in parte inedite), 1992,
- Elémire Zolla, Joan Petru Culianu (1950-1991), 1994,
- Eugenio Montale, Dear Lucy. Cinque lettere di Eugenio Montale, 1996,
- Elémire Zolla, Catàbasi e anàstasi, 2001,
- Alda Merini, Un segreto andare, 2006.
- ^ La Stampa 16 ottobre 1960, http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,0076_01_1960_0248_0004_16931772/
- ^ La Stampa 23 giugno 2004, http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,30/articleid,0196_01_2004_0172_0030_1375659/
- ^ La Stampa 24 marzo 1968, http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0119_01_1968_0072_0003_5161945/
- ^ La Stampa 22 maggio 1991, http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,6/articleid,1291_02_1991_0115_0006_19105036/
Bibliografia
modifica- Luigi Balsamo, Manuale tipografico dedicato all'impaginazione, ai caratteri da testo & ai formati, vol. II, in La Bibliofilía, n. 2, Anno CXI, 2009, pp. 205-207.
- (EN) Roderick Cave, One Day in Alpignano. A Visit to Alberto Tallone Editore, in Matrix. A review for printers and bibliophiles, n. 14, 1994, pp. 1-9.
- Ignazio Delogu, Viaggio nella Tunica Verde. Neruda in Italia 1949-1999, Monfalcone, Le parole gelate, 1999.
- Andrea De Pasquale, Il progetto tipografico del libro: Bodoni e i Tallone, Parma, Museo Bodoniano, 2009.
- Giorgio Montecchi, Settant’anni di tipografia di qualità: il Manuale Tipografico (2005-2008) di Alberto Tallone Editore Stampatore, in Bibliologia - Rivista internazionale di bibliografia, biblioteconomia, storia della tipografia e del libro, n. 4, 2009, pp. 113-136.
- Antonio Motta, Cher ami… Lettere di Pablo Neruda a Alberto e Bianca Tallone, in Il Giannone, anno 1, n. 2, luglio-dicembre 2003, pp. 113-134.
- Maurizio Nocera, Il nerudiano 2000 dell’Editore Tallone, Gallipoli, UM5 Gallipoli, 2005, pp. 129-143.
- Maurizio Pallante, I Tallone, Vanni Scheiwiller Editore, 1989.
- Valeria Vantaggi, Enrico Tallone: un uomo di carattere, in Vanity Fair, n. 20, maggio 2009, pp. 161-162.
- Il bello e il vero. Petrarca, Contini e Tallone tra fi lologia e arte della stampa, a cura di Roberto Cicala e Maria Villano, Milano, Educatt, 2012.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Alberto Tallone Editore
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su talloneeditore.com.
- Sito Archivio degli Stili - Da Gutenberg alla Luna (la vasta collezione di punzoni, caratteri, strumenti e curiosità tipografiche dell'atelier tipografico della Casa Editrice Tallone)
- "Alberto Tallone" su Enciclopedia Treccani
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