Amor fati
Amor fati è una locuzione latina che si traduce con "l'amore del fato": una concezione del destino trattata dallo stoicismo[1] che riprendeva l'antica visione della circolarità della storia.[2]

È una massima usata da Nietzsche per definire il corretto atteggiamento dell'oltreuomo che accetta gioiosamente e quindi ama il destino al quale non può sottrarsi, poiché è egli stesso l'unico in grado di realizzarlo compiutamente:
L'oltreuomo superando ogni schema morale o speculativo è infatti in grado di accettare l'arbitrarietà degli inaspettati accadimenti umani poiché egli non cerca la consolazione dei mali passati o di quelli che lo affliggono, né tenta di scansare il futuro affidandosi alla prevedibilità causale: egli, infatti, è al di là del tempo, nella dimensione dell'eterno ritorno.[3]
Note
modifica- ^ Stoicorum Veterum Fragmenta, I, 109
- ^ Dizionario di filosofia Treccani alla voce "Cicli storici"
- ^ F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno, (1883-1885), "Il convalescente" in Opere, Adelphi, Milano 1968 pp.265 e sgg.
Bibliografia
modifica- Marcello Veneziani, Amor fati: la vita tra caso e destino, Edizioni Mondadori, 2010
- Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno , Adelphi, Milano 1968
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