Angiolo Fabbri

Fantino italiano

Angiolo Fabbri, detto Spagnoletto (Montemerano, 28 novembre 1824 – ...), è stato un fantino italiano, tre volte vincitore del Palio di Siena.

Angiolo Fabbri
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Equitazione
SpecialitàCorse a pelo
Carriera
Palio di Siena
SoprannomeSpagnoletto
Esordio15 agosto 1856
Onda
Ultimo Palio3 luglio 1864
Istrice
Vittorie3 (su 12 corse)
Ultima vittoria16 agosto 1860
Istrice

Carriera

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Spagnoletto debuttò in Piazza del Campo con il giubbetto dell'Onda il 15 agosto 1856, al Palio di recupero della carriera dell'Assunta dell'anno precedente, non svoltasi per un'epidemia di colera.[1] Malgrado fosse all'esordio, colse subito la vittoria, al termine di un duello con l'esperto Stralanchi, fantino dell'Istrice.[2]

Due giorni dopo, corse l'ordinario Palio di agosto con la Pantera, per poi disputare ambedue le carriere del 1857 di nuovo con i colori ondaioli.

Al Palio di luglio del 1858, Spagnoletto, da fantino della Giraffa, sfiorò la seconda vittoria: liberatosi dall'iniziale ostacolo del montonaiolo Paolaccino, raggiunse all'ultima curva del Casato l'Oca, in testa fin dalla mossa, ma fu tenuto dietro a nerbate da Gano di Catera,[3] portacolori di Fontebranda.[4]

Dopo aver corso ad agosto proprio nel Valdimontone e aver mancato il Palio straordinario del 27 aprile 1860, Spagnoletto raggiunse l'apice della sua carriera paliesca.

Quell'anno vinse infatti i due Palii ordinari dopo averli ambedue condotti sin dalla mossa, a luglio con il giubbetto del Leocorno e ad agosto con i colori dell'Istrice,[5] in quest'ultimo caso malgrado fosse febbricitante.[6]

Ma il "cappotto personale" segnò anche l'inizio della parabola discendente di Spagnoletto.

Al Palio di Provenzano del 1861, anticipato a domenica 2 giugno, data della Festa nazionale dello Statuto Albertino,[7] corse per il favorito Nicchio, ma ebbe la peggio in una battaglia a colpi di nerbo con l'ocaiolo Paolaccino.[5]

Un anno dopo, il 1º giugno 1862, Spagnoletto corse nella Chiocciola, e si trovò nuovamente a contendersi il Palio nelle posizioni di vertice. Dopo aver raggiunto all'ultimo giro la battistrada Torre, fu agguantato per la vita dal fantino di quest'ultima Manciano, che afferrò pure le briglie del barbero chiocciolino. I due cavalli finirono per fermarsi alla curva del Casato, così favorendo l'Istrice, con Figlio di Bonino, che passò Chiocciola e Torre e vinse il Palio.[8]

Il successivo 28 settembre, al Palio straordinario indetto per la X Riunione degli scienziati italiani, Spagnoletto vestì proprio il giubbetto dell'Istrice e prese parte alla lotta di testa con Mascherino nell' Oca e Bachicche nell'Onda, che alfine ebbe la meglio.[9]

Spagnoletto corse un'ultima volta in Piazza il 3 luglio 1864, ancora per l'Istrice, per poi chiudere definitivamente la propria carriera al Palio di Siena.

Presenze al Palio di Siena

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Le vittorie sono evidenziate ed indicate in neretto.

Palio Contrada Cavallo Note
15 agosto 1856 Onda Morello di M. Guglielmi
17 agosto 1856 Pantera Morello di M. Guglielmi
2 luglio 1857 Onda Baio di P. Bandini
16 agosto 1857 Onda Morello di G. Pasciarelli
4 luglio 1858 Giraffa Baio di G. Ciabattini
16 agosto 1858 Valdimontone Baio di M. Amaddii
2 luglio 1860 Leocorno Baio di G. Merlotti
16 agosto 1860 Istrice Baio di G. Merlotti
2 giugno 1861 Nicchio Baio di A. Cappelli
1º giugno 1862 Nicchio Baio di M. Guglielmi
28 settembre 1862 Istrice Baio di G. Ciabattini
3 luglio 1864 Istrice Morello di C. Delli
  1. ^ Fiorini, p. 236.
  2. ^ Zazzeroni, p. 74.
  3. ^ Zazzeroni, p. 80.
  4. ^ L'Oca è anche nota come "contrada di Fontebranda", in riferimento all'omonima fonte presente nel suo territorio.
  5. ^ a b Zazzeroni, p. 81.
  6. ^ Palio del 16/08/1860 - Cronache, su Archivio del Palio di Siena. URL consultato il 9 marzo 2025.
  7. ^ Fiorini, p. 246.
  8. ^ Zazzeroni, p. 83.
  9. ^ Zazzeroni, p. 84.

Bibliografia

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  • Alberto Fiorini, Storia del Palio per immagini, Ospedaletto, Pacini Editore, 2019, ISBN 978-88-6995-339-2.
  • Antonio Zazzeroni, Le Carriere nel Campo e le feste Senesi dal 1650 al 1914, Siena, Periccioli, 1980. ISBN non esistente

Collegamenti esterni

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