Aniceto (liberto)
Aniceto (fl. I secolo) è stato un insegnante e funzionario romano controverso personaggio vissuto per anni alla corte di Nerone, il quinto imperatore romano.
Aniceto | |
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Prefetto romano | |
Prefetto | Prefetto della flotta di Miseno |
Di lui poco si sa ma doveva essere una persona di una certa cultura se da liberto gli fu affidato il compito di precettore del giovane Lucio Domizio Enobarbo.[1]
Nel 49, con l'ingresso di Agrippina, già madre di Nerone, nella corte di Claudio in qualità di moglie dell'anziano imperatore, il controllo dell'educazione spirituale e politica di Nerone fu affidato al filosofo Lucio Anneo Seneca e ad Afranio Burro, prefetto del pretorio.
Aniceto divenne prefetto della flotta di Miseno,[1] una delle due flotte perennemente attive (l'altra era di stanza a Ravenna).
Nel 59 Aniceto uccise Agrippina che stava tramando per riconquistare almeno parte del potere sul figlio (e quindi su Roma),[2] potere che le stava sfuggendo di mano dopo l'ingresso di Poppea nella corte romana.
Sempre a causa di Poppea, che Nerone voleva sposare legalmente, fu chiesta la collaborazione di Aniceto per infangare l'immagine della legittima moglie dell'imperatore, Claudia Ottavia, figlia dell'imperatore Claudio e della sua terza moglie Valeria Messalina. Nerone
«aborriva dalla moglie Ottavia, che pur era di nobile stirpe e di specchiata onestà.»
Una relazione fra un liberto ed una personalità del calibro dell'imperatrice avrebbe permesso il divorzio di Nerone da Claudia Ottavia e spianato la strada a Poppea. Aniceto non dovette nemmeno porre mano alla spada. "Confessò" di aver avuto una relazione con Claudia Ottavia, che fu esiliata, richiamata a Roma a furor di popolo ed infine uccisa.[3]
Probabilmente per queste benemerenze guadagnate presso Nerone e per evitare pericoli a causa dei suoi servizi (e quindi dei suoi poteri ricattatori), Aniceto si trasferì in Sardegna, dove visse negli agi e lontano dalla corte.[4]

in un fotogramma di Mio figlio Nerone (1956)
Note
modifica- ^ a b Publio Cornelio Tacito, Annali, XIV, 3
- ^ Publio Cornelio Tacito, Annali, XIV, 7, 8
- ^ Suetonius, Nero, 35
- ^ Publio Cornelio Tacito, Annali, XIV, 62
Bibliografia
modifica- Publio Cornelio Tacito, Annali, BUR, Milano, 1994. trad.: B. Ceva. ISBN 88-17-17147-6