Anno 1503

videogioco del 2002

Anno 1503: Il Nuovo Mondo (conosciuto anche solo come Anno 1503) è un videogioco di tipo gestionale e di strategia in tempo reale sviluppato da Sunflowers Interactive e uscito nel 2003 come seguito di Anno 1602.[1][2] Il gioco fa parte della serie Anno e mette il giocatore nel Nuovo Mondo del sedicesimo secolo, dove deve gestire colonie e far crescere un impero di commercio, con un equilibrio tra economia, costruzione e anche un pò di battaglie.[3][4]

Anno 1503: Il Nuovo Mondo
videogioco
Titolo originale1503 A.D. The New World
PiattaformaMicrosoft Windows
Data di pubblicazioneMicrosoft Windows:
4 aprile 2003
23 marzo 2003
25 ottobre 2002
GenereGestionale, strategia in tempo reale
TemaStorico
OrigineAustria
SviluppoMax Design
PubblicazioneSunflowers
Modalità di giocoGiocatore singolo, Multigiocatore
Periferiche di inputMouse, Tastiera
SupportoCD-ROM
Requisiti di sistemaPentium II 500 MHz Processore,
128 MB RAM,
compatibile DirectX 16 MB Scheda video,
compatibile DirectX Scheda audio,
versione 7.0 DirectX,
930 MB spazio libero Hard Disk,
8x lettore CD-ROM
SerieAnno
Preceduto daAnno 1602
Seguito daAnno 1701

Modalità di gioco

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Il gioco è una via di mezzo tra costruzione di città e strategia in tempo reale, ma con un ritmo lento, diverso dai RTS più veloci tipo Starcraft o Command & Conquer.[3] Il giocatore parte con una sola nave e poche risorse, deve esplorare isole, creare insediamenti e farli diventare comunità che si reggono da sole, tenendo d’occhio commercio economia interna e bisogni della gente.[3][4] Ci sono più modi di giocare: una campagna con dodici missioni con obiettivi che crescono e una storia, missioni singole con traguardi da raggiungere e il gioco libero dove puoi sviluppare i territori senza limiti di tempo.[3][4] La curva di apprendimento, anche se aiutata da tutorial e suggerimenti, resta dura specie per chi prova la campagna senza prima capire bene le meccaniche di base.[4]

L’economia è il centro del progresso della città in Anno 1503 e si basa su catene produttive che trasformano materie prime in beni da dare alla popolazione.[4] Il giocatore deve costruire edifici per raccogliere o estrarre cose come legno o pietra e metterci vicino strutture per lavorarle e distribuirle con magazzini e mercati che fanno da punti di passaggio.[4] Soddisfare i bisogni della gente, come cibo, alcol o luoghi religiosi, fa salire gli abitanti in cinque livelli sociali fino agli aristocratici, un sistema preso dal gioco precedente ma ancora buono.[3][4] Il commercio con altre civiltà e l’esplorazione di isole nuove allargano il lato strategico, permettendo di trovare risorse rare o fare rotte commerciali che rafforzano le colonie e spingono ad allargarsi verso posti più lontani.[4]

Aspetti tecnici

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La grafica usa una visuale isometrica che, anche senza effetti 3D moderni, mostra ambienti curati e belli.[4] Le isole hanno scenari vari, da climi caldi a zone ghiacciate, con piante,animali e popolazioni locali adatti al posto, creando un mondo credibile.[4] L’interfaccia è simile a quella del gioco prima, con finestre e schede e con icone che fanno vedere quanto gli edifici vengono usati, migliorando un pò ma non troppo i problemi di chiarezza già visti.[3] Alcune cose, tipo le barre che indicano dove è meglio costruire, sono passi avanti, ma nel complesso il sistema per mostrare le informazioni è stato visto come poco rapido, serve pazienza e abitudine.[3] La parte militare non è la più importante, ma è più ampia che in Anno 1602, con più tipi di unità e la possibilità di fare formazioni.[3] Le battaglie hanno anche assedi dove servono torri o catapulte per rompere le difese, e si possono fare mura e forti per proteggere i villaggi, mentre il sistema di lotta usa una logica semplice di rapporti tra truppe, simile a “carta, forbici, sasso”.[4] Anche se ci sono più opzioni, alcuni hanno detto che i comandi sono poco chiari, con problemi di movimento e gestione delle truppe che rendono meno utile la strategia, soprattutto nei momenti più veloci.[3] Gli scontri in mare, anche se presenti, hanno controlli poco fluidi e non sono così divertenti come la parte economica e gestionale.[3]

Accoglienza

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La critica ha accolto Anno 1503 in modo per lo più positivo, notando che il gioco riesce a unire la costruzione di insediamenti e il commercio con una parte militare senza togliere il tono calmo della serie.[3][4] La profondità della parte economica e i dettagli grafici sono stati lodati, così come la quantità di contenuti, tra campagna, scenari liberi e catene produttive.[3][4] Però molti hanno detto che ci sono poche cose nuove rispetto al gioco di prima, e che l’interfaccia e i combattimenti restano un pò complicati da gestire, soprattutto nei momenti più intensi.[3] Nonostante questi difetti, il titolo è stato consigliato a chi vuole giochi strategici basati su economia e commercio invece che su battaglie rapide, confermando che è adatto a chi cerca una crescita lenta e ragionata.[3][4]

  1. ^ mustardkid, Anno 1503 Review, su Eurogamer, 31/03/2003. URL consultato l'11 settembre 2025.
  2. ^ Jeff Haynes, 1503 A.D. Review, su IGN, 09/04/2003. URL consultato l'11 settembre 2025.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n Bruce Grey, 1503 A.D. Review, su GameSpot, 09/04/2003. URL consultato l'11 settembre 2025.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n mustardkid, Anno 1503: The New World Review, su Eurogamer, 31/03/2003. URL consultato l'11 settembre 2025.

Collegamenti esterni

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