Apologia di Socrate (Senofonte)
L'Apologia di Socrate (titolo completo: Apologia di Socrate davanti alla giuria, in greco antico: Ἀπολογία Σωκράτους πρὸς τοὺς Δικαστάς?) è un'opera di Senofonte che descrive lo stato d'animo di Socrate al processo.
Apologia di Socrate davanti alla giuria | |
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Titolo originale | Ἀπολογία Σωκράτους πρὸς τοὺς Δικαστάς |
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Autore | Senofonte |
1ª ed. originale | V-IV secolo a.C. |
Genere | saggio |
Lingua originale | greco antico |
Le parti relative a Socrate raccolgono le testimonianze ed i ricordi di Senofonte dell'insegnamento del maestro. Esse si propongono, principalmente nell'apologia, la difesa del maestro contro i suoi detrattori.
Dal confronto con l'opera platonica si ritiene che Senofonte tramandi la parte più esoterica degli insegnamenti socratici.
Il processo
modificaIl filosofo Socrate viene citato in giudizio da alcuni politici di Atene con l'accusa di corruzione dell'animo dei giovani mediante falsi insegnamenti e di non credere nell'esistenza degli Dei. Rispetto al carattere combattivo, persuasivo e contraddittorio del personaggio del dialogo di Platone, questo Socrate appare pronto ad accettare il verdetto dei giudici.
Senofonte infatti scrive:
Differenze con il dialogo platonico
modificaIl primo disguido che si trova tra i due scritti è il responso dell'Oracolo di Delfi: nel dialogo di Senofonte la frase è "Non esiste nessuno più libero, più sano e più elaborato nello sviluppo della parola che Socrate", mentre nel dialogo platonico la risposta era: "Non vi è uomo più saggio."
Infatti nel primo dialogo Socrate si difende in quanto saggio di essere assai intelligente per l'apprensione continua delle parole e dei significati dal momento della nascita.
Seconda grande differenza che separa i due dialoghi è l'essenza del "demone": nell'Apologia di Senofonte Socrate è quasi contento di trovarsi in contatto con questo dato che gli fornisce soltanto indicazioni positive sull'essenza della sua forma umana; mentre nella seconda Apologia, Socrate è quasi atterrito dai consigli del semidio.
Terza ed ultima differenza è il pagamento delle mine: mentre nel testo platonico è Socrate a decidere il prezzo di 30 mine da pagare per la pena, nell'altro dialogo il filosofo dà libertà agli amici di scegliere il prezzo della penale.
Bibliografia
modifica- La citazione di Senofonte è tratta da: Socrate. Tutte le testimonianze, Laterza, 1986.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Apologia di Socrate, su Goodreads.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 192152138564010980933 · BAV 492/10176 · LCCN (EN) n97084368 · GND (DE) 4411646-9 · BNE (ES) XX1869843 (data) · BNF (FR) cb12320511d (data) · J9U (EN, HE) 987007595282505171 |
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