Argo (nave)
Argo (in greco antico: Ἀργώ?, Argṓ), nella mitologia greca, era la nave che portò Giasone e gli Argonauti alla conquista del vello d'oro.

Mito
modificaLa nave fu costruita dal carpentiere Argo di Tespi, che le diede il nome, e il suo equipaggio era protetto dalla dea Era. La principale fonte che ci ha trasmesso questo mito è Le Argonautiche di Apollonio Rodio.
Alcune versioni del mito tramandano come Argo fosse stata progettata o costruita con l'aiuto di Atena. Secondo altre versioni questa nave conteneva nella sua prua un frammento di legno magico proveniente dalla foresta di Dodona che poteva parlare e fornire profezie.
Dopo il viaggio, Argo venne consacrata a Poseidone nell'istmo di Corinto. Venne quindi trasportata in cielo e trasformata nella costellazione della Nave Argo. [1]
Diversi autori dell'antichità (Apollonio Rodio, Plinio,[2] Filostefano) discussero dell'ipotetica forma della nave. Veniva in genere immaginata come una nave da guerra greca, una galera che, con i suoi circa cinquanta rematori, doveva appartenere alla classe pentecontera. Gli autori ipotizzarono che fosse anche la prima nave di questo tipo che avesse intrapreso un viaggio in alto mare.[1]
Etimologia
modificaGli autori antichi erano divisi sulle origini del nome dato alla nave. Alcuni lo riconducono al nome del suo costruttore, Argo, figlio di Frisso; altri la vedono come una dedica dell'autore ad Argo, il cane appartenuto, secondo Omero, all'eroe Greco Odisseo (Ulisse), altri ancora alla parola greca αργός, "rapida", a sottolinearne la leggerezza; altri alla città di Argo, dove sarebbe stata costruita; altri ancora alle Argive, che vi salirono a bordo, secondo il distico citato dallo statista dell'antica Roma Cicerone nel suo primo Tuscolano.
Note
modifica- ^ a b (EN) History of Science and Technology (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2007).
- ^ Hist. Nat., I, 56.
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