Automobile Club d'Italia

ente pubblico non economico della Repubblica Italiana
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L'Automobile Club d'Italia (conosciuto anche con le sigle RACI fino al 1946 e in seguito ACI) è un ente pubblico non economico.

Automobile Club d'Italia
La sede centrale a Roma, vicino alla stazione Termini
SiglaACI
StatoItalia (bandiera) Italia
TipoEnte pubblico non economico
Istituito1905
Commissario Straordinario (DPCM 21 febbraio 2025)Gen.Tullio Del Sette
Bilancio421,760 milioni di euro (2022)[1]
Impiegati2,376 (2 022)[1]
SedeRoma
IndirizzoVia Marsala, 8 - 00185 Roma
Sito webaci.it
Federazione Sportiva Automobilistica
Disciplina Automobilismo
Fondazione1905 a Torino
NazioneItalia (bandiera) Italia
SedeItalia (bandiera) Roma
Sito ufficialewww.aci.it/
Francobollo emesso nel centenario della fondazione (2005)

Autofinanziato e con funzioni di promozione, controllo e indirizzo normativo del settore automobilistico, l'ACI è anche affiliato al Comitato olimpico nazionale italiano in quanto federazione sportiva.

Ai primi di novembre del 1898, Roberto Biscaretti di Ruffia, Michele Lanza e Cesare Goria Gatti stilarono una circolare indirizzata ai «simpatizzanti dell'automobilismo» piemontesi, invitandoli a riunirsi in un club e a partecipare alla riunione costitutiva indetta per il 19 dello stesso mese. Tale associazione venne effettivamente fondata a Torino il 6 dicembre 1898, da 19 sodali, con la denominazione sociale Automobile Club di Torino e con le seguenti cariche assegnate:

Gli altri soci fondatori furono Jules Blanc, Carlo Biscaretti di Ruffia, Pietro Bosio, Giovanni Battista Ceirano, Luigi Damevino, Pietro Gandolfo, Michele Lanza, Felice Leumann, Fortune Naveux, Edoardo Noyer, Salvatore Pugliese, Giuseppe Rotta, Luigi Storero.

La sede del club era in corso Vinzaglio 25, nel centro storico di Torino. Lo scopo era quello di raggruppare i proprietari di automobili, a quei tempi poco numerosi, di rappresentarli nei confronti delle autorità e, sin dall'inizio, quello di organizzare le prime competizioni automobilistiche.

La nascita dell'ACI come associazione nazionale avvenne nel 1905, dall'unione dell'Automobile Club di Torino e di alcuni altri club automobilistici locali; Torino continuò ad essere la sede principale, dove era nato il più antico dei sodalizi. L'espansione dell'associazione, rallentata dalla prima guerra mondiale, riprese al suo termine con l'apertura di varie sedi provinciali e raggiunse nel 1926 la cifra di 50 sedi e quasi 10.000 soci. In quell'anno avvenne anche una modifica significativa con la trasformazione dell'originaria associazione in ente morale, ai sensi del 14 novembre 1926, n. 2481 e la ridenominazione in Reale Automobile Club d'Italia (RACI), mantenuta fino al 1946 quando, con la nascita della Repubblica, venne confermata la qualifica di ente morale e si ripristinò il nome originale, avendo natura giuridica di ente pubblico rientrante nella pubblica amministrazione italiana.

La rivista l'Automobile è l'organo di stampa ufficiale dell'ACI. Da maggio 2022 è possibile ascoltarla in streaming ACI Radio.

Servizi offerti

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L'ACI a partire dal 1927 cura la gestione del Pubblico registro automobilistico (PRA); presso i suoi uffici è inoltre possibile ottenere assistenza[non chiaro] nonché provvedere al pagamento della tassa automobilistica di cui al D.P.R. 5 febbraio 1953 n. 39. Inoltre, nel 1954 ha creato una propria società, la ACI 116 Servizio Soccorso Stradale S.p.A., per fornire ai propri associati il soccorso stradale per gli autoveicoli bloccati a causa di guasto.

Ai sensi del D.P.R. 19 settembre 2000 n. 358 l'ente ha attivato nello stesso anno lo "Sportello Telematico dell'Automobilista" (STA), frutto di un progetto di cooperazione tra ACI e Ministero dei trasporti per consentire all'automobilista di ottenere il certificato di proprietà e l'aggiornamento della carta di circolazione di un autoveicolo,[2] richiedendoli esclusivamente presso uno sportello STA attivo indifferentemente sia presso l'ACI, sia presso gli Uffici Provinciali della Motorizzazione civile (MCTC), sia presso gli studi di consulenza automobilistica, semplificando l'ottenimento di tali documenti.

Dal 2015 l'ACI fornisce il certificato di proprietà in formato digitale, nonostante alcuni ricorsi amministrativi presentati da alcune società di pratiche automobilistiche.[3]

L'ACI ogni anno redige le tabelle dei consumi standard che vengono pubblicate a fine anno in Gazzetta Ufficiale per calcolare il fringe benefit dei lavoratori che utilizzino un'auto aziendale.[4]

Partecipazioni detenute

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L'Automobile Club d'Italia detiene partecipazioni delle seguenti società (ne è indicato anche il controllo in termini di percentuale sul capitale sociale):

  • ACI Global - 100%
  • ACI Global Servizi S.p.A. - 100%
  • Sara Assicurazioni - 75%
  • Aci Consult S.p.A. in liquidazione - 100%
  • ACI Infomobility S.p.A. - 100%
  • ACI Vallelunga: gestisce l’Autodromo "Piero Taruffi" - 100%
  • ACI Sport S.p.A. - 100%
  • Autodromo Nazionale Monza SIAS S.p.A. - 100 %
  • Ventura - Aci Blueteam S.p.A. - 100%
  • ACI Informatica S.p.A. - 100%
  • ACI Progei S.p.A. - 100%

Controversie

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Dopo il 2000 diversi governi, come il Governo Prodi II nel 2008, il Governo Monti nel 2012 e il Governo Renzi nel 2016 hanno dapprima annunciato la soppressione dell'ACI (sostenendo che si trattasse di un ente che aumenta i passaggi burocratici e divora 200 milioni di euro di denaro pubblico), anche avviando i relativi iter normativi, ma poi non hanno proceduto in tal senso, per diverse ragioni legate comunque ai servizi resi ed all'articolata rete territoriale di soci, agenzie e servizi forniti.[5]

L'ex ministro Pier Luigi Bersani sostenne che «non gli avvocati o i farmacisti o i commercianti: la lobby più forte è quella dell’Aci».[6]

  1. ^ a b Bilancio 2022 (PDF), su aci.it, 9 maggio 2023. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  2. ^ Per i veicoli immatricolati dopo l'entrata in vigore del d.lgs. 29 maggio 2017, n. 98 sono ambedue sostituiti dal documento unico di circolazione.
  3. ^ Il Consiglio di Stato sospende gli effetti della sentenza del Tar, su quattroruote.it, 12/08/2016.
  4. ^ Domenico Palladino, Tabelle ACI 2024, scarica i pdf per calcolare rimborso chilometrico e fringe benefit, su Qualitytravel.it, 6 giugno 2024. URL consultato il 14 luglio 2024.
  5. ^ Copia archiviata, su sicurauto.it. URL consultato il 18 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2016).
  6. ^ Inaffondabile Aci, le lobby dei frenatori: abolizione del Pra, battaglia persa da tre governi, su ilmessaggero.it. URL consultato il 19 marzo 2020.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN134835994 · ISNI (EN0000 0001 1519 7115 · LCCN (ENn50057169 · BNF (FRcb11716163b (data) · J9U (ENHE987007348338005171