Bartolomeo Polito
Bartolomeo Polito o Poli (Venezia, XIV secolo – Venezia, XIV secolo) è stato un pittore italiano.
Biografia
modificaBartolomeo Polito, noto anche come Poli, De Poli, Politi o con la latinizzazione Politus, fu un pittore attivo nella seconda metà del Trecento nella Repubblica di Venezia. Le fonti su di lui sono scarse e frammentarie, e persino il suo cognome è ancora oggetto di dibattito . Alcuni documenti notarili lo citano come Bartolomeo Saverio Polito-Poli, mentre altri lo confondono con artisti coevi di nomi simili.[1]
Si formò probabilmente nell’ambiente artistico veneziano, dove fu allievo di Cristoforo Cortese, uno dei più importanti illuminatori del tempo. L’unico documento certo che lo menziona è un contratto del 1391 conservato nell’Archivio di Stato di Venezia, relativo alla commissione di un salterio miniato per l’Abbazia di Praglia, vicino a Padova.
L’opera, oggi perduta, era decorata con scene della vita di Cristo, in uno stile narrativo e raffinato, tipico della scuola cortese. Polito lavorò anche nel scriptorium del monastero di San Giorgio Maggiore, dove realizzò codici liturgici per la comunità benedettina.[2]
Alcune fonti del XV secolo citano due opere attribuite a lui: una Passione di Cristo ispirata alla Cappella degli Scrovegni e una Vita di San Francesco basata sui cicli di Assisi, entrambe realizzate “in carta reale e colorate con oro fino”.[3]
Note
modifica- ^ Le riproduzioni di Polito- il ciclo di affeschi di Giotto., su copia-di-arte.com.
- ^ La scuola veneziana - I grandi Protagonisti scuolagrandesanmarco.it/guida/scuola-grande-san-marco. (PDF), su scuolagrandesanmarco.it.
- ^ Archivio di Stato di Venezia - Artisti ambito Pittura - Bartolomeo Poli, su archiviodistatovenezia.it.