Papa Benedetto V
Benedetto V (Roma, ... – Amburgo, 4 luglio 965) è stato il 132º papa della Chiesa cattolica dal 22 maggio al 23 giugno 964, quando venne deposto. Il suo pontificato, durato 32 giorni, è l'undicesimo pontificato più breve della storia della Chiesa cattolica.
Papa Benedetto V | |
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132º papa della Chiesa cattolica | |
Elezione | 22 maggio 964 |
Insediamento | 22 maggio 964 |
Fine pontificato | 23 giugno 964 (0 anni e 32 giorni) |
Predecessore | papa Leone VIII |
Successore | papa Giovanni XIII |
Nascita | Roma, ? |
Morte | Amburgo, 4 luglio 965 |
Biografia
modificaOrigini e carriera ecclesiastica
modificaRomano di nascita[1], Benedetto era figlio di un tal Ildebrando[2]. Uomo estremamente dotto (tanto da meritarsi il titolo di "Grammaticus"[1][3]), apparve per la prima volta tra le pagine della storia quando era già cardinale diacono[3], in occasione del sinodo del 6 novembre 963[4], nel quale contribuì alla decisione di deporre papa Giovanni XII[3], sotto il peso di accuse infamanti:
Benedetto fu anche tra coloro che, poco dopo, ratificarono l'elezione di papa Leone VIII[1][5] imposta dall’imperatore Ottone I. Tuttavia, quando Giovanni XII, poco dopo, tornò a Roma e si reinsediò sul Soglio pontificio, deponendo a sua volta Leone VIII e vendicandosi di tutti coloro che avevano eletto il suo rivale, lasciò indisturbato Benedetto né gli chiese conto di alcunché.
Papato
modificaL'elezione e il breve pontificato
modificaFu eletto il 22 maggio del 964[1][6], alla morte di papa Giovanni XII, dal patriziato e dalla plebe di Roma, in opposizione a Leone VIII e in aperta sfida all'imperatore Ottone I, che quel pontefice aveva voluto. I romani, in obbedienza al Privilegium Othonis del 963 (il documento in base al quale veniva stabilito che l'elezione papale dovesse avvenire soltanto con il consenso dell’imperatore o dei suoi legati), mandarono a Rieti, dove allora Ottone si trovava, una delegazione con cui chiedevano all'imperatore di ratificare l'elezione[7]. Benché Benedetto fosse una persona molto pia, moralmente irreprensibile e di grande cultura, Ottone non ratificò la scelta, dal momento che era ancora in vita e, dal suo punto di vista, legittimamente eletto, Leone[7]. La delegazione rientrò a Roma e, in spregio al divieto e alle rimostranze imperiali, Benedetto venne comunque consacrato[1].
Deposizione ed esilio
modificaIl sinodo del 23 giugno nella testimonianza di Liutprando
modificaOttone non poteva ovviamente accettare un simile atto di sfida ed insubordinazione; si diresse in armi verso l'Urbe e, dopo circa un mese di assedio[1][7], entrò in Roma che era dovuta capitolare per fame. Immediatamente reinsediato Leone, si fece consegnare Benedetto (23 giugno 964[8]).
Il vescovo di Cremona Liutprando, partigiano di Ottone, riferisce lo svolgimento del sinodo convocato lo stesso giorno in cui cadde la città[7]:
Nel resoconto, per quanto infarcito di elogi nei confronti di un magnanimo Ottone, il fatto descritto e il senso della narrazione sono chiari: in cambio della sottomissione e del riconoscimento del proprio peccato, Benedetto fu perdonato e reintegrato nell'ordine del diaconato. Un'annotazione bisogna però sottolineare: l'ira di Leone VIII, che spezza il pastorale usato da Benedetto, fornisce la prima citazione storica dell'esistenza di quell'oggetto: un particolare "scettro" papale[9].
L'esilio ad Amburgo e la fama di santità
modificaOttone, dopo il sinodo, ritornò in Germania e si portò dietro l'ormai diacono Benedetto. Giunto a destinazione, lo esiliò ad Amburgo[10], dove l'arcivescovo locale, Adaldago, lo trattò con grande rispetto[2], permettendogli anche di predicare, tanto che grazie a lui si ebbero numerose conversioni al cattolicesimo e ritorni alla pratica religiosa[11], che fecero nascere intorno al nome e alle azioni di Benedetto un alone di santità.
La morte e la sorte delle spoglie mortali
modificaMorì ad Amburgo il 4 luglio del 965 o 966[7][10][12], venerato da tutti per la santità della sua vita[7], e fu tumulato nella cattedrale della città[10]. Poiché negli anni seguenti Amburgo fu aggredita e distrutta dagli slavi, si diffuse la voce che lo stesso Benedetto avesse previsto queste sciagure e predetto che esse sarebbero cessate quando il suo corpo fosse stato sepolto accanto alla tomba di San Pietro[11]. I resti dell'ex-papa furono poi effettivamente trasferiti a Roma, per ordine dell'Imperatore Ottone III, nel 999[10][11].
Culto
modificaSebbene talvolta a Benedetto V sia attribuito il titolo di santo[13] e sia indicato il 4 luglio, giorno della morte, come quello della sua festa, in realtà il suo nome non figura in nessuna edizione del martirologio.
Dibattito storiografico
modificaPer ciò che riguarda i dubbi ed il dibattito storiografico sulla legittimità dell’elezione e dunque sul pontificato di Benedetto V (consacrato mentre era ancora in vita Leone VIII) si rimanda a quanto riportato nella voce biografica su Leone VIII per maggiori aggiornamenti rispetto alle tesi di alcuni studiosi citati in bibliografia.
Note
modifica- ^ a b c d e f Rendina, p. 334.
- ^ a b Moroni, p. 315.
- ^ a b c Gregorovius, p. 45.
- ^ cfr. Papa Giovanni XII
- ^ cfr. Leone VIII
- ^ Benedetto V, su w2.vatican.va, vatican.va. URL consultato il 9 novembre 2015.
- ^ a b c d e f Delogu.
- ^ Gregorovius, p. 46.
- ^ Piazzoni, p. 102.
- ^ a b c d Rendina, p. 335.
- ^ a b c Ceccaroni, p. 181.
- ^ Ad Amburgo infatti morì, il 4 luglio di un anno imprecisato, "poco dopo" l'arrivo nella città (Annales Altahensesmaiores, p. 10), nello stesso anno, dunque, o nel successivo (Benedetto V nell'Enciclopedia dei Papi)
- ^ Moroni, p. 316.
Bibliografia
modifica- Agostino Ceccaroni, Dizionario ecclesiastico illustrato, Milano, Antonio VallardiEditore, 1897. URL consultato il 9 novembre 2015.
- Paolo Delogu, Benedetto V, collana Enciclopedia dei Papi, vol. 2, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2000, SBN USS0002453. URL consultato il 3 novembre 2015.
- Ferdinand Gregorovius, Storia della città di Roma nel Medioevo, vol. 2, Roma, Società Editrice Nazionale, 1900, OCLC 14015483. URL consultato il 3 novembre 2015.
- (LA) Liutprando da Cremona, De rebus gestisOttonismagnis imperatoris (PDF). URL consultato il 9 novembre 2015.
- Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, vol. 4, Venezia, Tipografia Emiliana, 1840, SBN RMR0002439. URL consultato l'8 novembre 2015.
- Ambrogio M. Piazzoni, Storia delle elezioni pontificie, Casale Monferrato, Edizioni Piemme, 2005, ISBN 88-384-1060-7.
- Claudio Rendina, I Papi - storia e segreti, Roma, Newton&Compton editori, 2005, SBN PAL0279694.
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina dedicata a papa Benedetto V
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su papa Benedetto V
Collegamenti esterni
modifica- Benedétto V, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Benedict V, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Paolo Delogu, BENEDETTO V, papa, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 8, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1966.
- (EN) Papa Benedetto V / Papa Benedetto V (altra versione), in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) David M. Cheney, Papa Benedetto V, in Catholic Hierarchy.
- Benedetto V, su w2.vatican.va, vatican.va. URL consultato il 9 novembre 2015.
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