Bozza:A.L.I.
A.L.I.-Avio Linee Italiane | |
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Stato | ![]() |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 1926 a Torino |
Chiusura | 1943 interruzione causa guerra |
Gruppo | FIAT |
Settore | Trasporto |
Prodotti | compagnia aerea |
Compagnia aerea standard | |
Primo volo | 1927 |
Ultimo volo | 1943 |
Hub | Roma-Ciampino e Milano-Linate |
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Avio Linee Italiane fu costituita dalla FIAT il 13 novembre 1926 con capitali forniti integralmente dall’industria automobilistica torinese. Presidente fu nominato l’on. Prospero Gianferrari. Nel consiglio di amministrazione siedeva l’acclamato pilota Arturo Ferrarin mentre l’ing. e gen. Umberto Savoja era consulente in quanto responsabile di tutte le attività FIAT nel campo del volo. Gli intenti erano quelli di creare un altro centro di profitto e, parallelamente, mettere in mostra i velivoli che l’azienda madre avrebbe prodotto negli anni successivi. Nel frattempo i rapporti intessuti con la fabbrica olandese Fokker e la Lufthansa (D.L.H.) sarebbero stati preziosi, come pure le esperienze già accumulate da SANA e Transadriatica con i velivoli tedeschi. All’inizio del 1927 la società richiese le debite licenze operative per una rotta per l’estero cui nessuno era interessato e che era guardata con interesse da parte del governo di Berlino. La convenzione fu firmata nel febbraio 1928.
Gli anni ’20 e ‘30
modificaIl primo volo decollò il 23 maggio 1928 sulla relazione Milano-Trento-Bolzano-Klagenfurt-Monaco di Baviera. Il velivolo impiegato era il Fokker VIIa-3m, alcuni dei quali sarebbero stati costruiti dal 1931 dall’industria Romeo di Napoli. Dal 9 ottobre fu aggiunta la tratta Milano-Roma. Il 1° settembre 1929 la capitale fu raggiunta anche con un volo diretto da Torino. Nello stesso anno il patron della FIAT sen. Giovanni Agnelli assunse la carica di presidente dell’aerolinea. Gli anni immediatamente successivi videro l’ampliamento della rete verso altre destinazioni della Germania (1936). Nel 1935 entrò in servizio un unico Douglas DC 2. Alcuni osservatori fecero notare che l’acquisto di un unico esemplare era dovuto al desiderio dell’equipe tecnica di studiare questo velivolo metallico e carpirne alcuni segreti. In ogni caso di lì a poco l’ing. Giuseppe Gabrielli avrebbe fatto volare il Fiat G.18V[1][2] che entrò in servizio nel 1936. A.L.I. fu l'unica società di trasporto aereo in Italia a non essere integrata nell’Ala Littoria. Nonostante il parere contrario di Italo Balbo Benito Mussolini volle avere un occhio di riguardo nei confronti del maggior gruppo industriale italiano. La rete per l’estero si ampliò ulteriormente: nell’aprile 1937 veniva attivata la linea Venezia-Milano-Torino-Parigi, estesa fino a Londra nel giugno 1938. In questo anno l’aerolinea raggiunse altre destinazioni europee: Olanda (Amsterdam, Rotterdam), Polonia, Ungheria, Yugoslavia anche in cogestione (pool) con le relative aerolinee nazionali. Nel 1937 erano entrati in servizio sei Savoia-Marchetti S.73[1][2].
Gli anni della guerra
modificaIl 24 maggio 1940 la società e il personale furono mobilitati e, all’atto della dichiarazione di guerra a Francia e Regno Unito, la società divenne una componente da trasporto della Regia Aeronautica. Come base fu assegnato l’aeroporto Linate di Milano e della direzione fu incaricato il gen. Antonini Biondi. La componente più importante della linea di volo era costituita dal DC 2 e dagli S.73. A questi era stato aggiunto un Douglas DC 3 che le truppe tedesche avevano requisito alla compagnia di bandiera SABENA durante l’invasione del Belgio e che era stato donato all’Italia. Tutti questi velivoli furono utilizzati intensamente nel trasporto di truppe tra Brindisi e l’Albania, in preparazione dell’attacco italiano alla Grecia.
Negli anni del conflitto non ci furono particolari novità per l’aerolinea tranne la consegna di alcuni Fiat G.12C[1][2] nel biennio 1941-42. A.L.I. dovette registrare perdita di vite umane e di aerei e impianti durante gli eventi bellici. Particolarmente pesanti furono gli effetti dei bombardamenti alleati su Torino che provocarono la distruzione quasi completa dell’aeroporto di Mirafiori. Dopo l’8 settembre 1943 quanto rimasto a Linate e Torino fu requisito dalle autorità militari tedesche e instradato verso la Germania. La società rimase un'entità legale fino al termine della Seconda Guerra Mondiale per poi ripresentarsi tra gli aspiranti ai voli di linea[non chiaro] nei primi anni di pace.
Note
modifica- ^ a b c Giorgio Bignozzi e Baldassarre Catalanotto, Storia degli AEREI D’ITALIA dal 1911 al 1961, collana “Aerei di Tutto il Mondo” n. 3, Roma, Editrice Cielo, 1962.
- ^ a b c Giorgio Apostolo, GUIDA AGLI AEROPLANI D’ITALIA DALLE ORIGINI AD OGGI, collana "Libri Illustrati”, Arnoldo Mondadori Editore, 1981.
Bibliografia
modifica- Giuseppe D’Avanzo, I Lupi dell’Aria, Roma, Science Technology History Publ., 1992, ISBN 88-7147-000-1
- Enzo Angelucci e Paolo Matricardi, Aerei di tutto il Mondo, vol. 5, Milano, Arnaldo Mondadori, 1978.
- (EN) C.G. Grey e Leonard Bridgman, Jane's All The World's Aircraft, London, Sampson Low, Marston & Company, Ltd, dicembre 1938.
- Nicola Pedde, Almanacco delle linee aeree italiane, collana Landra Helicus, 1ª ed., Roma, GAN s.r.l. (Napoleone), giugno 2007, ISBN 978-88-89640-06-7.
- Gunter Endres, Italian Icon, Milton Keynes UK / Ingram Content Group UK Ltd., 2023, ISBN 978-0-9573744-5-4
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Björn Larsson, David Zekria, ALI-Flotte Riunite, su Airline Timetable Images, http://www.timetableimages.com/index.htm. URL consultato il 17 maggio 2009.
- [1] Photo Fiat I-EURE Croydon London ca.1939