Bozza:A Modest Video Game Proposal

"A Modest Video Game Proposal" (in italiano "Una modesta proposta sui videogiochi") è una lettera aperta inviata dall'attivista ed ex avvocato Jack Thompson ai membri della stampa e al presidente dell'Entertainment Software Association, Doug Lowenstein, il 10 ottobre del 2005. In questa lettera Thompson promette che qualora un azienda avesse "creato, prodotto, distribuito e venduto un videogioco nel 2006" basato su uno scenario da lui scritto, in cui il personaggio uccide deglisviluppatori di videogiochi, avrebbe donato 10.000 dollari all'ente benefico scelto dall'ex presidente di Take-Two Interactive Paul Eibeler[1]. Il titolo della lettera è un chiaro riferimento al saggio satirico del XVIII secolo di Jonathan Swift A Modest Proposal.
Thompson affermò che un gioco di questo tipo non sarebbe mai stato realizzato perché gli sviluppatori avrebbero avuto paura di "addestrare" le persone a uccidere loro stessi. Tuttavia ignorava che Running with Scissors avesse già pubblicato uno sparatutto in prima persona commerciale, Postal 2, in cui il giocatore poteva massacrare i dipendenti di Running with Scissors, tra cui il loro CEO, Vince Desi, e l'attore Gary Coleman . Prima di allora, alcuni giochi presentavano soltanto gli edifici dell'azienda come Easter Egg, che a volte potevano essere distrutti dal giocatore (ad esempio, MechWarrior 2 presenta la sede centrale di Activision in alcuni livelli ), e in Doom II il giocatore poteva praticamente uccidere il co-fondatore di id Software, John Romero, nella battaglia contro il boss finale del gioco.
La "Modesta Proposta"
modificaJack Thompson scrisse una lettera in cui descriveva un gioco il cui protagonista è Osaki Kim, padre di un liceale picchiato a morte con una mazza da baseball da un videogiocatore quattordicenne che giocava a un gioco in cui, per l'appunto, si picchiavano a morte le persone con una mazza. L'introduzione del gioco mostra l'udienza in tribunale in cui l'assassino viene condannato "solo" all'ergastolo[1].
Osaki Kim decide di farsi giustizia da solo e si procura delle armi, "persino mazze da baseball. Soprattutto mazze da baseball". Va quindi aLong Island per uccidere Paula Eibel (un chiaro riferimento a Paul Eibeler), l'amministratore delegato di Take This (Take This è una parodia del nome Take-Two Interactive, gruppo di cui fa parte Rockstar Games celebre per lo sviluppo dei giochi Grand Theft Auto, Bully e Manhunt, contro i quali Jack Thompson ha dato battaglia), azienda che ha creato il "simulatore di omicidi su cui si è allenato l'assassino di suo figlio", insieme a suo marito e ai suoi figli, per poi urinare sui loro tronchi cerebrali recisi (similmente a come avviene in Postal 2). Dopo di ciò uccide anche gli avvocati dello studio legale Blank Stare di Philadelphia che si è occupato della difesa di Take This (tale studio è una parodia del realmente esistente studio legale Blank Rome che difese Take Two nel processo Strickland v. Sony e che ha realmente sede a Philadelphia) "al suono della hit degli anni '80 del cantante Jackson Browne Lawyers in Love". Kim successivamente distrugge le sale giochi high-tech chiamate GameWerks e infine, si reca all'E3 in occasione della sua apertura, prevista per il 10 maggio 2006, per massacrare tutti i dirigenti dell'industria dei videogiochi in un "mostruoso quanto glorioso scatto d'ira finale"[2][1].
Durante il suo cammino, Kim ruba provviste dai negozi Best Buy, Circuit City, Target e Walmart e malmena i direttori e gli impiegati di questi, urlando "Avreste dovuto controllare le carte d'identità ai bambini!"[1].
Giochi sviluppati
modificaDefamation of Character: A Jack Thompson Murder Simulator
modificaUn gruppo di modder noto come Fighting Hellfish (che prende il nome da un episodio de I Simpson) aveva rilasciato esattamente una settimana prima una mod per il gioco Grand Theft Auto: San Andreas, chiamata Defamation of Character: A Jack Thompson Murder Simulator[3]. La mod mostra lo stesso Jack Thompson che recita uno scenario sorprendentemente simile, e che a un certo punto uccide persino Doug Lowenstein. Agendo sotto ipnosi, Thompson si veste di nero come Banman e scende in strada nel suo "Bannedwagon" per distruggere tutte le scorte di Bully di Rockstar prima che possano essere distribuite. Jack in seguito assassina Janet Reno dopo aver sventato il suo colpo di stato, e ciò lo porta a confrontarsi con la consapevolezza che l'aver trascorso troppo tempo alla ricerca di giochi violenti ha finito per minare la sua sanità mentale. Sebbene il team di svuluppo non abbia mai richiesto la donazione promessa, Thompson si rifiuò di farla quando venne a conoscenza dell'esistenza del gioco. Inizialmente affermò che il gioco non soddisfaceva i suoi criteri, ma in seguito affermò che la su proposta fosse satirica e che per questo motivo non avrebbe donato i 10.000 dollari.{{citazione necessaria}}
Thompson sostenne che il gioco doveva essere pubblicato nel 2006, che Paul Eibeler non aveva ancora scelto un ente di beneficenza e che il gioco doveva essere pubblicato da un'azienda, non messo insieme da "qualcuno in un garage". Nonostante quanto affermato precedentemente chiarì che la proposta era ancora valida e che soltanto la descrizione dello scenario era satirica mentre l'offerta della donazione era reale. [4]
I'm O.K – A Murder Simulator
modificaIn risposta alla "Modesta Proposta", una società chiamata Thompsonsoft ha creato I'm OK – A Murder Simulator nel gennaio 2006. [5] Il contenuto del gioco segue abbastanza fedelmente la descrizione della "Modest Proposal"[6]. La storia segue un padre scontento di nome Osaki Kim (il nome del personaggio immaginario che Thompson aveva scelto nella sua lettera), il cui figlio è stato assassinato e si vendica dell'industria dei videogiochi, che incolpa di aver "addestrato" l'uomo che ha ucciso suo figlio[7]. Gran parte di I'm OK è di natura sarcastica, prendendo in giro i sentimenti e il comportamento di Thompson nei confronti dell'industria dei videogiochi. Jack Thompson successivamente affermò che il gioco non si avvicinava minimamente alla sua proposta ma, oltre al fatto che l'ex CEO di Take-Two Interactive Paul Eibeler non avesse scelto ancora ufficialmente un ente di beneficenza, non entrò nei dettagli su quali parti della sua proposta fossero ancora da soddisfare e concluse poi dicendo che avrebbe contattato gli avvocati dell'azienda di sviluppo[8].
Sfida Joystiq
modificaIl 4 aprile 2006, Thompson scrisse sul blog di videogiochi online Joystiq, l'ipotesi di un gioco in cui i redattori e gli autori del blog stesso venissero assassinati. Thompson affermò che essere presi di mira avrebbe fatto capire agli autori cosa si provasse a essere un agente di polizia o una donna dopo l'uscita di Grand Theft Auto .
Tuttavia, Joystiq sfidò attivamente i suoi lettori a sviluppare un gioco di questo tipo nel corso di diverse settimane, organizzando un concorso con un premio in merce come incentivo. Vennerò fornite anche le fotografie di ogni membro dello staff[9].
Risposta di Penny Arcade
modificaIl 17 ottobre 2005, Mike Krahulik e Jerry Holkins di Penny Arcade donarono i 10.000 dollari promessi in beneficenza per conto di Jack Thompson, versandoli a nome di Thompson, alla Entertainment Software Association Foundation[10], il braccio benefico dell'Entertainment Software Association. Thompson inviò un'e-mail sia a Penny Arcade che a Joystiq, che pubblicarono un articolo sulla donazione, chiedendo che tali articoli venissero rimossi. L'assegno fu presentato alla Fondazione ESA durante una cena di raccolta fondi dell'ESAF a San Francisco; nella riga del promemoria c'era scritto: "Per Jack Thompson perché Jack Thompson non lo farà"[11].
In risposta, Jack Thompson inviò via fax una lettera al capo della polizia di Seattle, Gil Kerlikowske, chiedendo a quest'ultimo di intervenire e fermare le attività di Krahulik e Holkins. Nella lettera, descriveva come il personale di Penny Arcade lo stesse molestando facendo notare che sul loro sito web era stata messa in vendita una maglietta con la scritta "I Hate Jack Thompson" e che nel medesimo sito vi erano frequenti post in cui avrebbero ammesso di averlo molestato[12].
Secondo GameSpot[13], alle 9:55 del mattino del 18 ottobre 2005, il Dipartimento di Polizia di Seattle non aveva ancora ricevuto il fax di Thompson, che però alla stessa ora era stato inviato a GameSpot, Penny Arcade e altri siti. Thompson inviò poi un'e-mail a GameSpot, sostenendo di aver corretto l'URL di Penny Arcade (che era errato nel fax originale) e di aver inviato soltanto dopo la lettera via fax al Dipartimento di Polizia di Seattle. Quest'ultimo ha poi confermato, il 21 ottobre, a GameSpot di aver ricevuto un reclamo da Thompson[14].
Il 21 ottobre 2005, Thompson affermò di aver inviato una lettera a John McKay, procuratore degli Stati Uniti per il distretto occidentale di Washington, nel tentativo di coinvolgere l' FBI. Thompson sostenne di aver subito "estorsione" e accusò Penny Arcade di utilizzare "il loro sito Internet e vari altri mezzi per incoraggiare e sollecitare molestie criminali"[15]. Penny Arcade negò l'accusa di "estorsione", facendo notare come loro stessi avessero donato i 10.000 dollari in beneficenza senza aver chiesto nulla in cambio.{{citazione necessaria}}
Thompson contattò anche l'ufficio della deputata dello Stato di Washington, Mary Lou Dickerson, che confermò di aver chiesto a John McKay di indagare sulla questione. Thompson non chiarì in che modo avrebbe subito "l'estorsione", ma accusò Mike Krahulik di Penny Arcade di aver sollecitato denunce al Florida Bar contro di lui inserendo il link del Florida Bar sul sito web di Penny Arcade.{{citazione necessaria}} Il collegamento, tuttavia, si trovava in un post in cui si chiedeva ai fan di smettere di inviare lettere al Bar perché il Bar era pienamente consapevole della situazione attuale[14].
Il 27 ottobre 2005, il Dipartimento di Polizia di Seattle confermò di aver ricevuto la denuncia di Thompson, sebbene dopo la prima lettura della lettera avesse notati che la denuncia sembrava riguardare una questione civile, piuttosto che penale. Successivamente trasmisero la lettera al capo del loro ufficio investigativo criminale per la revisione[16].
Note
modifica- ^ a b c d Saunderson, Attorney Proposes Violent Game, su gc.advancedmn.com, October 10, 2005.
- ^ Wanted - La storia criminale di Grand Theft Auto, David Kushner, trad. it. Fabio Bernabei.
- ^ News - Defamation of Character: A JTMS, su hellfish.gtajunkies.com, October 3, 2005.
- ^ Healey, Interview with Jack Thompson, su netjak.com, January 11, 2006.
- ^ Oh no you, di-in't!, su slutbear.com. URL consultato il 21 febbraio 2006.
- ^ Thompsonsoft Presents: I'm OK!, su imokgame.com.
- ^ The Modest Proposal, su imokgame.com.
- ^ McCaulley, New Game Designed Around Jack Thompson's "Modest Proposal", su gamepolitics.livejournal.com, February 5, 2006. URL consultato il October 6, 2020.
- ^ Miller, Kill Joystiq, win swag [Update 4], su joystiq.com, April 5, 2006.
- ^ ESA Foundation, su theesa.com.
- ^ Krahulik, Yack Thompson, su penny-arcade.com, 17 ottobre 2005.
- ^ McCaulley, Will Seattle's Finest Be Raiding Penny Arcade?, su gamepolitics.livejournal.com, October 18, 2005.
- ^ Sinclair, Thompson attacks Penny Arcade; seeks arrests, su gamespot.com, 18 ottobre 2005.
- ^ a b Sinclair, Thompson goes federal with Penny Arcade feud, su gamespot.com, 21 ottobre 2005.
- ^ McCaulley, No End in Sight to Penny Arcade Saga; Thompson Turns to Feds, su gamepolitics.livejournal.com, October 21, 2005.
- ^ Sinclair, Seattle police pass on Penny Arcade flap, su gamespot.com, October 27, 2005.
Collegamenti esterni
modifica- Avvocato propone un gioco violento, GameCube del 2005 Articolo avanzato contenente il testo completo della lettera di Thompson
- Defamation of Character: A Jack Thompson Murder Simulator
- I'm O.K – A Murder Simulator
- Sito ufficiale di Penny Arcade
- Sito ufficiale di Joystiq.com