Una coon card del 1900 inviata da New York

Le Coon cards erano delle cartoline illustrate o dei biglietti d'auguri razzisti venduti negli Stati Uniti nel XIX e XX secolo. Il termine "coon" è l'abbreviazione in inglese di "racoon" ovvero del procione, ed era utilizzato in modo dispregiativo verso gli afroamericani.[1] Venivano utilizzate per inviare saluti per le vacanze, pettegolezzi di quartiere, preoccupazioni per i propri cari ammalati e dichiarazioni d'amore.[2]

La cartoline ebbero un enorme successo sia come mezzo per la corrispondenza che come oggetti da collezione e sono tutt'ora fonti preziose per gli storici culturali sia in forma epistolare sia per la raccolta di immagini incluse nelle illustrazioni che riflettono le idee e le norme sociali della cultura popolare; le coon cards venivano prodotte dai bianchi e raffiguravano una serie di stereotipi afroamericani comuni ai media dell'epoca.[3][4] La caricatura inoltre faceva parte del fascino popolare delle cartoline poiché "il contenuto delle immagini era chiaramente guidato dalle forze del libero mercato, piuttosto che dall'intenzione di presentare una rappresentazione accurata di persone, luoghi o cose".[5] Ad esempio, i bambini venivano in genere raffigurati come piccoli pickaninnies che mangiavano angurie o venivano usati come esche per alligatori mentre gli adulti venivano rappresentati come intellettualmente e moralmente inferiori ai bianchi e venivano associati al cakewalk, al pollo fritto, al cotone, alla mancanza di coscienza, alla pigrizia, all'essere licenziosi, alla promiscuità sessuale, alla violenza domestica, al gioco d'azzardo, all'alcolismo e al cannibalismo.[6][7][8]

Le coon cards, che erano rappresentative degli atteggiamenti razziali generali dell'epoca, trasmettevano e perpetuavano idee sull'aspetto, il comportamento e l'identità complessiva dei neri raffigurandoli come bestie simili alle scimmie.[9] Gli afroamericani venivano raffigurati con mascelle e menti sporgenti che adeguavano il loro basso status sociale seconda una gerarchia razziale pseudoscientifica delineata da Petrus Camper[10], ed arti allungati ed estremità corporee ingrossate contribuirono alla "bestializzazione" dei neri nelle immagini da cartolina dell'era delle coon cards.[11]

Di queste coon card i bianchi ne hanno tratto beneficio e hanno invece danneggiato i neri, promuovendo un senso di solidarietà all'interno del gruppo tra i bianchi e di superiorità sociale rispetto a un altro gruppo etnicamente diverso.[12]

Galleria d'immagini

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  1. ^ (EN) Roland Hagenbüchle, Josef Raab e Marietta Messmer, Negotiations of America's National Identity, Stauffenburg, 2000, ISBN 978-3-86057-343-3. URL consultato il 21 aprile 2025.
  2. ^ (EN) Brooke Baldwin, On the Verso: Postcard Messages as a Key to Popular Prejudices, in The Journal of Popular Culture, vol. 22, n. 3, 1988, pp. 15–28, DOI:10.1111/j.0022-3840.1988.2203_15.x. URL consultato il 21 aprile 2025.
  3. ^ n2:1923-6409 - Risultati della ricerca, su search.worldcat.org. URL consultato il 21 aprile 2025.
  4. ^ (EN) Wayne Martin Mellinger, Postcards from the Edge of the Color Line: Images of African Americans in Popular Culture, 1893–1917, in Symbolic Interaction, vol. 15, n. 4, 1992, pp. 413–433, DOI:10.1525/si.1992.15.4.413. URL consultato il 21 aprile 2025.
  5. ^ n2:1923-6409 - Risultati della ricerca, su search.worldcat.org. URL consultato il 21 aprile 2025.
  6. ^ (EN) Wilma King, The Long Way from the Gold Dust Twins to the Williams Sisters: Images of African American Children in Selected Nineteenth- and Twentieth-Century Print Media, Palgrave Macmillan US, 2005, pp. 119–136, DOI:10.1007/978-1-349-73165-7_8, ISBN 978-1-4039-6251-5. URL consultato il 21 aprile 2025.
  7. ^ (EN) Brooke Baldwin, On the Verso: Postcard Messages as a Key to Popular Prejudices, in The Journal of Popular Culture, vol. 22, n. 3, 1988, pp. 15–28, DOI:10.1111/j.0022-3840.1988.2203_15.x. URL consultato il 21 aprile 2025.
  8. ^ (EN) Wayne Martin Mellinger, Postcards from the Edge of the Color Line: Images of African Americans in Popular Culture, 1893–1917, in Symbolic Interaction, vol. 15, n. 4, 1992, pp. 413–433, DOI:10.1525/si.1992.15.4.413. URL consultato il 21 aprile 2025.
  9. ^ (EN) Wayne Martin Mellinger, Postcards from the Edge of the Color Line: Images of African Americans in Popular Culture, 1893–1917, in Symbolic Interaction, vol. 15, n. 4, 1992, pp. 413–433, DOI:10.1525/si.1992.15.4.413. URL consultato il 21 aprile 2025.
  10. ^ (EN) Wayne Martin Mellinger, Postcards from the Edge of the Color Line: Images of African Americans in Popular Culture, 1893–1917, in Symbolic Interaction, vol. 15, n. 4, 1992, pp. 413–433, DOI:10.1525/si.1992.15.4.413. URL consultato il 21 aprile 2025.
  11. ^ (EN) Wayne Martin Mellinger, Postcards from the Edge of the Color Line: Images of African Americans in Popular Culture, 1893–1917, in Symbolic Interaction, vol. 15, n. 4, 1992, pp. 413–433, DOI:10.1525/si.1992.15.4.413. URL consultato il 21 aprile 2025.
  12. ^ (EN) Wayne Martin Mellinger, Postcards from the Edge of the Color Line: Images of African Americans in Popular Culture, 1893–1917, in Symbolic Interaction, vol. 15, n. 4, 1992, pp. 413–433, DOI:10.1525/si.1992.15.4.413. URL consultato il 21 aprile 2025.