Bozza:Felice Canonico

Felice Canonico (Messina, 10 gennaio 1922Milano, 10 ottobre 1996) è stato un pittore, architetto, illustratore e fumettista italiano.

Biografia

Periodo messinese

Felice nasce a Messina da Stefana Mancuso (trapanese) e Francesco Canonico (catanese) e ha cinque sorelle. Il padre Francesco è un artigiano, calderaio fra i più riconosciuti a Messina al punto che nel 1933 realizza il rivestimento sferico di rame sottostante la statua della Madonnina nel porto di Messina.

L’interesse di Felice per la rappresentazione grafica della realtà è precocissimo, testimoniato anche da alcuni disegni fatti a soli 6 anni, curati nei minimi particolari.

Felice si iscrive all’istituto industriale senza diplomarsi e, sebbene ancora adolescente, incoraggiato dal padre, inizia ad apprendere l’arte pittorica frequentando la bottega di un artigiano messinese che realizza scenografie per i teatri dei pupi siciliani.

Durante il servizio militare, a Firenze frequenta da esterno l’Accademia delle Belle Arti, entrando in contatto con Ardengo Soffici. Partecipa alla Seconda guerra mondiale come soldato semplice addetto alla Sanità. Finita la guerra torna a Messina, dove, a partire dal 1948,  inizia subito a lavorare per l’agenzia pubblicitaria GIP (ex Catri) (1) realizzando progetti dei carri allegorici di carnevale, progetti grafici per la Fiera Campionaria e per gli eventi legati alle manifestazioni culturali dell’Agosto messinese, pannelli pubblicitari per prodotti commerciali locali e, a fianco dello scrittore Stefano D’Arrigo che ne cura gli slogan, campagne politiche elettorali, introducendo per la prima volta, a livello nazionale, i ritratti dei candidati nei manifesti.

Citato anche nel Dizionario d’arte moderna Bolaffi (2)  del 1963 e presente nella collezione del Museo Nazionale Collezione Salce, Canonico viene chiamato da alcune riviste locali e nazionali (3) come illustratore e fumettista. Già negli anni ’50 a Messina realizza 30 strisce a fumetti che raccontano la storia di Messina nella rivista Agosto in Messina

All’inizio degli anni ’50 Canonico apre il suo primo studio, come pittore, nella sua città natale e frequenta nel centro cittadino lo studio artistico associato di Francesco Finocchiaro(4)  e Enrico Bellantoni, rispettivamente esperti di grafica e recupero beni storici-artistici del Museo regionale di Messina, partecipa all’attività della libreria D’Anna e del circolo culturale dell’OSPE (5) , nella storica libreria di Piazza Cairoli che, all’epoca, riuniva l’élite culturale di cui facevano parte Salvatore Pugliatti, Vincenzo Palumbo, Vann’Antò, Salvatore Quasimodo e altri illustri letterati e artisti.

Canonico, pur non avendo seguito corsi universitari, studia fin da giovane tutta la storia dell'architettura antica e moderna, dal dopo guerra e per quasi 15 anni frequenta studi di importanti architetti messinesi, Vincenzo Pantano, Filippo Rovigo e Roberto Calandra, operando come disegnatore e spesso curando le integrazioni decorative. Nel 1952 incontra Carlo Scarpa, del quale sarà assistente nel 1954 per l’allestimento della mostra organizzata dal Comune a palazzo Zanca su Antonello da Messina. (6)

Canonico considera l'architettura come l'arte più completa nella quale convengono la pittura in qualità di addizione, scultura come sottrazione e modellismo come trasformazione plastica. Le poche ma significative opere progettate da Canonico negli anni 60/70 lo vedono impegnato anche nella fase di realizzazione, a stretto contatto con i muratori e supportando il direttore dei lavori, fino a "collaudare" la fruizione della casa in qualità di ospite del committente. La Villa di Casale Litta, realizzata alla fine degli anni ’70 per i coniugi Falchi è curata in tutti particolari, strutturali, impiantistici e decorativi, fino all'arredo interno che non poteva non considerare anche l'allestimento dei quadri dei vari artisti presentati dalla Galleria Falchi di Milano.

Canonico architetto (7) rimane comunque un artigiano dell'arte figurativa e le sue tavole progettuali ne sono la testimonianza per la bellezza del tratto di matita e nell'uso del colore. Ogni progetto, per la sua minuziosa completezza di misure tecniche, è sicuramente realizzabile dalle fondamenta al tetto. Ogni Casa sulla collina, coniugata progettata attraverso piante, prospetti, sezioni, assonometrie, prospettive a volo di uccello, particolari tecnici e inserimento di arredi, costituisce un affresco poliedrico e ogni sua tavola, pur essendo funzionale ad un progetto complesso, può essere considerata opera a se stante.

Gli anni ’50/60 Canonico è impegnato a Messina in diversi interventi di arredo urbano pubblico e privato, molti dei quali purtroppo non più esistenti, come la decorazione di pannelli interni del bar Irrera, (8) i prospetti interni del cinema Olimpia, gli affreschi per il Lido balneare di Mortelle, alcune pareti interne del Palazzo della Provincia di Messina, una grande mosaico a Palermo. Rimangono tutt’oggi integri a Catania i pannelli del bancone del bar interno al teatro Metropolitan realizzato con tecnica pirografica su 15 pannelli di legno, a Messina il prospetto esterno del palazzo del cinema Odeon, gli ingressi condominiali di via Maddalena e via Ettore Lombardo Pellegrino, l’ingresso della casa di cura Villa Igea.

Particolare attenzione merita la grande parete decorata (3 x 7 metri) realizzata all’ingresso del Palazzo Palano a Messina.(9) Progettisti dell’edificio residenziale sono l’architetto Roberto Calandra (1915-2015), firmatario del progetto insieme agli ingegneri Aldo D’Amore (1928-2021) e Giuseppe De Cola (1917-2007). Il lavori del complesso residenziale vengono commissionati dalla ditta Palano e avviati nel 1960.

Canonico arricchisce il progetto con l’inserimento di un pannello polimaterico nell’atrio del complesso. Il pannello, manifesto figurativo della città distrutta e ricostruita, fa da sfondo a uno specchio d’acqua che esalta le maioliche azzurre che convivono con elementi di recupero degli edifici preesistenti tra i quali la vecchia casa Eaton; spicca la lastra che commemora il discorso pronunciato da Giuseppe Garibaldi affacciandosi da quell’edificio nel XIX secolo.

L'intervento di Canonico è uno degli esempi dello stimolante connubio tra arte e architettura che, in quegli anni, segna il panorama messinese. All’attività degli architetti si associa infatti la cultura sintetista di artisti che collaborano attivamente al decoro architettonico cittadino. Enrico Bellantone, Felice Canonico, Dino Caruso, Francesco Finocchiaro, l’architetto Aldo Indelicato e Michele Santonocito sono solo alcuni dei nomi che, aderendo al MAC (Movimento Arte Concreta) e propugnando la “sintesi delle arti” sono parte integrante di molti dei cantieri messinesi di quegli anni. (10)

Canonico trasferirà la “grammatica” dell'architettura nella progettazione e realizzazione degli Stacchi e degli Autori, opere pittoriche che caratterizzano il suo sperimentalismo e nelle quali gli elementi compositivi sono calibrati secondo un insieme complesso di pieni e di vuoti, coinvolgendo la cornice, non più considerata come contenitore ma, spezzandola, come elemento protagonista al pari della tela e del telaio. Una progettazione affrontata con lo stesso rigore razionalista di W.Gropius e Le Corbusier, ma sicuramente più propria dell'architettura organica di F. L. Wright e di A.Aalto, che mettevano in intima relazione gli ambienti  interni con gli ambienti esterni, quasi tutti immaginati in un contesto naturale.

Nel 1952 la carriera di pittore inizia ad avere importanti riconoscimenti da parte della critica nazionale con una mostra personale allestita alla Galleria il Pincio di Roma e organizzata dall’amico Renato Guttuso.(11)

Nel 1953 Canonico vince il 1°premio nella sezione “Sicilia” con l’opera Fratelli Pescatori, all’interno della mostra collettiva internazionale “Città di Messina” (12) organizzata dall’Ente Provinciale per il Turismo di Messina, presieduto dalla più esperta e rappresentativa critica d’arte nazionale Palma Bucarelli, all’epoca direttrice e sovrintendente della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. In quel periodo Felice Canonico viene considerato come un pittore neorealista, apparentemente simile ai quadri di Guttuso ma, in effetti, molto più vicino alla figuratività espressionista del Nord Europa (Permeke).

https://it.wikipedia.org/wiki/Constant_Permeke

Negli anni 1956/57, all’interno del rapporto amicale con Fortunato Stefano D’Arrigo, realizza per lo stesso una serie di disegni sulla fauna ittica dello Stretto di Messina e sui personaggi che vivono i villaggi di pescatori di Faro e Ganzirri. I suddetti soggetti vengono richiesti specificamente dallo scrittore Stefano D’Arrigo che in quegli anni stava preparandosi alla stesura del romanzo epico Horcinus Orca, come si evince da una lettera di Canonico(13)  (14)  inviata a SD nella quale viene descritto scientificamente e con dovizia di particolari l’anatomia e le caratteristiche comportamentali del delfino o fera, soggetto centrale del romanzo HO

Periodo milanese (il passaggio dal neorealismo figurativo all’informale astratto)

Nel 1956 Canonico conia la sua prima invenzione pittorica, i Braille e, grazie all’intermediazione dell’artista Carmelo Cappello, viene presentato a Giuseppe Palazzoli , proprietario della Galleria Blu di Milano, con la quale firmerà un contratto nel 1958, trasferendosi nel capoluogo lombardo.

È il momento dell’informale, dell’elaborazione di un nuovo linguaggio estetico, suoi compagni alla galleria Blu sono gli artisti Fontana, Afro, Burri, Crippa, Santomaso e Bertini.

Canonico, che non è realmente interessato a far parte di uno specifico movimento artistico, assorbe tutto il fermento culturale dell’Italia ricostruita grazie alle frequentazioni meneghine: Paolo Castaldi, Luciano Berio, Bruno Maderna e Umberto Eco. La musica è una delle sue grandi passioni, frequenta l’Istituto di Fonologia della Rai e, per Berio, nel 1964 collabora alla realizzazione di Nuovo teatro musicale con un suo stacco che verrà ingrandito per realizzare una scenografia dell’opera Il Passaggio (testi di Sanguinetti) rappresentata alla Piccola Scala di Milano.

A Milano Canonico vive quasi 40 anni dedicando tutta la sua vita incessantemente all’arte. In questo periodo espone a Milano, Roma, Venezia, Parigi, Londra, Stoccolma, Copenaghen, Los Angeles, vincendo numerosi premi.

Molte le gallerie d’arte di Milano con le quali costruisce un rapporto solido. In particolare e in sequenza temporale la Galleria Blu ‘60/70, la galleria d’arte moderna di Silvano Falchi ‘70/80 e la galleria d’arte San Carlo ’90.

Le sue opere vengono acquistate da collezionisti italiani ma anche americani, cileni, argentini, tedeschi.

Ripercorrendo lo sperimentalismo artistico che caratterizza l’arte di Canonico, nel 1961 ai Braille, segue senza mai concludersi, la serie degli Stacchi. La questione dello spazio e del rapporto dell’opera con la cornice è affrontata da Canonico con un’ironica e avvincente soluzione formale, fatta di scivolamenti, tagli e tensioni tra gli elementi costitutivi del quadro - immagine.

Concordemente a questa sperimentazione sui “fondamentali” dell’opera pittorica, Canonico investiga anche la propria memoria figurativa con la serie dei Reperti che prende l’avvio dal 1964, cercando di rivitalizzare i capolavori dell’arte stereotipati dal loro continuo utilizzo.

Nel 1965 memoria e tempo sono il nucleo tematico della serie dei Calendari o Giorni metafora numerale di giorni e mesi indecifrabili per lo spettatore che, ciò nonostante, riesce ugualmente a percepirne l’inconscia tensione psichica, sempre eccitata da quel persistente senso del gioco che è una delle chiavi di lettura dell’intera produzione di Canonico.

Nel 1967, l’artista messinese, dopo aver maturato l’architettura complessa degli Stacchi, progetta e realizza la nuova serie degli Autori, opere che per la loro mancanza di pittura “…potrebbero essere realizzate anche solo da un falegname” (citazione dello stesso artista). L’immagine è sparita, il suo nuovo gioco è un divertissement linguistico totale. La cornice entra con lo spazio dell’immagine in pieni e vuoti accattivanti, tra architettura e scultura, in una ricerca sui materiali che supera gli Stacchi con un rigore tanto estremo da far sembrare queste opere un controcanto sarcastico all’apertura dell’opera d’arte così come l’amico Umberto Eco l’aveva teorizzata qualche anno prima (Opera Aperta, 1962).

Canonico ha sempre coltivato l’amore per l’acquarello e le sue composizioni fin dagli anni ’60 hanno sicuramente risentito l’influenza di Paul Klee. Sono acquarelli che raccontano immagini quasi fiabesche, e alla fine degli anni ‘70 il processo creativo Kleeiano sfocia nell’ennesima invenzione: gli Enigmi. Canonico è un appassionato di enigmistica e cruciverba. Gli Enigmi ne rappresentano una sua personale e altissima rivisitazione pittorica, l’ennesimo gioco a nascondere e disvelare che lascia lo spettatore davanti a contorni labili in cerca di una ricostruzione, un montaggio probabile. La produzione degli Enigmi è estremamente proficua attraverso la realizzazione di acquarelli su carta, olii su tela e olii su tavola.

Le ultime sperimentazioni  di acquarelli su carta, sempre inquadrabili come finestre aperte sul mondo fantastico, sono i grotteschi e i calidoscopi.

L’incessante attività di pittore non lo distoglie dalla passione di disegnatore satirico e fumettista che lo porta intorno agli anni ’70 a realizzare una storia di fantascienza declinata in 113  “strisce” che hanno come filo conduttore le avventure di un robot dal nome Cib (diminuitivo di Cibernetico) rimasto solo in un mondo desertificato nel quale sono poche e “sorprendenti” le testimonianze lasciate dalla civiltà umana.

È opportuno specificare che ogni serie creativa inizia lasciando inalterata la produzione delle serie precedenti che vengono spesso realizzate da Canonico contemporaneamente e continuativamente fino alla sua morte.

Nel periodo vissuto a Milano, l’artista riceve le seguenti onorificenze pubbliche:

-       Ambrogino d’oro

-       Premio internazionale di pittura Leonardo

-       Premio internazionale Cavalieri della nuova Europa

Felice Canonico muore a Milano il 10 ottobre 1996, stroncato prematuramente da un male inguaribile. Si stima che durante la sua vita, dedicata interamente all’arte, abbia realizzato, fra installazioni, progetti architettonici, illustrazioni, fumetti, quadri, studi e schizzi, circa 10000 opere.

Note

(1)  Pubblicazione “Un primato di Messina” stampata nel mese di Maggio 2004 dalla Società Cooperativa Spignolo

(2)  Rivista “Agosto in Messina” – 1954 – 1955 – 1956

Rivista “Il Travaso delle idee” 1965 , n.1 – Lettera dell’editore indirizzata all’artista (in possesso dell’Associazione culturale “Archivio Felice Canonico”)

Rivista  “Vie nuove” 1954 n.23

(3)  Il collezionista d’arte moderna 1963 – Giulio Bolaffi Editore – Torino

https://catalogo.beniculturali.it/search/Agent/fdecfa4ed0801557a91a1c02a4d35c16?cis=Museo+nazionale+Collezione+Salce

La Rinascita, Anno X – n.5  Maggio 1954 – Rassegna di politica e cultura italiana, Direttore : Palmiro Togliatti

(4)  Francesco Finocchiaro e la sua Messina – Epigrafia 2020

(5)  La vetrina dell’OSPE – Artisti a Messina negli anni ’50 – A.A.P.I.T. di Messina 1997

(6)   Martina Corgnati – Canonico – Leonardo De Luca Editore 1992  ( pagg.82,84)

https://messina.gazzettadelsud.it/foto/cultura/2023/03/30/la-mostra-di-antonello-a-messina-un-grande-evento-che-incanto-il-mondo-e90769fe-2dcb-4412-aaaa-034737be973d/

(7)  Le Scalinate dell’arte – Felice Canonico , Inediti grafici – Edizioni Team Project 2016

(8)  Francesco Finocchiaro e la “sua”Messina – Epigrafia 2020

(9)  https://censimentoarchitetturecontemporanee.cultura.gov.it/scheda-opera?id=5419

(10)               https://www.academia.edu/97727813/Roberto_Calandra_a_Messina_1957_1970_Unrbanistica_Architettura_e_Ingegneria_Sismica

(11)               Foto, carteggi e articoli giornalistici in possesso dell’Associazione culturale “Archivio Felice Canonico”

(12)               Martina Corgnati – Canonico – Leonardo De Luca Editore 1992 ( pagg.82,84)

(13)                Archivio Vincenzo Consolo - https://vincenzoconsolo.it/?m=197502

…Nel 1947 Stefano D’Arrigo parte per Roma.  Qui si occupa d’arte.  Suoi amici sono Guttuso (e in certe pagine di D’Arrigo c’è quell’aura dei quadri di Guttuso, dei quadri dei pescatori del periodo di Scilla), Mazzullo, Canonico, ma anche Zavattini, De Sica, Ungaretti, Ciarletta.  Nella soffitta dello scultore di Graniti, Peppino Mazzullo, si riuniscono, mettono ogni sera un tanto a testa, e mangiano panini e bevono vino.  Il pittore Felice Canonico se ne torna a Messina ed è a lui che poi D’Arrigo si rivolge per sapere tutto sulla fera dello Stretto, sul delfino.  Canonico va dal direttore dell’istituto talassografico di Messina e così può avere trattati scientifici, storie antiche sul delfino, leggende.  E fa anche per D’Arrigo un bel disegno del pesce, un disegno scientifico, a inchiostro di china, come quelli che faceva il Durer dei granchi, dei cetacei…

(14)               Foto, carteggi in possesso dell’Associazione culturale “Archivio Felice Canonico”

Mostre

Principali mostre personali

1952 - Roma, Galleria del Pincio

1954 - Siracusa, Premio Siracusa

1955 - Roma, Galleria della Cassapanca

1958 - Milano, Galleria Blu

1959 - Colonia, Galleria Anne Abels

1960 - Stoccarda, Galleria Muller

1960 - Milano, Galleria Blu

1960 - Venezia, Galleria Gritti

1961 - Copenaghen, Galleria Kobenhavn

1961 - Venezia, Galleria Tornato

1962 - Milano, Galleria Blu

1962 - Los Angeles, Silvan Simone Gallery

1964 - Parigi, Galérie International

1964 - Milano, Galleria Blu

1965 - Messina, Galleria II Fondaco

1966 - Stoccarda, Galleria Senatore

1967 - Brescia, Galleria Zen

1967 - Milano, Galleria Blu

1968 - Milano, Galleria Blu

1970 - Milano, Galleria II Milione

1973 - Messina, Galleria Penna

1973 - Messina, Galleria II Fondaco

1974 - Milano, Centro artistico La Galassia

1984 - Messina, Libreria Hobelix

1985 - Bologna, Galleria La Loggia 2

1988 - Messina, Teatro Vittorio Emanuele (antologica)

1992 - Monaco, Kulturzentrum Bürgerhaus Garching

1993 - Milano, galleria Maestri Incisori

1994 - Milano, Galleria San Carlo

1995 - Fondachelli, Palazzo Comunale

1996 - Milano, Galleria San Carlo

1997 - Milano, Galleria San Carlo

2000 - Messina,  Libreria Pickwick

2009 - Taormina, Palazzo Corvaia

2009 - Milazzo, Libreria Puck

2016 - Messina, Palacultura Antonello da Messina (antologica)

2019 - Messina,  Museo provinciale d’arte moderna S.Quasimodo

2023 - Messina, Galleria Vega

Principali mostre collettive

·       1947 – Mostra collettiva con il gruppo Arte Sociale di Roma

·       1950- Mostra internazionale Messina, vincitore del 1° premio Citta di Messina

·       1956 – Premio Terni, medaglia d’oro, premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri

·       Premio Palermo

·       Maggio di Bari

·       Mostra mercato a Palazzo Strozzi di Firenze

·       Mostra internazionale ad Ashaffenburgh

·       Raccolta del Museo di Wuppertal

·       50 anni di collage a  Parigi - S. Etienne

·       50 anni di collage al Louvre, Parigi

·       L’informale in Italia prima del 1956, Livorno

·       Raccolta del Museo di Leverkusen

·       Quadriennale di Roma

·       Triennale di Milano

·       Distraction in Art Symposium, Londra

·       Pittori in Lombardia , Villa Carlotta, Como

·       50 anni di Disegno Italiano, Trieste

·       Mostra alla Permanente di Milano

·       Italienische Malerei, Colonia

·       Neue Kunst, Colonia

·       Mostra mercato, Bologna

·       Centro Artistico La Galassia, Milano

·       Falchi Arte Moderna, Milano

Felice Canonico nei musei

Wallraf Richardt Museum, Colonia

Staedtische Museum, Leverkusen

Staedtische Museum, Wuppertal

Galleria Comunale d’Arte moderna e contemporanea, Messina

Galleria Provinciale d’Arte moderna, Messina

Bibliografia essenziale

Canonico 1988 – Editore Sicania, a cura della Regione Siciliana

Canonico 1992 – Leonardo de Luca Editore, a cura di Martina Corgnati

Felice Canonico Inediti grafici 2016 – Edizioni Team Project, a cura di Mosè Previti, Fabio Todesco, Michela De Domenico

Hanno scritto di Felice Canonico:

·       Alberto Oggero, “Autori”, 1967, Edizioni “Le presenze”, Galleria Blu, Milano

·       Artur Secunda, “Italian Painting”, 1962, Los Angeles

·       A.Trombadori

·       Bruno Baldini, “Il differire del segno” 1992, Leonardo-De Luca Editori srl, Roma

·       Bruno Baldini, ”Felice Canonico carte 1951 – 1992”, 1993, Milano

·       Bruno Baldini,”Intorno alle carte di Canonico”, 1993, Edizioni Maestri incisori, Milano

·       Caterina Di Giacomo, “50 anni di opere su carta”, 2009, catalogo Felice Canonico, Taormina

·       Concetta de Pasquale, “Pensieri in mostra”, 1988, catalogo Canonico, Edizioni Sicania, Messina

·       Daria Bruno, “Felice Canonico”, 1984, catalogo Libreria Hobelix, Messina

·       D.Buzzati

·       Dino Formaggio, “Al di là dell’Astrattismo”, 1958, Edizioni Galleria Blu, Milano

·       E.Fabiani

·       E.Gribaudo

·       E.Sanguinetti

·       Fabio Todesco, “Architettura disegnata”, 2016, Edizioni “Le scalinate dell’arte”, Team Project, Messina

·       Giancarlo Caldini, “Canonico”, 1972, Galleria Il Semaforo, Firenze

·       G.Masselli

·       Giuseppe Marchiori, “Genesi e Metamorfosi”, 1961, Edizioni “Le Presenze”, Milano

·       W.Gualtiero Schoenenberger, “Tachink die Ausdruckweise”,1959, Edizioni Abels, Colonia

·       Herta Wescher e Maurice Allemand, “ Cinquanta anni di collages”, 1964 catalogo Musee d’Art et Industrie, Saint Etienne

·       Kurt Leonard, “I Calendari”, 1967, Edizioni Galleria Senatore, Stoccarda

·       L.Carluccio

·       Lucio Barbera,”Il re e i pedoni” 1988, catalogo Canonico, Edizioni Sicania, Messina

·       Lucio Barbera, “La vetrina dell’Ospe Artisiti a Messina negli anni ’50, la collezione dell’AAPIT”, 1997, catalogo della mostra, Messina

·       Martina Corgnati, “Costruendo destruens”, 1992, Leonardo-De Luca Editori srl, Roma

·       Martina Corgnati, Qualche ore con Felice Canonico” 1992, Leonardo-De Luca Editori srl, Roma

·       Maurizio Calvesi,”L’informale in Italia fino al 1957”, 1963, Edizioni De Luca, Roma

·       Maurizio Novelli, “Felice Canonio, Artista grafico pubblicitario”, maggio 2023, Il Venerdì di Repubblica

·       Michela De Domenico, “Canonico a fumetti”, 2016, Edizioni “Le scalinate dell’arte”, Team Project, Messina

·       Miklos N.Varga, “Una coscienza critica dell’Informale”, 1972, Gala International, MIlano

·       Miklos N.Varga, “Gli Stacchi”, 1973, catalogo Galleria Penna, Messina

·       Milena Romeo, Opere scelte”, 2023, Edizioni Arte Vega, Messina

·       Mosè Previti, “Inediti grafici” 2016, Edizioni “Le scalinate dell’arte”, Team Project, Messina

·       Nino Principato, “Opere scelte”, 2023, Edizioni Arte Vega, Messina

·       Paolo Castaldi, “Itinerario stilistico di Felice Canonico”, 1961, Torino

·       Paolo Castaldi, “Disegni e Parole”, 1962, Edizioni Fratelli Pozzo, Torino

·       R.Dohl

·       Renato Guttuso, “La pittura in Sicilia”, 1955, Edizioni “Il Pincio”, Roma

·       Riccardo Barletta, “Meditazione sulla cornice: un saggio di Ortega y Gassett e distruzione della cornice”, 1963, “Letteratura” Edizioni De Luca, Roma

·       Riccardo Barletta, “Mostra didascalica d’arte moderna”, 1963, Milano

·       S.Ferlazzo

·       Sergio Palumbo, “Canonico, pittore della ricerca espressiva”. 1996 . Gazzetta del Sud, Messina

·       Stefano D’Arrigo, “Dà nuovo slancio al paesaggio siciliano”, 1954, Vie Nuove, Roma

·       Stefano D’Arrigo. “Felice Canonico”,1955, “Rinascita”,Roma

·       Salvatore D’Arrigo, “Zio Felice”, 2016, Edizioni “Le scalinate dell’arte”, Team Project, Messina

·       Silvano Falchi, “La pittura Braille”, 1958, Edizioni Falchi, Milano

·       Silvano Falchi,”La progenie di canonico”, 1985, catalogo Galleria La Loggia, Bologna

·       Teresa Pugliatti, “Le arti visive a Messina negli anni ’40 ’50 del Novecento”,1998, a cura dell’Istituto di Studi Storici G.Salvemini, Messina, atti del convegno 1998

·       Tommaso Trini, “L’ultimo degli indipendenti”, 1988, catalogo Canonico, Edizioni Sicania, Messina

·       Tommaso Trini,”Canonico, Progettare a soqquadro”, 1994, catalogo della Mostra, Galleria San Carlo, Milano

·       Toni Toniato, “Canonico”,1962 , catalogo Galleria Gritti, Venezia

·       Toni Toniato, “Canonico”,1970, catalogo Galleria Il Milione, Milano

·       Toni Toniato, “Gli stacchi di Canonico”, 1974, Gala International, Milano

·       V.Palumbo

·       Virginia Buda, “Felice Canonico, 60 anni di arte”, 2019, Mostra Antologica, Galleria d’arte moderna e contemporanea, Messina

Fonti…………………..

Voci correlate

https://www.facebook.com/pittorefelicecanonico

Altri progetti ……………………..

Archivio

L'archivio di Felice Canonico è in fase di costruzione ad opera dell’Associazione culturale Archivio Felice Canonico, costituita nel 2025 con lo scopo di valorizzare la figura dell’artista nel panorama culturale nazionale….

Progetti work in progress:

-      Costituzione di un archivio antologico delle opere dell’artista

-      Costituzione di un sito web dedicato all’artista

-      Toponomastica del Comune di Messina: intitolazione di una via nel quartiere messinese di Galati marina

-      Intitolazione di una scuola primaria, sita nella stessa via, con lo sviluppo di un progetto didattico pluridisciplinare curato dal Prof.Salvatore D’Arrigo ( nipote di Felice Canonico) per far conoscere l’artista ai docenti, studenti e famiglie, e rendere la collettività messinese più consapevole e partecipe dell’eredità culturale lasciata dall’illustre cittadino.

·        Wikiquote contiene citazioni di o su Felice Canonico

·        Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Felice Canonico

Collegamenti esterni

https://censimentoarchitetturecontemporanee.cultura.gov.it/scheda-opera?id=5419

https://www.facebook.com/pittorefelicecanonico