Bozza:Giuliano Montelucci
Giuliano Montelucci (Reggello, 22 maggio 1899 – Guidonia Montecelio, 1º maggio 1983) è stato un botanico e chimico italiano.
Biografia
modificaGiuliano Montelucci è stato un chimico e uno dei più grandi botanici del Novecento per studio e per passione. Partecipò alla Prima Guerra Mondiale nel Genio Pontieri sul Piave; a soli 23 anni, nel 1922, ottenne la Laurea in Chimica pura presso l’Università di Pisa, nello stesso anno e nello stesso ateneo in cui Enrico Fermi si laureò in Fisica. Due anni più tardi Giuliano Montelucci superò il concorso come chimico presso la Regia Aeronautica Italiana a Roma e, successivamente , fu assunto presso il Campo di Volo di Montecelio ovvero l’Aeroporto Militare di Guidonia, oggi Aeroporto Alfredo Barbieri dove fu assegnato al centro di eccellenza mondiale DSSE (Direzione Superiore Studi ed Esperienze), all’apice del successo scientifico e tecnico in quegli anni di esperimenti ed esperienze , a cui Montelucci diede il suo più grande contributo come Capo della Divisione Chimica-Tecnologica costituita di quattro distinte sezioni di studio e perfezionamento : Carburanti, Lubrificanti, Vernici; prove Meccaniche e Tecnologiche, Metallurgia, Metallografia; Chimica Fisica. Giuliano Montelucci ricoprì il ruolo di docente formatore nella Scuola di Guerra aerea di Firenze all'Accademia Aeronautica di Nisida e Pozzuoli e concluse la carriera con il grado di Generale. Fu proprio Montelucci a creare per la spedizione del dirigibile Italia al Polo Nord, nel 1928, le ampolle di vernice rossa che sarebbe stata utilizzata per la misurazione dell’altitudine in volo, su espressa richiesta del Gen. Umberto Nobile, e che invece servirono a tinteggiare la famosa "Tenda rossa" del Polo Nord dopo l’incidente aereo del dirigibile, che costò la vita a diversi uomini dell’equipaggio, e che servì a far avvistare i superstiti dispersi sulla banchisa ghiacciata dagli aerei di ricognizione partiti a seguito dell’incidente. Presso la DSSE Montelucci studiò anche le leghe dei metalli leggeri per la costruzione delle fusoliere che venivano sperimentate all’interno delle Gallerie del Vento presenti all’aeroporto di Guidonia Montecelio dove, nel corso degli anni tra le due Guerre Mondiali, si compivano sperimentazioni tecniche di ingegneria aerospaziale e di volo di altissimo livello e di grande competenza. Nel 1956 ottenne la libera docenza di Geobotanica presso l’Università di Firenze[1], nel 1950 formò insieme ad altri, il professor Vincenzo Rivera e Bruno Anzalone, la Sezione Laziale della Società Botanica Italiana di cui fu presidente per trentadue anni, fu membro dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali e la Società Italiana di Biogeografia, iscritto al WWF - Pro Natura Romana- e si iscrisse alla Società Tiburtina di Storia e d’Arte[2] nel 1962. Rivestì la carica di vicepresidente nazionale della Società Botanica Italiana, della Commissione Consultiva del Parco Nazionale del Circeo e negli anni dal 1980-1981 Presidente del Rotary Club di Guidonia Montecelio. Oltre alle altissime doti scientifiche Montelucci possedeva una personalità affabile e dotata di grande umiltà e di una grande preparazione eclettica e culturale che lo rendeva sensibile nei riguardi dell’ambiente naturale e attento a comunicare con buona lena, passione e impegno, a studenti e collaboratori, la dedizione della ricerca per le piante, la natura e soprattutto l’attenzione e la protezione che riteneva doveva offrirsi all’ambiente naturale, alla conservazione degli equilibri delle diverse specie biologiche presenti e dei territori. Il padre Ruggero, medico condotto di Rignano sull'Arno e appassionato libero ricercatore e inventore di strumenti per l'indagine medica, di strategie per fini naturalistici e di protezione per il paesaggio, gli aveva trasmesso l’amore per la campagna e la natura nei versi di poesie e di scritti di cui era autore brillante e appassionato. La passione per le scienze botaniche, che fu il suo primo amore, si trasformò ben presto in attivismo operante e Giuliano Montelucci, nonostante gli impegni lavorativi presso l’aeronautica militare e il lavoro tecnico-scientifico iniziò prestissimo la sua ricerca botanica e con grande interesse passò in rassegna tutte le situazioni in cui bisognava rilevare biotopi da tutelare, fornendo al Gruppo di Lavoro per la Conservazione della Natura in seno alla Società botanica Italiana un cospicuo insieme di dati per la creazione del censimento dei biotopi di particolare interesse vegetale, ne fornì in poco meno di due anni (aprile 1969 e dicembre 1970) tredici schede di segnalazioni su un totale di quindici per la Regione Lazio e tutte di interesse botanico. Furono sue le segnalazioni di un biotopo piemontese e di un biotopo toscano e a quasi il totale del censimento dei biotopi laziali e della Provincia di Roma a testimoniare l’alacre e capillare impegno di ricerca attiva. A seguito di questa ricerca nel 1970 come delegato del gruppo di Lavoro per la Conservazione della Natura della Società Botanica Italiana fu incaricato di costituire una Consulta Regionale per la creazione delle “Carte regionali dei biotopi” che pubblicherà come lavoro insieme a Longino Contoli Amante e Salvatore Palladino (operanti nella Commissione della Conservazione della Natura del Lazio) volume che costituirà il Programma di ricerca Territoriale sulle Aree Naturali da proteggere voluto dal CNR e del Ministero dei Lavori Pubblici che hanno ottenuto la tutela di molte zone rilevate nel censimento. Il censimento dei biotopi fu uno dei più grandi contributi dati dal professor Montelucci in fatto di protezione ambientale e dei territori nel Lazio e nella provincia di Roma, ma non fu l’unico. Una grande opera fu la stesura per sua mano della legge Regionale n° 61 del 19 settembre 1974 “norme per la protezione della flora erbacea ed arbustiva spontanea” con in evidenza gli elenchi delle specie da tutelare in zone specifiche come per citarne alcune: la Valle dell'Inferno, presso il bivio di Guidonia Montecelio, l’Appia Antica, Poggio Cesi, i Monti Lucretili, i travertini delle Acque Albule nelle vicinanze di Tivoli, le cave di argilla di Guidonia Montecelio, i monti Tiburtini-Sabini, il Monte Catillo, i Boschi di Gattaceca, la valle Ombrosa, la Macchia di Poggio Cesi, Le Sorgenti Albule, la platea dei Tartari e altre zone della provincia di Roma. Peraltro passò in rassegna gli stessi territori che furono oggetto di studio di Federico Cesi, marchese di Montecelio e principe accademico dei Lincei che già, nei primi anni del 1600, si occupò di studi botanici e di ricerche, tracciando i sentieri dei primi studi scientifici di conservazione delle specie erbacee e della flora presente in questi territori con l’aiuto di un “occhialino” ricevuto in dono da Galileo Galilei. Nelle innumerevoli pubblicazioni il professor Montelucci si dedicò specialmente allo studio del territorio della Valle del fiume Aniene del territorio di Tivoli , dei comuni di Guidonia Montecelio e della provincia di Roma dove constatò la presenza di biotipi vegetali soprattutto originari dell’Europa dell’Est e del Medio Oriente preponderanti rispetto alla presenza di piante tipiche delle zone occidentali e mediterranee, e della conservazione di specie antichissime, risalenti addirittura all’era mesozoica, individuabili nei pollini fossilizzati nelle pietre calcaree del travertino che trattenevano e permettevano la sopravvivenza di piante termofile. Tra le piante di pregio naturalistico, il professor Montelucci individuò lo Styrax officinalis[3] nei Monti Cornicolani, Tiburtini e Lucretili anticamente noto per il balsamo detto dello Storace, da cui il nome “Styrax” di impiego appunto officinale e impiegato a recinto degli orti poiché gli arbusti oltre ad avere una chioma con infiorescenze profumate procuravano ombreggiatura e frescura. Altre specie termofili individuate e censite sono il Carpinus orientalis, il Cercis siliquastrum, l’Olea oleaster, olivo selvatico tipico di Tivoli i cui ramoscelli furono portati dai soldati romani a Roma dopo la battaglia del lago Regillo o come il Poterium spinosum L., una pianta rosacea orientale che è vissuta fino alla metà del Novecento sulle pendici dei monti intorno a Tivoli, documentata in molti scritti e che è ormai introvabile. Nelle pubblicazioni e nelle conversazioni radiofoniche di Giuliano Montelucci sono molteplici le segnalazioni per le piante e le molte specie a rischio di estinzione, le raccomandazioni per la protezione e la conservazione floreale e vegetale, con la descrizione minuziosa, particolarmente accurata dei microclimi di alcune zone in cui presenza di acque, venti e particolari umidità favoriscono la conservazione di specie rare e a rischio. Tra le raccomandazioni del professor Giuliano Montelucci, il quale spiegava ante litteram il significato del termine "ecologia" che consiste nel semplice ed unico significato di “studio dell’ambiente” e faceva presenti le principali esigenze ecologiche che tale studio rileva: la necessità di mantenere pura l’atmosfera; la conservazione e il rimboschimento continuo delle aree boschive; la creazione e il mantenimento dei pascoli, la presenza e la cura dei giardini e dei parchi naturali; la necessità di mantenere puri i mari; il bisogno di mantenere l’armonia biologica tra i viventi; conservare le riserve d’acqua creando bacini, controllando la quantità e l’andamento delle piogge; l’uso parsimonioso delle riserve idriche e naturali; la risoluzione del problema dei rifiuti e il controllo delle temperature atmosferiche e delle acque, tutti temi affrontati dal professore antesignano e lungimirante e molto tempo prima che fosse diffusa la preoccupazione naturalistico ecologica e ambientale degli ultimi decenni. Nella Città di Guidonia Montecelio dove visse quasi l'intera sua esistenza nella casa di proprietà che volle costruire nel 1935, nel territorio che studiò e amò lungamente, svolse la sua maggiore attività di studio, fu il luogo dove raccolse con sistematicità i principali dati della sua ricerca ambientalista, gli elenchi dei biotopi, le osservazioni fatte sul campo, i dibattiti con amici studiosi, scienziati, botanici, studenti, dove stilò mappe che ridisegnò con amici cartografi di territori e ambienti. Nella sua casa sono conservati i suoi libri, i suoi studi, i suoi diari, l’elenco delle sue invenzioni e scoperte, i suoi fossili. La casa è circondata da un bosco con piante provenienti da più parti d’Italia e del mondo che volle coltivare vicino a sé, mentre desideroso di trasmettere la sua cultura e la sua conoscenza cercò di comunicare ai più distanti, andando non solo nelle università, nei licei, nelle scuole di ogni ordine e grado, ma lasciando le sue “Conversazioni di ecologia “ all’emittente radiofonica privata “Radio Aniene” ammettendo spesso che non si sarebbe mai rimpianto il tempo occupato a osservare e raccogliere informazioni su piante sconosciute o che invece di acquistare armi l’uomo moderno si sarebbe dovuto preoccupare di possedere microscopi per osservare da vicino le meraviglie di mondi piccolissimi e di specie viventi incredibili . Nella casa di Giuliano Montelucci sono rimasti molti libri e volumi della libreria nello studio con sul dorsetto la scritta “FLORA”, l’immagine del particolare di “Flora”, la dea Clori nel dipinto della Primavera di Botticelli, la sua collezione di minerali e fossili, le scritte ritagliate e incollate sulle pareti di citazioni riguardanti la natura, dalle fotografie e ritagli di personaggi illustri della musica, della letteratura di tutti i tempi e delle scienze a testimonianza della personalità così innamorata della cultura, così attenta alla conservazione e alla tutela della natura e del paesaggio che è stato Giuliano Montelucci. L'edificio dell'Istituto Comprensivo intitolato allo scienziato[4], nella frazione di Collefiorito a Guidonia Montrecelio, progettato dall’architetto Giancarlo Priori nel 1985, è immerso in uno splendido parco con giardino dove è presente un sito archeologico e in cui sono presenti lecci, ulivi, lentischi, querce, alberi del paradiso, lauri, cespugli di viburno, rosmarino, un pioppo nero e un faggio rosso e persino un ginkgo biloba e si trova nelle vicinanze del Parco naturale-archeologico dell'Inviolata di Guidonia Montecelio. Per volontà degli eredi l’erbario Montelucci contenente dodicimila esemplari è conservato presso il Museo Erbario dell’Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
Opere
modifica- Da Roma al passo della Cisa. Impressioni fitofenologiche, Tipografia Valdarnese, San Giovanni Valdarno, 1936.
- Effetti dell'eccezionale inverno 1937-1938 sulla vegetazione dei dintorni di Roma, in Archivio botanico vol. 17. terza serie, v. 1, fasc. 1-2, 1941, pagine 3-26.
- Rilievi sulla vegetazione del Valdarno superiore (Rignano sull'Arno). 2. contributo, in Nuovo giornale botanico italiano, Nuova serie, v. 50, 1943, pagine 35-74.
- Investigazioni botaniche nel Lazio : lo styrax officinalis nei dintorni di Tivoli, in Nuovo giornale botanico italiano, Nuova serie, v. 53, 1946, pagine 230-268.
- Appunti sulla vegetazione del Monte Velino (Appennino Abruzzese), in Nuovo giornale botanico italiano, Nuova serie, v. 65, n. 1-2., 1958, pagine 237-340.
- Considerazioni sul componente orientale nelle foreste della penisola, in Annali dell'Accademia italiana di scienze forestali, v. 21, 1972, pagine 121-169.
- Notule vegetazionali sulla Capraia, Tipo-Lito Valbonesi, Forlì 1976.
- Le conversazioni di ecologia di Giuliano Montelucci, a cura di Marco Giardini, Grafica Ripoli editrice, Tivoli 2008, pagine 25-102. [6]
Note
modificaBibliografia
modifica- Camillo Pierattini, "Bollettino bibliografico" (PDF), in Atti e Memorie della Società Tiburtina di Storia e d'Arte (periodico), XLVI, Tivoli, 1973-1974.
- Antonio Gabrielli, "Sulle orme della culturale forestale: i maestri" (PDF), in Annali dell'Accademia di Scienze Forestali (periodico), LIV, Firenze, 2005. Pagine 181-183.
- Camillo Pierattini, "Necrologio di Giuliano Montelucci" (PDF), in Atti e Memorie della Società Tiburtina di Storia e d'Arte (periodico), LVI, Tivoli, 1983.
- Marco Giardini, Le conversazioni di ecologia di Giuliano Montelucci [7],, Grafica Ripoli editrice, Tivoli 2008, pagine 9-24.
- Francesco Cervoni, Giuliano Montelucci: l’illustre botanico Guidoniano e campione della Conservazione Ambientale [8],, Il Territorio.net, 2023.
Omaggi
modifica- A Giuliano Montelucci è intitolata una via nella città di Guidonia Montecelio.
- A Giuliano Montelucci è intitolato l’Istituto Comprensivo nella frazione di Colle Fiorito a Guidonia Montecelio.
- A Giuliano Montelucci è intitolata la sezione laziale della Società Botanica Italiana [9]
Collegamenti esterni
modifica- Il Museo dell'Erbario di Roma, su ips.it.