Bozza:Leonardo Attolini

Leonardo Attolini (Faenza, 27 settembre 1908 - Roma, 20 ottobre 1973) è stato un compositore italiano.

Leonardo Attolini in una foto risalente alla fine degli anni '30

Biografia

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Mostra fin dalla più tenera età una notevole predisposizione per la musica, la poesia, il teatro. Si dedica con passione allo studio privato del pianoforte prima e della composizione e dell’orchestrazione poi.

Negli anni ‘30 il padre, ispettore generale dei Tabacchi, viene assegnato alla sede di Pisa, dove il giovane si laurea. Nel 1935 vince un concorso come capo d’istituto medio e si trasferisce a Catania dove ricopre il ruolo di preside dal 1935 al 1956, anno in cui ottiene il trasferimento in una scuola media di Roma. Nella città etnea collabora con diversi poeti e scrittori, tra i quali Ottavio Profeta e Pasquale Di Roma. Per molti anni opera inoltre come commissario provinciale del Sindacato Nazionale Musicisti.

Leonardo Attolini si è cimentato come compositore nei più diversi generi, dall’opera lirica all’operetta, dalla musica sinfonica a quella da camera e religiosa fino alla musica leggera e alle canzoni, curando personalmente l’orchestrazione di tutte le sue produzioni.

Prime composizioni

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Nel 1938 viene rappresentata l’operetta in tre atti Verso il sole, su libretto di Sieba Ciaramelli.[1] Nello stesso anno partecipa ad un concorso indetto nell’ambito del carnevale di S. Croce sull’Arno, vincendo il primo premio con la canzone Trionfo di carnevale su testo di Pasquale Di Roma.[2] Nel 1941 la rappresentazione della commedia musicale Quei benedetti figlioli,[3] ancora su libretto di Sieba Ciaramelli, viene annullata a causa della guerra.

Del 1947 è il suo lavoro più importante, Alba di gloria, dramma lirico in un atto su libretto di Pasquale di Roma ispirato alle cinque giornate di Milano. L’opera viene rappresentata in prima assoluta al teatro Massimo Bellini di Catania il 2 e il 4 dicembre 1954 sotto la direzione del maestro Mario Parenti e con la partecipazione dei cantanti Claudia Parada, Augusto Capuano, Dino Mantovani, Nino Valori e Carmelo Mollica. Successivamente il lavoro viene riproposto in diversi teatri in tutta Italia.

 
Locandina della prima rappresentazione di Alba di gloria

Fortuna critica di Alba di gloria

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Nel 1954 il Corriere di Sicilia, dopo aver parlato della Maria Egiziaca di Respighi e del Finto Arlecchino di Malipiero, scrive: “Il dramma Alba di gloria di Leonardo Attolini si riattacca invece alla tradizione con la ricerca di motivi patetici e patriottici di sicuro effetto. Il lavoro … rivela pagine di buona fattura.” E ancora: “E la trama semplice, commovente, vera, non poteva essere commentata da una musica più indovinata e più adatta di quella di Attolini che ha colorito magistralmente il quadro con delicate sfumature, conquistando il pubblico che, alla fine del lavoro, lo ha caldamente e ripetutamente applaudito”.[4]

Su La Ricordiana[5] del febbraio 1955 si legge: “Alba di gloria di Leonardo Attolini, ricca di canto, facile di melodia, distesa intorno ad una vicenda ricca di momenti patetici e patriottici …”

Analogo esito l’opera riporta nel 1958 al teatro Novelli di Rimini, sotto la direzione di Giannella De Marco. Il Resto del Carlino, titolando “Successo al Novelli di Alba di gloria”, commenta: “… l’opera Alba di gloria possiede molti numeri per potersi durevolmente affermare presso il pubblico, grazie al soggetto sentimentale e patriottico (un episodio delle Cinque Giornate di Milano), alla ricchezza di canto e alla facilità della vena melodica che si riallaccia alla scuola verista italiana. Alcuni momenti appaiono assai felici ed ispirati …”[6]

Anche al Politeama Italia di Catanzaro il lavoro, diretto dal maestro Giuseppe Ruisi, viene accolto favorevolmente: La Tribuna del Mezzogiorno titola “Presentata con strepitoso successo un’opera nuova del Maestro Attolini”, scrivendo: “… lo spartito ha aderito perfettamente alla nobiltà della materia, ed è riuscito a dare agli ascoltatori la sensazione esatta e precisa della passione, dell’incandescente amore, e della assoluta dedizione alla Patria …”. E conclude: “Ringraziamo il Maestro Attolini del suo stupendo lavoro e gli auguriamo nuove affermazioni.”[7]

Nel 1959, visto il grande interesse e il favore riscosso presso il pubblico e la critica, d’accordo con il librettista Pasquale Di Roma l’autore rimette mano all’opera ampliandola e producendo una versione in tre atti che debutta il 16 e 17 maggio del 1959 al teatro Storchi di Modena, diretta del maestro Ruisi. Il quotidiano La Gazzetta dell’Emilia scrive in tale occasione: ”Analogo successo ha ottenuto l’opera nuova Alba di gloria, tre atti di Pasquale Di Roma, musicati dal M° Leonardo Attolini. La vicenda scenica è resa palpitante da una musica composta col tradizionale schema descrittivo nel quale non manca colore e passione in una tessitura non sempre facile, ma certamente orecchiabile. Applausi all’Autore presente in teatro e agli interpreti principali … evocati in proscenio unitamente al Maestro Ruisi.”[8]

Successivamente Alba di gloria viene proposta in diverse altre città italiane ed anche all’estero, in particolare in Brasile presso il teatro Mackenzie di San Paolo ancora nel maggio del 1959 con la direzione di Giannella De Marco, raccogliendo analoghi apprezzamenti da parte del pubblico e della critica.

Nel medesimo anno l’opera viene poi rappresentata a Viterbo, sotto la direzione del maestro Mario Cherici. Il Tempo, titolando “Successo di Alba di gloria al Teatro dell’Unione”, commenta: “La musica è di bella fattura e bene ispirata, e spesso si sente una fluida melodia, specie nei duetti tra il soprano e il tenore, e anche nel canto del baritono e delle parti minori, musica che è piena di vivacità, con pagine prettamente drammatiche. Il coro interno è di bello effetto e melodioso …”[9]

Ulteriori lavori

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Del 1951 è Il mercante di Persia, favola di sapore orientale concepita come opera-ballo in quattro atti su libretto di Pasquale Di Roma.

Da Alba di gloria vengono tratte una prima suite per soli archi ed una per archi, soprano, tenore e baritono eseguite con grande riscontro di pubblico presso il Teatro Civico di La Spezia nell’ottobre del 1961.

Del 1969 infine è Solo nello spazio, poema sinfonico per grande orchestra.

 
Programma di un concerto in cui vengono eseguiti brani di Leonardo Attolini

Ai lavori principali si aggiungono diverse romanze da camera composte su testi di vari poeti, tra cui Ottavio Profeta e Pasquale di Roma, spesso eseguite in concerto unitamente a brani tratti dalle opere, nonché diverse canzoni, alcune della quali all’epoca radiotrasmesse.

  1. ^ Il 10 luglio 1938 alle ore 21 presso il teatro Pietro Maffi di Marina di Pisa ebbe luogo la prima, seguita a grande richiesta da una replica il 23 luglio alla stessa ora. Successivamente l’opera andò in scena a Livorno e quindi in diversi altri teatri della Toscana restando in repertorio fino al 1941.
  2. ^ Il brano fu eseguito il 10 febbraio 1938 all’interno del cinema G. Lami di Santa Croce sull’Arno.
  3. ^ L'evento fu annunciato dal Nuovo Giornale del 27 febbraio 1941.
  4. ^ Articolo comparso sul Corriere di Sicilia del 3 dicembre 1954.
  5. ^ Pubblicazione di casa Ricordi.
  6. ^ Articolo comparso sul Resto del Carlino del 3 maggio 1958.
  7. ^ Articolo comparso sulla Trinuna del Mezzogiorno del 14 febbraio 1959.
  8. ^ Articolo comparso sulla Gazzetta dell'Emilia del 20 maggio 1959.
  9. ^ Articolo comparso sul Tempo del 12 dicembre 1959.