Bozza:Leonildo Bocchino
Leonildo Bocchino (San Giorgio del Sannio, 16 gennaio 1947) è un pittore italiano.La sua attività, avviata negli anni Sessanta, combina elementi di pittura metafisica, iperrealismo e una ricerca cromatica ispirata anche a temi legati alla musica e alla cultura del Mediterraneo antico.[1]
Biografia
modificaBocchino si avvicina alla pittura fin da giovane, inizialmente influenzato dal mondo del fumetto. Riceve una formazione iniziale dal pittore beneventano Francesco De Cesare (1940–1993), dal quale apprende principi legati all'osservazione e ai rapporti cromatici.
A partire dalla fine degli anni Sessanta partecipa a concorsi di pittura estemporanea e collettive locali, entrando in contatto con diversi artisti dell'area beneventana. Nel 1970 fonda il Centro d'Arte Lumière a San Giorgio del Sannio, attivo per oltre un decennio come spazio espositivo e luogo di incontro tra artisti dell'Italia centro-meridionale.[2]
È sposato con Annamaria Ricci e ha due figli, Gianluca e Vincenzo, e una nipote Annamaria. Oltre all'attività artistica, è stato docente e allenatore sportivo, ed è stato attivo nella politica locale.[3]
Mostre tematiche
modificaDagli anni Novanta realizza una serie di mostre tematiche, tra cui:
- Pompei: emozioni, sognando miti ed eroi (1996), ispirata agli affreschi pompeiani, esposta a Benevento, Isernia e Pompei;
- Etruschi: nel microcosmo dell'Etruria (2005), dedicata alla civiltà etrusca, esposta a Grosseto e Benevento;
- Sanniti: luci e colori di Leonildo Bocchino (2009), dedicata alla cultura del Sannio, esposta a Benevento e Isernia;
- Genius loci (2015), sul legame tra identità e territorio, esposta a Benevento e San Giorgio del Sannio.
Pittura e musica
modificaNegli ultimi anni sviluppa un filone artistico incentrato sul rapporto tra musica e pittura, con mostre ispirate a opere musicali e a compositori, tra cui:
- La Traviata a colori (2018), esposta al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa e al Circolo Unione del Teatro Petruzzelli di Bari;
- Tosca (2021), al Carcere Borbonico di Avellino;
- Jesus Christ Multicolor: i colori di un Dio (2022), ispirata all'opera rock Jesus Christ Superstar.
Mostre personali (selezione)
modificaAnno | Titolo Mostra | Galleria / Museo | Città |
---|---|---|---|
1978 | Personale | Galleria d'Arte La Famiglia Cremounesa | Cremona |
1982 | Collettiva Internazionale | Le Salon des Nations, Centre International d'Art Contemporain | Parigi |
1996 | Pompei: Emozioni, sognando miti ed eroi, | Museo del Sannio | Benevento |
1997 | Pompei: Emozioni, sognando miti ed eroi, | Salone Comunale | Pompei |
2005 | Etruschi: Nel microcosmo dell'Etruria | Centro d'Arte AGAF | Grosseto |
2009 | Sanniti: Luci e colori di Leonildo Bocchino | Rocca dei Rettori | Benevento |
2009 | Sanniti: Luci e colori di Leonildo Bocchino | Ex Lavatoio | Isernia |
2015 | Genius loci | Rocca dei Rettori | Benevento |
2016 | Colori e musica | Studio d'Arte | San Giorgio del Sannio |
2018 | La Traviata a colori, | Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa | Portici (NA) |
2019 | La Traviata a colori | Circolo Unione del Teatro Petruzzelli | Bari |
2021 | La Traviata e Tosca a colori | Ex Carcere Borbonico | Avellino |
2023 | Omaggio a Jia Ruskaja | Biblioteca Accademia Nazionale di Danza | Roma |
Ricezione critica
modificaLe opere di Leonildo Bocchino sono state oggetto di commenti e analisi da parte di diversi critici e studiosi.
Lo scrittore e giornalista Domenico Rea ha descritto il lavoro dell'artista come «un intreccio di elementi figurativi contaminati da spazi intuiti e suggeriti, da cui scaturiscono altri significati, altri percorsi» (1985).[4]
La ricercatrice in semiotica visiva Annalisa Cervone ha osservato come «la visione cromatica suscitata da un utilizzo penetrante dei colori rende le immagini profonde e allucinate», con uno spessore che «sembra emergere spontaneamente dall'interno».[5]
Il professore di storia del cristianesimo e delle chiese Luca Arcari, riferendosi a Genius Loci, ha scritto che «i luoghi di Leonildo non sono utopie, ma eterotopie», affidandosi allo sguardo dell'osservatore.[6]
Il giornalista e scrittore Achille Mottola, in Colori e musica, ha definito la sua arte «frutto di un insieme di suoni e colori, di un connubio tra sensazioni ed emozioni».[7]
Note
modifica- ^ Si veda il sito ufficiale: https://www.leonildobocchino.it/leonildo/
- ^ Gianluca Bocchino (a cura di), La traviata a colori di Leonildo Bocchino, Napoli, Grafica Metelliana S.p.A, 2018, ISBN 9791220035057.
- ^ Si veda: Leonildo Bocchino, Bio-Diary of an artist, pp. 93-97, in Gianluca Bocchino (a cura di), Jesus Christ Multicolor: i colori di un Dio Catalogo della mostra di Leonildo Bocchino, Roma, NeoClassica, 2022, ISBN 978-88-93740-46-3.
- ^ Citazione tratta da Note critiche, in La traviata a colori di Leonildo Bocchino, a cura di Gianluca Bocchino, Napoli, Grafica Metelliana S.p.A., 2018, pp. 43-46: 43.
- ^ Commento critico di Annalisa Cervone in Leonildo Bocchino, Sanniti: luci e colori: la civiltà dei sanniti, 2009, Benevento, Graphic Solution, p. 18.
- ^ Commento critico di Luca Arcari in Leonildo Bocchino, Genius Loci, Benevento, Graphic Solution, 2015, p. 5.
- ^ Citazione tratta da Note critiche, in La traviata a colori di Leonildo Bocchino, a cura di Gianluca Bocchino, Napoli, Grafica Metelliana S.p.A., 2018, pp. 43-46: 47.
Bibliografia
modificaCollegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su leonildobocchino.it.