Bozza:Numero Zero (programma televisivo)
Numero Zero è stato un programma televisivo italiano di Rai 3, ideato da Chicco Agnese[1][2] e andato in onda a partire dal 1996, condotto per la prima edizione da Marina Viro[3] e nel 1997 da Roberto Giacobbo[4] di cui ne fu anche autore.[5]
Storia
modificaIl programma nacque all’interno della Direzione Format della RAI[6][7] guidata da Giovanni Minoli, una struttura creata a metà degli anni novanta per sviluppare nuovi linguaggi televisivi e individuare proposte originali per la rete.Il programma aveva come obiettivo la sperimentazione di nuovi format televisivi, dando spazio a giovani autori, registi e conduttori emergenti.
La prima serie andò in onda su Rai 3 nel 1996, in seconda serata, con una selezione di proposte scelte da una commissione interna. Ogni puntata presentava più numero zero — ovvero puntate pilota — che venivano poi commentate e valutate.
Struttura
modificaEntrambe le edizioni del programma andarono in onda su Rai 3 nel corso negli anni 1996 e 1997, in seconda serata. Ciascuna serie era composta da cinque puntate più una finale, con un format incentrato sulla presentazione di progetti televisivi sperimentali e sull’individuazione di nuovi autori e registi[9].
La prima edizione nacque con l’obiettivo di offrire uno spazio ai giovani autori per proporre nuovi format destinati alla televisione pubblica. Condotto da Marina Viro negli studi di Cinecittà (azienda), ogni puntata presentava alcuni “numeri zero” — puntate pilota di programmi ideati e realizzati in forma ridotta — che venivano commentati e valutati da esperti del settore. L’intento era quello di individuare nuovi linguaggi e format innovativi da sviluppare all’interno della RAI.
La seconda edizione, in onda nel 1997, condotta da Roberto Giacobbo, che era anche co-autore del programma, accentuò il carattere competitivo e interattivo del format. In questa edizione era prevista la presenza di 30 conduttori/trici esordienti, che si passavano il testimone nel corso della trasmissione sotto la guida esperta di Giacobbo. I telespettatori potevano votare, tramite televoto, sia i programmi proposti, sia i conduttori, con i risultati resi noti nella puntata conclusiva.[10]
Le puntate includevano una selezione di venti progetti televisivi, molti dei quali provenienti da giovani autori individuati anche grazie alla collaborazione del “Merano TV Festival”[11]. L’assenza di una conduzione fissa e la presenza di trenta conduttori e conduttrici esordienti contribuirono a rendere il programma una vetrina di nuovi talenti della comunicazione televisiva.
Lo studio televisivo, ispirato nello stile alla televisione italiana degli anni Sessanta, voleva simboleggiare la nascita di una “nuova televisione”, capace di unire tradizione e innovazione nei linguaggi audiovisivi.
Note
modifica- ^ Nadia Tarantini, Raitre, il futuro lo fa il televoto coi numeri "zero" (PDF), in l'Unità, 10 novembre 1997 (archiviato dall'originale ) .
- ^ "Oltre la notte" non si va Il regista: "E' censura", su ilmanifesto.it. URL consultato il 16 ottobre.«....definita dai responsabili del palinsesto Chicco Agnese (anche ideatore di Numero zero)»
- ^ Renato Marengo, E' di scena la creatività, in Telesette, Ottobre 1997, p. 22-23.«Il mercoledì in terza serata va in onda sotto il marchio Format, fresco di trasloco su RaiTre, Numero Zero, l’interessante proposta televisiva di Marina Viro.
Si tratta di una vera e propria rassegna di “pilota” dedicata alla messa in onda di fiction, spettacoli documentari, all’animazione, all’inchiesta, all’attualità o a proposte di intrattenimento elaborate da giovani autori e sottoposte al giudizio del pubblico televisivo, chiamato ad esprimersi attraverso il televoto. Le finalità dichiarate della trasmissione, naturalmente, riguardano soprattutto l’interesse per gli autori esordienti. Chiediamo a Marina Viro di raccontarci la novità della prossima puntata e lei, sorridendo, risponde:
«Dalla mia postazione mobile all’interno di Cinecittà, questa settimana sottoporremo al pubblico due nuovi divertenti programmi: il primo si intitola Il fumetto interspaziale ed è una puntata pilota realizzata con ritmo veloce e un’idea molto originale; il secondo è Zapping per Ecology, in cui i protagonisti sono due personaggi messi insieme con ritagli di settimanali che, in un inglese improbabile, dialogano sulla catastrofe ecologica e consumistica dei paesi più ricchi».
Ma com’è nata l’idea di questo programma? Lo chiediamo a Chicco Agnese, responsabile per Format di questo spazio e autore della trasmissione...» - ^ Roberto Giacobbo, su rai.it.
- ^ Cristina Piccino, "Oltre la notte" non si va Il regista: "E' censura", in il Manifesto, 17 Novembre 1998.
- ^ FORMAT Minoli, "la mia Raitre", su ilmanifesto.it. URL consultato il 15 ottobre 2025.
- ^ Minoli porta i faccia a faccia di Mixer a Radio 24, su st.ilsole24ore.com. URL consultato il 15 ottobre 2025.
- ^ Arianna Di Genova, L'azienda Rai? Riparte con il "Numero zero", in il Manifesto, 14 Ottobre 1995 (archiviato dall'originale ) .
- ^ "Bio" parte da zero con Gioele Dix, in Il Manifesto, 14 novembre 1997 (archiviato dall'originale ) .
- ^ Giuseppe Nava (a cura di), NUMERO ZERO, in RaiNews- Notiziario della Rai Radiotelevisione Italiana, ANNO XXXIX, n. 122, 6 OTTOBRE 1997, p. 1-2.«Nel corso delle cinque puntate previste più una finale, si passeranno in rassegna le venti proposte più interessanti realizzate da autori e registi esordienti, molte delle quali scoperte e rintracciate grazie alla collaborazione del “Merano TV Festival”.
Nel corso di questa nuova serie la conduzione non seguirà i canoni classici, verrà infatti affidata a trenta conduttori e conduttrici più o meno agli esordi che si alterneranno al timone della trasmissione. Ognuno di loro cercherà di catturare l’interesse dei telespettatori che, nel corso della trasmissione, e grazie al televoto, potranno esprimere il proprio gradimento per la conduzione delle diverse parti del programma. Anche le proposte dei “numeri zero” potranno essere votate. Durante l’ultima puntata saranno forniti i risultati, riproposti i conduttori e i programmi più votati.
Lo studio dal quale si trasmetterà ricorderà lo stile della televisione anni ’60 dal quale “nasceranno” le immagini della TV del futuro.» - ^ MICAELA BONGI, Gli invisibili, su ilmanifesto.it. URL consultato il 15 ottobre 2025.