Bozza:Persofilia

La persophilia o persofilia (in persiano پارسی دوستی, pârsi dusti) è l'espressione di interesse verso la lingua e la cultura Persiana da parte di un non-persiano. Nel dettaglio, un persofilo è un individuo che dimostra una forte simpatia verso la Persia o i persiani stessi, apprezzandone la lingua, la letteratura, la loro cultura (arte, musica, cucina, ecc.), storia, e/o il governo. Il sentimento diametralmente opposto è invece la Persophobia, quindi la paura e l'odio verso tutto ciò che ha a che fare con il mondo persiano.
Origini
modificaAntica Persia
modificaL'ammirazione da parte di stranieri verso la cultura persiana era già presente 2500 anni fa, durante l'impero di Ciro il Grande, nato a Anshan. Egli è tenuto in grande considerazione nell'ebraismo per il ruolo che ebbe nel porre fine alla cattività babilonese. È l'unico non ebreo ad essere venerato come Messia (מָשִׁיחַ) nella Bibbia ebraica, come notato in Isaia 45:1, che afferma che fu unto da Yahweh. Molti leader dell'antica Grecia che si diedero titoli o nomi persiani durante l'era achemenide possono essere considerati dei veri e propri Persofili.[1] Alessandro Magno, vissuto due secoli dopo il predecessore Ciro, fu un grande ammiratore del governo di Ciro e dei costumi persiani nel loro insieme, e usò lo stesso modello per il suo impero macedone, sforzandosi di mescolare la cultura greca assieme a quella persiana al fine di legare le due civiltà, entrambi importantissime per il crocevia di culture della zona. Allo stesso modo, il satrapo macedone Peucestas ottenne il sostegno dei suoi sudditi in Persia grazie alle sue tendenze Persofiliche.[2] In Fenicia, alcuni re di Sidone, vale a dire coloro che implementarono politiche che davano diritti speciali ai persiani, possono anche essere definiti Persofili.[3]
Nella regione del Caucaso, alcuni comandanti del passato si possono riscontrare diversi comandanti Persofili, come Stefano I di Iberia, che stette dalla parte dei sasanidi durante la guerra romano-persiana del 602-628 d.C., anche se suo padre era dalla parte dei romani.
Epoca medievale e moderna
modificaHarun al-Rashid e Al-Ma'mun, due arabi che governarono il califfato abbaside nell'VIII e IX secolo, sono descritti dallo studioso britannico Percy Sykes come persiani, a causa delle loro politiche filo-persiane.[4] Sicuramente nel mondo islamico tutt'oggi vi è una forte corrente persofila, data l'unione religiosa con la zona dell'attuale persia, grazie all'Islam, seppure in Iran vi sia la corrente sciita.
La lingua persiana, così come altri aspetti della società persiana, godeva di uno status speciale nel subcontinente indiano, in particolar modo tra i musulmani della zona. Si ritiene che la persofilia indiana abbia raggiunto il suo apice sotto l'Impero Mughal, dove fu utilizzata in contesti culturali e legislativi, e quindi apprezzata da ministri Mughal, sebbene la lingua in seguito declinò nei in favore dell'inglese, che fu affermato in tutta l'India britannica, a causa delle imposizioni da parte della corona britannica. [5] Tuttavia, rimase una scelta popolare per la poesia musulmana indiana, insieme alla lingua urdu.
Tra i importanti studiosi italiani della Persia si distinguono figure come Antonio Panaino, noto per la sua ricerca sulla storia linguistica, religiosa e culturale del mondo iranico preislamico, e Pio Filippani Ronconi, esperto di lingue e letterature dell'Iran.
Attualità
modificaGrazie ai recenti avvenimenti culturali e politici dell'Iran, è aumentato l'interesse verso questa cultura anche tra i giovani e in special modo fra le femministe. Tale interesse è nato soprattutto grazie alle politiche repressive nei confronti delle donne iraniane, attuate dal governo della Repubblica Islamica, e al caso di Mahsa Amini.
Note
modifica- ^ Max Cary, Percy Gardner, Society for the Promotion of Hellenic Studies (London, England), JSTOR (Organization), Ernest Arthur Gardner, Journal of Hellenic Studies, 1984. Online Version
- ^ (EN) Vesta Sarkhosh Curtis e Sarah Stewart, The Age of the Parthians, I.B.Tauris, 2007, ISBN 978-1-84511-406-0.
- ^ (EN) John Boardman, D. M. Lewis e Cambridge University Press, The Cambridge Ancient History, Cambridge University Press, 1970, ISBN 978-0-521-23348-4. URL consultato il 14 settembre 2025.
- ^ Sir Percy Sykes, A History of Persia, Routledge, 27 settembre 2013, ISBN 978-1-136-52597-1.
- ^ (EN) Culture and Circulation: Literature in Motion in Early Modern India, BRILL, 2014, p. 13, ISBN 9789004264489.