Bozza:Pietro Friggi
Pietro Friggi (Motta Visconti, 28 Settembre 1885 – Milano, 7 aprile 1948) è stato un cantante lirico e pittore italiano.[1][2]

Biografia
modificaFriggi nacque a Motta Visconti, in provincia di Milano, primo di otto fratelli. Dopo gli studi iniziali nel suo paese natale, dove fu allievo della poetessa Ada Negri, tredicenne si trasferì a Milano dove fu ospite della contessa Maria Suardo che ne fu mecenate, permettendogli di frequentare l’Accademia di Brera[3], dove affinò le proprie competenze nel disegno e nella pittura. Intorno ai diciotto anni, su incoraggiamento di Arturo Toscanini, fu ammesso al Conservatorio di Milano, presentato dal professor Bignami e seguito dal maestro Emilio Piccoli.
Carriera lirica
modificaDebuttò nel 1909 al Teatro Regio di Torino [4] nell'opera "Un racconto d'inverno" di Karoly Goldmark. Da quel momento, iniziò una carriera lunga e intensa che si sviluppò per circa quarant'anni nei principali palcoscenici italiani e internazionali. Distintosi per la profondità della sua voce di basso [5] interpretò oltre cento ruoli in circa sessanta opere diverse, tra cui composizioni di Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Richard Wagner, Hector Berlioz, Pietro Mascagni, Richard Strauss e altri. Fu spesso apprezzato nel ruolo di Don Basilio ne "Il barbiere di Siviglia", che interpretò più volte anche all'estero. Tra le sue interpretazioni più celebrate, si ricordano Colline ne La bohème di Puccini, il Cieco in "Iris" di Mascagni e Varlam nel Boris Godunov di Modest Musorgskij. Nel corso della sua carriera, condivise il palcoscenico con numerosi artisti di rilievo dell'epoca, tra cui Lina Pagliughi, Afro Poli, Mercedes Capsir e il baritono Giulio Fregosi. Durante la prima guerra mondiale fu arruolato nel Genio e combatté in prima linea. Tornato alla vita artistica, partecipò a numerosi concerti di beneficenza, anche durante la seconda guerra mondiale. Si esibì in tutta Italia, in Europa, Sud America, Egitto, India e Indonesia. Si ricordano gli incontri con Giacomo Puccini, che gli lasciò una fotografia autografata come ricordo personale [6] e con Ernest Hemingway durante un servizio presso la Missione Americana a Treviglio.
Attività pittorica
modificaDurante le tournée teatrali, Friggi coltivò con costanza l'attività pittorica. Realizzò paesaggi, ritratti e scene di vita quotidiana, spesso ispirate ai luoghi visitati durante i viaggi. Prediligeva l'uso dell'acquerello, dell'olio e degli schizzi a matita. Una raccolta dei suoi disegni a carattere documentario, raffiguranti scorci di Milano dopo i bombardamenti del 1945 è conservata presso la Raccolta delle Stampe 'Achille Bertarelli' del Castello Sforzesco di Milano. Realizzò anche numerosi affreschi per edifici religiosi e civili. Tra questi si ricordano quelli eseguiti nella chiesa parrocchiale di Arma di Taggia (1926), a Bée (provincia di Novara), a Sesto Ulteriano, e presso la casa natale a Motta Visconti. Eseguì inoltre una grande meridiana e affreschi interni a Pietra de' Giorgi (Pavia), una Madonna per la famiglia Campari-Fregosi a Milano, e un progetto di cappelletta votiva a Calvairate (Milano) nel 1945. Altri affreschi con ritratti di compositori musicali furono eseguiti nel suo studio in via Marcona 39 a Milano. Nel 1937 partecipò a due mostre collettive a Milano: una presso la Galleria Gianferrari, [7] insieme allo scultore Galli, e una alla Permanente nell’ambito dell’Associazione Acquarellisti Lombardi, dove espose acquerelli tra cui Una via di Semarang (Giava), Il Sagrato di San Lorenzo a Milano e Dintorni di Merano. Intrattenne un rapporto di conoscenza e stima con il pittore Pompeo Mariani, celebre artista dell’Ottocento. Più di un’opera di Mariani fu donata alla famiglia Friggi da Maria Lomazzi, parente comune, come dono di nozze ed altri eventi. Una di queste fu successivamente autenticata e valorizzata dal notaio Pompeo Lomazzi a Bordighera, confermando il legame familiare e culturale tra i due ambienti artistici.
Produzione poetica
modificaFriggi fu anche autore di poesie, in particolare in dialetto milanese. I suoi componimenti si distinguono per immediatezza espressiva, umorismo e attenzione ai temi sociali. Nel 1980, il Comune di Motta Visconti pubblicò una raccolta completa delle sue poesie e gli intitolò una via cittadina in suo onore [8]
Morte e memoria
modificaPietro Friggi morì improvvisamente a Milano il 7 aprile 1948, mentre rientrava da una rappresentazione della "La forza del destino" di Giuseppe Verdi tenutasi la sera prima a Savona. Ai funerali, molto partecipati, presenziarono numerosi colleghi e concittadini. Il tenore Mattioli pronunciò un discorso commemorativo a nome degli artisti lirici italiani. Fu sposato con Bianca Carenzio, a cui dedicò diversi ritratti. Ebbero tre figli: Elio, Giuliana e Agostino. La memoria dell'artista è stata mantenuta viva dalla famiglia e da varie pubblicazioni biografiche e artistiche. il figlio maggiore, Elio Friggi, ne raccontò la vita e la carriera in interviste e contributi, tra cui un articolo commemorativo pubblicato dal Comune di Motta Visconti nel giugno 2005, conservato in archivio familiare.
Note
modifica- ^ Associazione culturale famiglia Meneghina Biblioteca, Milano e la sua memoria: valorizzazione di un patrimonio bibliografico, Cisalpino, 2004, ISBN 978-88-323-3010-6. URL consultato il 9 luglio 2025.
- ^ Il sagrato di San Lorenzo a Milano, Friggi, Pietro – Opere e oggetti d'arte – Lombardia Beni Culturali, su www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 9 luglio 2025.
- ^ Pietro Friggi, su www.milanesiabella.it. URL consultato il 9 luglio 2025.
- ^ Pietro Friggi – basso, su La Voce Antica. URL consultato il 9 luglio 2025.
- ^ Unica registrazione esistente rimasta della voce di Pietro Friggi: estratto da un disco 78 giri del 1925 circa, dall’opera *Il Trovatore* di Giuseppe Verdi. Digitalizzato dall'archivio di famiglia nel 2005 da Elio Friggi. Ascoltabile su Wikimedia Commons: Voce di Pietro Friggi – Il Trovatore (1925).
- ^ Fotografia con dedica autografa di Giacomo Puccini a Pietro Friggi, conservata in collezione privata. Versione digitalizzata disponibile su Wikimedia Commons: [1]
- ^ «Artisti che espongono», *Il Sole*, 16 giugno 1938. Articolo sull'esposizione di acquerelli di Pietro Friggi alla Galleria Gian Ferrari, Milano. Versione digitalizzata su Wikimedia Commons [2]
- ^ La toponomastica del Comune di Motta Visconti (MI) include una via intitolata a Pietro Friggi, situata nella zona sud-ovest del paese. È disponibile una documentazione fotografica su Wikimedia Commons: Street named after Pietro Friggi in Motta Visconti
Bibliografia
modifica- Pietro Friggi, Raccolta di poesie dialettali, Comune di Motta Visconti, 1980
- Elena Fiorentini (nipote), Pietro Friggi, vita e opere (dattiloscritto, anni '70)
- Pietro Friggi (nipote), Pietro Friggi – Un uomo che non deve mai essere dimenticato, ed. familiare, 2012
Collegamenti esterni
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