Bozza:Sergio Nordio
Sergio Nordio (Trieste, 7 marzo 1924 – Trieste, 21 gennaio 2013[1]) è stato un pediatra italiano.
Fu professore ordinario di pediatria all’Università di Trieste e direttore scientifico dell’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste. La sua figura è legata soprattutto alle innovazioni nelle cure al neonato, alla cura delle malattie croniche e alla valorizzazione degli aspetti relazionali nella didattica e nella formazione delle professioni sanitarie.
Biografia
modificaNato e cresciuto a Trieste, si laureò a Padova nel ‘49 per poi iniziare la propria esperienza professionale all’Istituto Gaslini di Genova dove ha completato la propria formazione alla scuola del Professor de Toni, allora uno dei luoghi di maggior attrazione per la pediatria degli anni ’60.
Ha svolto numerosi lavori di ricerca in epatologia, fisiopatologia del metabolismo calcio-fosforo, nefrologia, gastroenterologia e fibrosi cistica testimoniate da una produzione scientifica che gli ha consentito di essere accettato quale membro dell’European Society for Paediatric Research. Fu tra i primi pediatri italiani ad introdurre la biopsia intestinale nella diagnostica pediatrica ed è stato uno dei membri fondatori della European Society for Paediatric Gastroenterology and Nutrition, contribuendo in prima persona alla elaborazione delle prime linee guida sulla promozione dell’allattamento al seno e sui criteri di valutazione degli alimenti per l’infanzia.
Rientrato a Trieste nel 1968 e, sostenuto da Isidoro Marass, allora direttore sanitario e scientifico dell’IRCCS Burlo Garofolo, ha creato il Servizio Ostetrico-Neonatologico che in pochi anni ha portato a valori minimi i tassi di mortalità perinatale a livello internazionale degli anni ’70, obiettivo riconosciuto da un plauso ufficiale del Mother-Child Health Office della regione europea dell’OMS.
Negli anni ’70 è stato il primo in Italia a proporre la presenza del pediatra in sala parto e tra i primi ad avviare una terapia intensiva neonatale, introducendo tecniche di ventilazione allora all’avanguardia, l’alimentazione enterale e parenterale nel neonato fino alla parenterale esclusiva prolungata domiciliare in età pediatrica nei casi di insufficienza intestinale cronica.
Persona di ricca cultura classica, musicale e filosofica[2] ha fornito un contributo essenziale alla umanizzazione delle cure al neonato e al bambino in Italia, puntando sulla autonomia professionale dei medici e degli infermieri che hanno collaborato con lui, avviando il cosiddetto rooming in (mamma e neonato sempre insieme, 24 ore su 24), la presenza dei genitori in terapia intensiva e la domiciliarizzazione nelle cure alle malattie croniche dell’infanzia. Ha realizzato uno dei primi progetti sanitari di cooperazione internazionale del Ministero degli Esteri in Mozambico negli anni ’80, avviando l’attività di un ospedale materno infantile a Maputo.
Tutte queste iniziative sono culminate nella preparazione della relazione Bioetica con l’infanzia[3] del Comitato Nazionale di Bioetica, di cui è stato parte attiva nel quinquennio di avvio del Comitato negli anni ’90.
Ha dedicato molte energie e alla didattica universitaria e alla formazione dei pediatri, dando impulso alla cultura della comunicazione e alla valorizzazione degli aspetti relazionali della professione medica.
Ha concluso la propria attività professionale come Professore Ordinario e Direttore Scientifico dell’IRCCS Burlo Garofolo[4] nel 1995.
Autore di pubblicazioni scientifiche, libri e collaboratore di riviste e di divulgazione scientifica, tra cui Crescita - confronti di culture sulla salute, da lui fondata e diretta, e l’Arco di Giano.
Note
modifica- ^ Morto a 88 anni Sergio Nordio Portò il Burlo a livelli d’eccellenza, su Il Piccolo, 22 gennaio 2013. URL consultato il 17 aprile 2025.
- ^ Sergio Nordio, Lettera Pediatrica, Medico e Bambino 2013,32(2):126-132, su medicoebambino.com.
- ^ Bioetica con l'Infanzia, Comitato Nazionale di Bioetica (PDF), su bioetica.governo.it.
- ^ Il Burlo ricorda il Prof. Sergio Nordio | IRCCS materno infantile Burlo Garofolo, su www.burlo.trieste.it. URL consultato il 17 aprile 2025.