Bozza:Tommaso Della Volpe
Figlio del conte Cesare Della Volpe, nacque a Imola il 30 ottobre 1883 da una nobile famiglia romagnola che diede i natali ad illustri personaggi, tra i quali il famoso Taddeo condottiero militare del XVI secolo.[1]
Alievo dell'accademia di Belle arti di Bologna, completerà i suoi studi d'arte a Roma presso lo studio di Giulio Aristide Sartorio.
Artista prolifico, nel 1908 partecipò e vinse il suo primo concorso di pittura alla 1° Mostra Biennale Romagnola d'arte a Faenza. La sua opera "Rustico" vinse e fu acquistata dal Re per la Galleria d'Arte Moderna di Roma.
Partecipa poi a varie esposizioni nazionali e regionali, tra le quali: la XI Esposizione Internazionale d'Arte della città di Venezia del 1914, presentandovi l'opera "il baroccio", la XV edizione della biennale di Venezia del 1926, con l'opera "policromia" e l'esposizione di Roma del 1927.
Interessante è anche l'esperienza di Tommaso Della Volpe come fotografo che affiancò alla ricerca artistica una costante indagine fotografica di luoghi, ritratti e forme che costituivano sovente l'ispirazione per i lavori su tela eseguiti dal pittore.
Numerose furono le opere di pittura e decorazione che Tommaso Della Volpe eseguì all'interno di chiese e conventi sia della diocesi d'Imola che di altre località nelle quali l'artista imolese lavorò: Chiesa di Linaro (1928), Chiesa del Buon Pastore di Imola (1933), Chiesa parrocchiale di Pediano (1934), Orfanotrofio di Castel Bolognese (1935), Chiesa del Santissimo Crocefisso di Taranto (qui nel 1937 eseguì un affresco su una parete di 1700 mq.), Chiesa di San Colombano a Bertinoro (1939-40), Chiesa e Convento dell'Osservanza a Imola (1940), Chiesa di San Giovanni (1941), Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Fontanelice (1941), Chiesa di S. Petronio a Castel Bolognese (1941), Chiesa di S. Vito a Ferrara (1942), Chiesa di S. Spirito (1942). Nel dicembre del 1945 Tommaso Della Volpe, su commissione dei militari polacchi dell'VIII Battaglione Fucilieri Carpatici, a Imola sin dal giorno della Liberazione, dipinse una Madonna di Czestochowa (patrona della Polonia) per sciogliere il voto che aveva fatto si che Imola fosse stata liberata senza spargimento di sangue. Nel dopo guerra l'attività pubblica di Tommaso Della Volpe si limiterà in poche e fugaci apparizioni.
- ^ ritratto di bambina, dipinto, Della Volpe Tommaso, Pinacoteca comunale Silvestro Lega, Piazza Pretorio, 1 (c/o Palazzo Pretorio),, su bbcc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 6 ottobre 2025.