Brian Davison

batterista britannico (1942-2008)

Brian Davison (Leicester, 25 maggio 1942Bideford, 15 aprile 2008) è stato un batterista britannico.

Brian Davison
NazionalitàRegno Unito (bandiera) Regno Unito
GenereRock progressivo
Rock psichedelico
Periodo di attività musicale1962 – 1975
2002 – 2003
Strumentobatteria

La sua fama è legata principalmente al gruppo di rock psichedelico e progressivo The Nice e al trio Refugee.

Biografia

modifica

Davison nacque a Leicester, dove la famiglia era temporaneamente sfollata a seguito dei bombardamenti su Londra del 1942, ma a partire dal dopoguerra crebbe e si formò nella capitale inglese.[1] Ebbe in regalo la prima batteria dallo zio George, jazzista, e si formò ascoltando fra l'altro dischi di Max Roach.[1] Come batterista, mosse i primi passi in gruppi di skiffle dell'area londinese. Dopo aver abbandonato la scuola, incominciò a lavorare come fattorino per l'Evening Standard e, nel tempo libero, a suonare regolarmente in un gruppo chiamato The Rocker Shakes.[1]

Nel 1964 si unì ai Mark Leeman Five con i quali incise un album e alcuni 45 giri, tra cui Portland Town / Gotta Get Myself Together (1965) prodotto da Manfred Mann; la band si sciolse nel luglio del 1965, a seguito della morte del bandleader Mark Leeman.[1] Tra il 1965 e i 1967 Davison suonò occasionalmente in vari gruppi tra cui The Attack, una formazione di freakbeat nelle cui file militava anche Davy O'List, futuro chitarrista di The Nice.[1]

Proprio in The Nice, Davison entrò nell'agosto 1967 – al posto di Ian Hague – e vi rimase fino al loro scioglimento avvenuto nel marzo 1970, registrando materiale per cinque album, svolgendo un'attività concertistica quasi incessante e partecipando a numerose sessioni radiofoniche.[2]

  Lo stesso argomento in dettaglio: The Nice.

Subito dopo la fine di The Nice, Davison unì le forze con l'ex cantante degli Skip Bifferty, il polistrumentista e cantautore Graham Bell, dando vita al gruppo Brian Davison's Every Which Way che nel 1970 incise l'omonimo album da lui stesso prodotto, senza però ottenere riscontri di vendite significativi; la band si sciolse prima ancora di riuscire a debuttare dal vivo, a causa di divergenze artistiche tra i due autori emerse già durante le registrazioni. Fu questa l'unica esperienza di Davison nei ruoli aggiunti di produttore e bandleader, per i quali riconobbe di non essere tagliato.

Nel 1973 il batterista suonò sull'album Lifemask di Roy Harper, quindi alla fine dell'anno ritrovò l'ex bassista e cantante di The Nice Lee Jackson nei Refugee, insieme al tastierista svizzero Patrick Moraz. Il trio rimase attivo per otto mesi, il tempo di realizzare un album e tenere concerti in patria, dopodiché nell'agosto del 1974 Moraz – autore di tutta la musica del gruppo – se ne andò per unirsi agli Yes.[3]

Dopo una tournée insieme ai Gong, interrotta in anticipo per l'abbandono del frontman Daevid Allen, nel 1975 Davison si ritirò dalle scene e – complice anche la contestuale crisi del suo matrimonio – per un lungo periodo scivolò nell'alcolismo. Nel 1988 aderì ad Alcolisti Anonimi e, una volta sconfitta la propria dipendenza, offrì consulenza telefonica per conto dell'associazione come volontario, oltre a lavorare come insegnante di musica presso il Bideford College.[3]

Nel 2002 e nel 2003 Davison partecipò con Keith Emerson e Lee Jackson alla reunion dal vivo di The Nice, documentata nell'album Vivacitas. Morì il 15 aprile 2008, all'età di 65 anni, nella sua casa a Horns Cross nel Devon, a causa di un tumore cerebrale.[1]

Discografia

modifica
Con Mark Leeman Five
  • 1964 – Rhythm & Blues Plus!
Con The Nice

* Pubblicato a nome: "Keith Emerson and The Nice"

Con Brian Davison's Every Which Way
Con Refugee
Come turnista
  1. ^ a b c d e f (EN) Brian Davison: Drummer with The Nice, su The Independent, 23 ottobre 2011. URL consultato il 20 gennaio 2021.
  2. ^ Hanson, pp. 194-199.
  3. ^ a b (EN) Alan Clayson, Obituary: Brian Davison, in The Guardian, 19 giugno 2008. URL consultato il 21 gennaio 2021.

Bibliografia

modifica
  • (EN) Martyn Hanson, Hang on to a Dream - The Story of The Nice (revised edition), Helter Skelter Publishing, 2012, ISBN 978-1-905792-61-0.

Voci correlate

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN16465028 · ISNI (EN0000 0000 3501 3419 · Europeana agent/base/95559 · LCCN (ENn94115928