Calcopirite

minerale

La calcopirite (simbolo IMA: Ccp[8]) è un minerale del gruppo omonimo appartenente alla famiglia dei "solfuri e solfosali" con composizione chimica CuFeS2.[2]

Calcopirite
Classificazione Strunz (ed. 10)2.CB.10a[1]
Formula chimicaCuFeS2[2]
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinotetragonale[3]
Parametri di cellaa = 5,289 Å, c = 10,423 Å, V = 291,57 ų, Z = 4[4]
Gruppo puntuale4 2m[3]
Gruppo spazialeI42d (nº 122)[4]
Proprietà fisiche
Densità misurata4,1 - 4,3[5] g/cm³
Densità calcolata4,18[5] g/cm³
Durezza (Mohs)3,5 - 4[6]
Sfaldaturascarsa secondo {011} e {111}[7]
Coloregiallo ottone, giallo oro, con venature nere, rosse, viola, blu[6]
Lucentezzametallica[5]
Opacitàopaca[7]
Striscionero verdastro[3]
Diffusionemolto comune
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Etimologia e storia

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Il minerale deve il suo nome a Johann Friedrich Henckel che nel 1725 usò la parola greca χαλκός ('khalcós', rame) e il nome pirite,[5] che a sua volta deriva dal greco πῦρ ('pur', fuoco) e λἱθος ('lithos', pietra).[9]

Classificazione

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La classica nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, aggiornata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) fino al 2009,[10] elenca la calcopirite nella classe "2. Solfuri e solfosali" e da lì nella sottoclasse "2.C Solfuri metallici, M:S = 1:1 (e similari)"; questa viene ulteriormente suddivisa in base alla presenza o meno di alcuni metalli nel composto, in modo che la calcopirite possa essere trovata nella sezione "2.CB Con Zn, Fe, Cu, Ag, ecc." dove forma il sistema nº 2.CB.10a insieme a eskebornite, gallite, gentnerite, laforêtite, lenaite e roquesite.[11]

Tale classificazione viene mantenuta anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat, nella quale il sistema 2.CB.10a è composto da lenaite, gallite, roquesite, eskebornite, laforêtite e altri due minerali in attesa di assegnazione definitiva di un nome.[1]

Nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß la calcopirite si trova nella classe dei "solfuri e solfosali (solfuri, seleniuri, tellururi, arseniuri, antimoniuri, bismutiri)" e da lì nella sottoclasse dei "solfuri con metallo: S,Se,Te ~ 1:1"; qui forma il "gruppo della calcopirite" con il numero di sistema II/C.03 insieme a eskebornite, lenaite, shenzhuangite, gallite, roquesite e laforêtite.[12]

Anche nella classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, la calcopirite si trova nella famiglia dei "solfuri e solfosali"; qui è nella classe dei "minerali solfuri" e nella sottoclasse dei "solfuri – compresi seleniuri e tellururi – con composizione AmBnXp, con (m+n):p=1:1" dove forma il "gruppo della calcopirite (Tetragonale: I42d)" con il numero di sistema 02.09.01 insieme a eskebornite, gallite, roquesite e lenaite.[13]

Abito cristallino

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La cella unitaria della calcopirite. Il rame è in rosa, il ferro in blu e lo zolfo in giallo.

La calcopirite cristallizza nel sistema tetragonale nel gruppo spaziale I42d (gruppo nº 122) con i parametri reticolari a = 5,289 Å e c = 10,423 Å, oltre ad avere 4 unità di formula per cella unitaria.[4]

Chimica

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La calcopirite ha una composizione teorica del 34,6% di rame, 30,5% di ferro e 34,9% di zolfo e in natura si trova per lo più pura. Tuttavia, può contenere tracce di oro, argento e ferro in eccesso come impurità.[14][15]

Origine e giacitura

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La calcopirite è un minerale primario presente in vene idrotermali, stockwork,[16] disseminazioni e massicce sostituzioni; la calcopirite è anche un prodotto di essoluzione in rocce ignee mafiche. Inoltre il minerale può essere di origine sedimentaria controllata da condizioni redox. La paragenesi è con galena,sfalerite, pirite, tetraedrite e molti solfuri del rame.[7]

La calcopirite è un minerale molto comune ed è pertanto stata trovata in numerosissimi siti sparsi per il mondo.[17] Essendo un minerale conosciuto da almeno il XVIII secolo, non è nota la sua località tipo.[2]

Forma in cui si presenta in natura

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La calcopirite si presenta tipicamente con cristalli di forma tetraedrica, comunemente massicci e compatti; possono essere anche botrioidali.[7]

Il minerale è opaco con lucentezza metallica; il colore è giallo ottone, spesso con una patina iridescente[5] nera, rossa, viola, blu,[6] mentre il colore del suo striscio è nero verdastro.[5]

Proprietà

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Il minerale viene talvolta confuso con la pirite (che cristallizza nel sistema cubico) per via della sua lucentezza dorata e della sua geminazione tetraedrica. La calcopirite, invece, ha un colore giallastro più intenso e, a causa dell'esposizione agli agenti atmosferici, con il tempo assume un colore diverso.

Se posta sul carbone davanti al cannello a soffiatura, la calcopirite si fonde facilmente trasformandosi in una sfera magnetica grigio-nera. Non reagisce con l'acido cloridrico (HCl), ma si dissolve nell'acido nitrico (HNO3) con rilascio di zolfo.[14]

  1. ^ a b (EN) Strunz-Mindat (2025) Classification - With Zn, Fe, Cu, Ag, etc., su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 24 aprile 2025.
  2. ^ a b c (EN) Malcolm Back et al, The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: January 2025 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, Marco Pasero, marzo 2025. URL consultato il 23 aprile 2025.
  3. ^ a b c (EN) Chalcopyrite Mineral Data, su webmineral.com, David Barthelmy. URL consultato il 24 aprile 2025.
  4. ^ a b c (EN) S.R. Hall e J.M. Stewart, The crystal structure refinement of chalcopyrite, CuFeS2, in Acta Crystallographica Section B Structural Crystallography and Crystal Chemistry, vol. 29, n. 3, 1973, pp. 579-585, DOI:10.1107/s0567740873002943. URL consultato il 24 aprile 2025.
  5. ^ a b c d e f (EN) Chalcopyrite, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 24 aprile 2025.
  6. ^ a b c (DE) Chalkopyrit (Chalcopyrite), su mineralienatlas.de. URL consultato il 24 aprile 2025.
  7. ^ a b c d (EN) Chalcopyrite (PDF), su handbookofmineralogy.org. URL consultato il 24 aprile 2025.
  8. ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291-320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 23 aprile 2025 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2025).
  9. ^ (EN) Pyrite, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 24 aprile 2025.
  10. ^ (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 24 aprile 2025 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
  11. ^ (EN) Nickel-Strunz Sulfides Classification, su webmineral.com, David Barthelmy. URL consultato il 24 aprile 2025.
  12. ^ (DE) Lapis Classification - II SULFIDE UND SULFOSALZE (Sulfide, Selenide, Telluride, Arsenide, Antimonide, Bismutide) - II/C Sulfide mit Metall : S,Se,Te ~ 1:1, su mineralienatlas.de. URL consultato il 24 aprile 2025.
  13. ^ (EN) Dana Classification 8th edition - AmBnXp, with (m+n):p = 1:1, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 24 aprile 2025.
  14. ^ a b Klockmanns Lehrbuch der Mineralogie p. 430
  15. ^ Lehrbuch der Mineralogie p. 313
  16. ^ In geologia uno stockwork è un sistema articolato di vene orientate in modo casuale. Si veda (EN) Stockwork definition, su merriam-webster.com, Merriam-Webster. URL consultato il 24 aprile 2025.
  17. ^ (DE) Chalkopyrit (Vorkommen), su mineralienatlas.de. URL consultato il 24 aprile 2025.

Bibliografia

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  • (EN) Friedrich Klockmann, Klockmanns Lehrbuch der Mineralogie, 16ª ed., Stoccarda, Enke, 1978 [1891], ISBN 3-432-82986-8.
  • (DE) Hans Jürgen Rösler, Lehrbuch der Mineralogie, 4ª ed., Lipsia, Deutscher Verlag für Grundstoffindustrie (VEB), 1987, ISBN 3-342-00288-3.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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