Campo in ferro, meglio noto come Sito deposito e magazzino, è un'area di oltre 30.000 metri quadrati, all'interno dell'Arsenale militare marittimo della Spezia, utilizzata negli anni come discarica.

La discarica abusiva nota come Campo in ferro

Prima della costruzione dell'Arsenale, poche decine di metri al largo della costa, sorgeva una sprugola, resa nota dalle descrizioni di Giovanni Capellini e Spallanzani.

Con la realizzazione dell'area militare la costa venne interrata e nell'area fu costruito un bacino di stagionatura dei legnami. Quando le unità navali iniziarono ad essere corazzate e costruite con metalli, il bacino fu abbandonato e negli anni a seguire divenne una vera e propria discarica. Tuttavia pare non vi siano documenti che comprovino l'utilizzo da parte dell'amministrazione militare a sito di conferimento di rifiuti.

Scoperta da una inchiesta nel 2003, nei decenni precedenti nel sito vi sono stati conferiti rifiuti di ogni genere: amianto, accumulatori al piombo, parti di elettrosegnalatori, pale di elicottero, fusti metallici con vernici e diluenti, batterie, pneumatici e anche materiale radioattivo. Quest'ultimi materiali furono trasferiti alla base del CISAM, a Pisa[1].

L'autorità giudiziaria spezzina procedette al sequestro dell'area e ad una caratterizzazione del suo contenuto. Il procedimento che ne seguì fu archiviato.

Attualmente l'area è ricoperta da un geotessuto, permanendo una quantità di rifiuti industriali che è stata quantificata in circa 40.000 tonnellate.

  1. ^ (IT) William Domenichini, Articoli su Campo in ferro, su Tutto sarà niente.

Bibliografia

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Voci correlate

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