Carlo Braida

ciclista su strada italiano

Carlo Braida (Udine, 16 gennaio 1868San Vito al Tagliamento, 9 settembre 1929) è stato un ciclista su strada italiano, campione nazionale nella prova in linea nel 1890 a Treviso.

Carlo Braida
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Ciclismo
SpecialitàStrada
Termine carriera1890
Carriera
Squadre di club
1888-1891Individuale

Biografia

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Di famiglia nobile udinese (era conte), fu uno dei pionieri del ciclismo in Italia.[1] Si avvicinò al mondo dei velocipedi, al tempo nelle diverse varianti di bicicli di sicurezza, bicicli e tricicli, intorno ai 14 anni di età; a 18 anni si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza all'Università di Bologna contribuendo anche alla fondazione del Veloce Club Bolognese.[1] Cominciò così a gareggiare con lo pseudonimo "Lucio", pur contro il volere del padre conte Gregorio de Braida, mettendosi in evidenza per l'uso di un rapporto molto agile e per l'elevata cadenza di pedalata.[2] Nel 1888 in un tratto di strada pianeggiante vicino Cormons stabilì i record mondiali non ufficiali sul miglio inglese, percorrendo 1609 metri in 2'28”, e sulla distanza dei 10 chilometri, percorsi in 14'13"; tra i testimoni vi fu un altro pioniere del ciclismo in Italia, Max de Blumer.[1]

Nel 1890 a Milano, in occasione delle celebrazioni per il ventennale del Veloce Club Milano, batté campioni dell'epoca come Gilberto Marley, Romolo Buni, Luigi Cantù e Narciso Pasta.[1] Sempre nel 1890 a Treviso, su bicicletta di sicurezza con gomme piene, si aggiudicò il campionato italiano su strada sulla distanza dei 120 km alla media di 26,658 km/h;[3] vinse anche il titolo nazionale sulla distanza dei 7000 m in 12'39", primato imbattuto fino al 1930.[1] Nel 1891, ultimo anno di attività, stabilì il record mondiale non ufficiale dell'ora percorrendo in sessanta minuti 35,100 chilometri (il primo record ufficiale sarà quello di Henri Desgrange nel 1893 al Velodromo di Buffalo con 35,325 chilometri); percorse anche i 100 km in 3h27'.[2]

Lasciata anzitempo la carriera ciclistica, si propose come allenatore e procuratore; fu poi tra i primi cultori in Italia dello sci, del tennis, passioni condivise con la moglie Teodora Strassoldo, del golf e del football.[1][2] Stabilitosi a San Vito al Tagliamento, nel 1915 ebbe una figlia, Scilla; morì sessantunenne nel 1929 a causa di un incidente automobilistico.[2]

Palmarès

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Campionati Italiani, Prova in linea
  1. ^ a b c d e f L'ORA DEL PASTO. CHE FENOMENO, IL CONTE DEI RECORD..., su tuttobiciweb.it. URL consultato il 25 settembre 2025.
  2. ^ a b c d CARLO BRAIDA, INVENTORE DEL CICLISMO SU STRADA, PRECURSORE DI GANNA E..., su tuttobiciweb.it. URL consultato il 25 settembre 2025.
  3. ^ Ciclismo, su treccani.it. URL consultato il 25 settembre 2025.

Bibliografia

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  • Marcello Bolletti, Carlo Braida. Il conte dei record. Storia del pioniere friulano degli sport, Alba Edizioni, 2022, pp. 120, ISBN 979-1281172067.

Collegamenti esterni

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