Carlo Simoneschi
Carlo Simoneschi (Roma, 25 agosto 1878 – Roma, 20 luglio 1955) è stato un attore e regista italiano, attivo dal tempo del cinema muto fino a tutti gli anni trenta.
Biografia
modificaFormazione e prime attività
modificaCarlo Simoneschi nacque a Roma nel 1882. Studiò giurisprudenza e lettere, ma senza intraprendere una carriera forense stabile. Fin dai primi decenni del Novecento si avvicinò agli ambienti teatrali della capitale, coltivando la passione per la recitazione e per la scrittura di soggetti. La sua figura si colloca all'incrocio tra interessi culturali, teatrali e amministrativi, in un periodo in cui il sistema artistico romano era in pieno sviluppo.[1]
Matrimonio
modificaDal matrimonio con Giselda Grossi nacque, a Roma nel 1908, la figlia Lydia Simoneschi, futura attrice e doppiatrice. Lydia condivise con il padre le prime esperienze teatrali prima di affermarsi nel doppiaggio cinematografico.[2]
Attività teatrale
modificaParallelamente all'attività cinematografica, Simoneschi prese parte a tournée teatrali di rilievo. Nel 1924 fu tra gli interpreti dellEnrico IV di Luigi Pirandello, recitando con Ruggero Ruggieri in una tournée che raggiunse anche Londra, come documentato dal Times l'anno seguente.[3] Negli anni Venti e anni Trenta è attestata la sua presenza con le compagnie di Irma ed Emma Gramatica, in opere come Le medaglie della vecchia signora e Thérèse Raquin, e con Camillo Pilotto. Sotto la direzione di Anton Giulio Bragaglia recitò inoltre in La veglia dei lestofanti (1930).[4]
Regia e cinema muto
modificaDebuttò come regista cinematografico nel 1912 con Rivale nell'ombra, cui seguirono Fiore di fango (1913) e, nel 1914, una serie di titoli tra cui Cose dell'altro mondo, Dissidio di cuori, La fidanzata di Giorgio Smith, L'addio al celibato, La rivelazione dello scemo e Pace, mio Dio!.... In alcune di queste opere fu anche interprete. Nel 1916 firmò la direzione della fotografia per Anima trasmessa, dimostrando competenze anche tecniche. La sua ultima regia nota risale al 1920 con La ladra di fanciulli.[5]
Attività attoriale nel sonoro
modificaCon l'avvento del cinema sonoro, Simoneschi si dedicò principalmente alla recitazione come caratterista. Tra le sue interpretazioni si ricordano Il sacco di Roma (1923), Pergolesi (1932), Casta Diva (1935), I grandi magazzini (1939) e una partecipazione in Teresa Venerdì (1941), diretta da Vittorio De Sica.[6][7]
Carriera giuridico-amministrativa
modificaAccanto all'attività artistica, Simoneschi intraprese una carriera istituzionale presso la Corte dei conti, dove raggiunse il grado di vice-referendario di prima classe. Era in servizio nella Cassa speciale dei Biglietti di Stato di piccolo taglio e la sua firma compare sui biglietti da 1 e 2 lire circolanti in Italia. La circostanza è confermata dal Resoconto stenografico della seduta del 15 marzo 1951 del Senato della Repubblica, in cui un parlamentare, mostrando i biglietti in aula, citò "la firma principale [...] del dottor Carlo Simoneschi" quale rappresentante della Corte dei conti.[8]
Ultimi anni e morte
modificaDopo la seconda guerra mondiale Simoneschi si concentrò soprattutto sull'incarico amministrativo presso la Corte dei conti, riducendo progressivamente le presenze sullo schermo. Morì a Roma negli anni Cinquanta; la data esatta non è univocamente documentata dalle fonti. Alla sua memoria resta il doppio profilo di uomo di scena, attivo tra muto e sonoro, e di funzionario pubblico, riconosciuto ufficialmente anche in sede parlamentare.[7]
Filmografia parziale
modificaAttore
modifica- L'addio al celibato, regia di Carlo Simoneschi (1914)
- La fidanzata di Giorgio Smith, regia di Carlo Simoneschi (1914)
- Dissidio di cuori, regia di Carlo Simoneschi (1915)
- La maschera della morta, regia di Carlo Simoneschi (1915)
- La società della mano sinistra, regia di Carlo Simoneschi (1915)
- Pace, mio Dio!..., regia di Carlo Simoneschi (1915)
- Anima trasmessa, regia di Carlo Simoneschi (1916)
- Il dono del mattino, regia di Enrico Guazzoni (1932)
- Casta Diva, regia di Carmine Gallone (1935)
- Condottieri, regia di Luis Trenker (1937)
- Hanno rapito un uomo, regia di Gennaro Righelli (1938)
- I grandi magazzini, regia di Mario Camerini (1939)
Regista
modifica- L'addio al celibato (1914)
- La fidanzata di Giorgio Smith (1914)
- Dissidio di cuori (1915)
- La maschera della morta (1915)
- La società della mano sinistra (1915)
- La vampa (1915)
- Pace, mio Dio!... (1915)
- Anima trasmessa (1916)
Note
modifica- ^ Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli, Il cinema muto italiano. I film del 1912, Roma, Centro Sperimentale di Cinematografia – Nuova ERI, 1988.
- ^ Simoneschi, Lydia, su Treccani – Enciclopedia on line. URL consultato il 27 settembre 2025.
- ^ (EN) Pirandello's "Enrico IV" in London, su The Times Digital Archive, 1925. URL consultato il 27 settembre 2025.
- ^ Il Dramma, annate 1928–1930, su Biblioteca Nazionale Centrale di Roma – Emeroteca digitale. URL consultato il 27 settembre 2025.
- ^ Vittorio Martinelli, Il cinema muto italiano. I film del 1914, Roma, Centro Sperimentale di Cinematografia – Nuova ERI, 1992.
- ^ Carlo Simoneschi – scheda attore, su Archivio del Cinema Italiano (ANICA). URL consultato il 27 settembre 2025.
- ^ a b Carlo Simoneschi, su Cinematografo.it – Fondazione Ente dello Spettacolo. URL consultato il 27 settembre 2025.
- ^ Discussioni – Resoconto stenografico della seduta di giovedì 15 marzo 1951, in Atti parlamentari, Senato della Repubblica, Roma, Tipografia del Senato, 1951, pp. col. 23489–23490. URL consultato il 27 settembre 2025.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Carlo Simoneschi, su IMDb, IMDb.com.