Carlo Zecchi

pianista e direttore d'orchestra italiano (1903-1984)

Carlo Zecchi (Roma, 8 luglio 1903Salisburgo, 31 agosto 1984) è stato un pianista e direttore d'orchestra italiano.

Carlo Zecchi, fotografia d'anonimo tratta dalla locandina di un suo concerto a Parigi il 28 febbraio 1925.

Biografia

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Ricevette i primi insegnamenti musicali in casa dalla madre,[1] continuando gli studi di pianoforte con Francesco Bajardi e di composizione con Licinio Refice e Alessandro Bustini al Conservatorio Santa Cecilia di Roma.[2] Iniziò a 17 anni una brillante carriera concertistica in Italia e Germania, esordendo a Palermo nel 1921.[3] Dal 1923 studiò a Berlino con Ferruccio Busoni e, alla morte di questi, con Arthur Schnabel. Dopodiché la sua attività di virtuoso si estese a tutte le principali città d'Europa, dell'America e dell'Oriente, "coi più segnalati successi",[1] affermandosi in breve tempo come "uno tra i migliori pianisti della sua generazione".[3]

 
Seconda edizione del Concorso pianistico internazionale Fryderyk Chopin, 6 marzo 1932, fotografia della giuria. Da sinistra: Marian Dąbrowski, Józef Turczyński, Eugeniusz Morawski, Juliusz Kaden-Bandrowski, Józef Śmidowicz, Paul Weingarten (Vienna), Marguerite Long (Parigi), Adam Wieniawski, Carlo Zecchi (Italia), Stanisław Niewiadomski, Zbigniew Drzewiecki, Zofia Rabcewiczowa, Franciszek Brzeziński, Jerzy Żurawlew.

A causa di un incidente,[3] dal 1938 limitò l'attività pianistica alla musica da camera, formando un celebre duo con il violoncellista Enrico Mainardi, le cui esecuzioni sono considerate particolarmente notevoli.[2] Nello stesso anno, studiò direzione d'orchestra in Svizzera con Hans Münch e Antonio Guarnieri, "facendosi applaudire, in seguito, nelle principali città italiane ed europee"[1] e venendo invitato a Vienna a ricoprire la carica di direttore stabile dell'Orchestra Sinfonica nel 1947. Per due anni fu anche sovrintendente dei corsi di direzione orchestrale al Mozarteum di Salisburgo.[2][1] Ha insegnato pianoforte a Salisburgo e al Conservatorio di Santa Cecilia.[3][1]

Stile musicale

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Carlo Zecchi e la pianista Christina Kiss durante una pausa di una prova concertistica.

Zecchi unisce al virtuosismo delicatezza di tocco, dolcezza di suono, ammirevole interpretazione.[1] Il critico musicale del giornale "Berliner Borsenzeitung" scriveva nel 1933:

Carlo Zecchi è uno dei pianisti più eccezionali ch'io conosca. La sua tecnica è straordinaria quanto il suo delicato senso della melodia e del fraseggio. Ascoltarlo eseguire Mozart, è una delle più grandi soddisfazioni immaginabili: la sua interpretazione mette in evidenza tutto ciò che di italiano, di latino e di appassionato è nella musica, pur senza "italianizzare" in alcun modo il compositore.[1]

Anche la critica più recente riconosce in Zecchi una delle figure di pianista e direttore d'orchestra principali del XX secolo.[4]

Bibliografia

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  • (EN) Eric Blom (a cura di), Grove's Dictionary of Music and Musicians, Guido M. Gatti, voce Carlo Zecchi, X, V edizione, Londra etc., The Macmillan Press LTD, 1975 [1954], p. 486, SBN 333088832.
  • "FilmTv – Ritorni al futuro", anno 32 n° 29, 16 luglio 2024, p. 20, ISSN 1121-9025 (WC · ACNP).
  • Il Mondo della Musica – Enciclopedia alfabetica con ampie trattazioni monografiche, Milano, Garzanti, 1956, pp. 2801-2803, SBN IT0140678.
  • Le Garzantine – Musica – Dizionario della musica e dei musicisti, Milano, Garzanti-Corriere della Sera, 2006, p. 1000, ISBN 9771828050140.

Discografia

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Collegamenti esterni

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