Carlo Zecchi
Carlo Zecchi (Roma, 8 luglio 1903 – Salisburgo, 31 agosto 1984) è stato un pianista e direttore d'orchestra italiano.

Biografia
modificaRicevette i primi insegnamenti musicali in casa dalla madre,[1] continuando gli studi di pianoforte con Francesco Bajardi e di composizione con Licinio Refice e Alessandro Bustini al Conservatorio Santa Cecilia di Roma.[2] Iniziò a 17 anni una brillante carriera concertistica in Italia e Germania, esordendo a Palermo nel 1921.[3] Dal 1923 studiò a Berlino con Ferruccio Busoni e, alla morte di questi, con Arthur Schnabel. Dopodiché la sua attività di virtuoso si estese a tutte le principali città d'Europa, dell'America e dell'Oriente, "coi più segnalati successi",[1] affermandosi in breve tempo come "uno tra i migliori pianisti della sua generazione".[3]
A causa di un incidente,[3] dal 1938 limitò l'attività pianistica alla musica da camera, formando un celebre duo con il violoncellista Enrico Mainardi, le cui esecuzioni sono considerate particolarmente notevoli.[2] Nello stesso anno, studiò direzione d'orchestra in Svizzera con Hans Münch e Antonio Guarnieri, "facendosi applaudire, in seguito, nelle principali città italiane ed europee"[1] e venendo invitato a Vienna a ricoprire la carica di direttore stabile dell'Orchestra Sinfonica nel 1947. Per due anni fu anche sovrintendente dei corsi di direzione orchestrale al Mozarteum di Salisburgo.[2][1] Ha insegnato pianoforte a Salisburgo e al Conservatorio di Santa Cecilia.[3][1]
Stile musicale
modificaZecchi unisce al virtuosismo delicatezza di tocco, dolcezza di suono, ammirevole interpretazione.[1] Il critico musicale del giornale "Berliner Borsenzeitung" scriveva nel 1933:
Carlo Zecchi è uno dei pianisti più eccezionali ch'io conosca. La sua tecnica è straordinaria quanto il suo delicato senso della melodia e del fraseggio. Ascoltarlo eseguire Mozart, è una delle più grandi soddisfazioni immaginabili: la sua interpretazione mette in evidenza tutto ciò che di italiano, di latino e di appassionato è nella musica, pur senza "italianizzare" in alcun modo il compositore.[1]
Anche la critica più recente riconosce in Zecchi una delle figure di pianista e direttore d'orchestra principali del XX secolo.[4]
Note
modificaBibliografia
modifica- (EN) Eric Blom (a cura di), Grove's Dictionary of Music and Musicians, Guido M. Gatti, voce Carlo Zecchi, X, V edizione, Londra etc., The Macmillan Press LTD, 1975 [1954], p. 486, SBN 333088832.
- "FilmTv – Ritorni al futuro", anno 32 n° 29, 16 luglio 2024, p. 20, ISSN 1121-9025 .
- Il Mondo della Musica – Enciclopedia alfabetica con ampie trattazioni monografiche, Milano, Garzanti, 1956, pp. 2801-2803, SBN IT0140678.
- Le Garzantine – Musica – Dizionario della musica e dei musicisti, Milano, Garzanti-Corriere della Sera, 2006, p. 1000, ISBN 9771828050140.
Discografia
modifica- Daniele Lombardi (a cura di), Carlo Zecchi – la linea della musica, con testi di: Claudio e Gigliola Zecchi, András Schiff, Reiko Toyama, Riccardo Risaliti, Antonio Latanza, Michele Selvini, Daniele Lombardi, CD allegato con registrazioni d'esecuzioni pianistiche di Carlo Zecchi: Fryderyk Chopin, Franz Liszt, Igor Strawinsky, Domenico Scarlatti, Claude Debussy, W.A. Mozart, Firenze, Nardini, 2005, ISBN 9788840427027.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo Zecchi
Collegamenti esterni
modifica- Zécchi, Carlo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Zécchi, Carlo, su sapere.it, De Agostini.
- Carlo Zecchi, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C.
- (EN) Spartiti o libretti di Carlo Zecchi, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- (EN) Carlo Zecchi, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Carlo Zecchi, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Carlo Zecchi, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Sito ufficiale, su carlozecchi.it. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2008).
- Archivi di Teatro Napoli, su cir.campania.beniculturali.it. URL consultato il 26 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2017).
- Fondo Massimo Freccia (1873-1987), su siusa-archivi.cultura.gov.it, corrispondenza con Carlo Zecchi. URL consultato il 12 luglio 2025.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 116794974 · ISNI (EN) 0000 0001 0938 693X · SBN SBLV055237 · Europeana agent/base/105383 · LCCN (EN) n84009073 · GND (DE) 130803634 · BNE (ES) XX1164788 (data) · BNF (FR) cb13927800f (data) |
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