Castello di Cadeo
Il castello di Cadeo è un castello situato nel comune italiano di Cadeo, in provincia di Piacenza. È posto in piena Pianura Padana lungo la via Emilia, vicino all'Hospitale per i pellegrini fondato nel 1122 dal piacentino Ghisulfo.
| Castello di Cadeo | |
|---|---|
| Ubicazione | |
| Stato attuale | |
| Regione | Emilia-Romagna |
| Città | Cadeo |
| Coordinate | 44°58′24.43″N 9°49′52.83″E |
| Informazioni generali | |
| Tipo | Castello medievale |
| Materiale | Laterizio |
| Condizione attuale | Buona |
| Proprietario attuale | Collegio Alberoni |
| Informazioni militari | |
| Funzione strategica | Difesa |
| Artocchini, p. 338 | |
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Storia
modificaLa prima citazione del castello risale al 19 luglio 1307 quando nelle sue vicinanze si accamparono, cinquecento fanti e ottocento cavalieri guidati dal parmense Giberto III da Correggio che avevano raggiunto il Piacentino in supporto a Lancillotto Anguissola che era sotto attacco de parte delle truppe fedelli alla famiglia Da Fontana[1].
Tre anni più tardi il forte fu dato alle fiamme per ordine di Alberto Scoto, come vendetta nei confronti dei ghibellini che avevano lasciato la città di Piacenza[1]. L'edifcio fu poi ulteriormente raso al suolo nel 1336 da Azzo Visconti[1].
Nel 1449 il castello fu completamente distrutto dalle truppe del capitano Angelo Sanvitale, impegnate a supporto del Piccinino nel conflitto contro il duca di Milano Francesco Sforza[1]. Nel 1477 Cadeo era inclusa nelle pertinenze dei canonici lateranensi, mentre successivamente non si hanno più notizie relativamente all'edificio[1].
Negli ultimi anni del XVIII secolo la proprietà del castello passò all'Opera Pia del Collegio Alberoni, che subentrò nella conduzione di diversi beni dei canonici di Sant'Agostino[1].
Nei primi anni del XIX secolo fu ritrovata nel fossato una porzione di marmo, probabilmente originaria del Medioevo con decorazioni rappresentanti i vizi e le virtù illustrate da Gian Battista Anguissola[1].
La gestione dell'edificio è stata concessa dal collegio alberoniano alla famiglia Lambertini[2].
Struttura
modificaLa struttura, a due piani, presenta una pianta a forma di U con un cortile di ampie dimensioni[3]; del complesso originale permane la torre d'ingresso, la quale presenta finestre con archi a tutto sesto e i resti del ponte levatoio. Nell'androne sono presenti due feritoie che si aprono ai lati della torre[1].
Annessa al complesso si trova la parrocchiale di San Pietro Apostolo, il cui campanile, a pianta quadrata, è frutto del rifacimento di una delle torri del castello, del quale la chiesa stessa è posta a chiusura della cinta muraria sul lato settentrionale[4].
All'interno, parzialmente ristrutturato, sono presenti diverse sale di grandi dimensioni con soffitti a cassettoni e volte[3].
Note
modifica- ^ a b c d e f g h Artocchini, p. 338.
- ^ Castelle di Cadeo, su piacenzawelcome.it. URL consultato il 9 marzo 2025.
- ^ a b Castello di Cadeo, su scopripiacenza.it. URL consultato il 9 marzo 2025.
- ^ Chiesa di San Pietro Apostolo <Cadeo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 19 ottobre 2022.
Bibliografia
modifica- Carmen Artocchini, Castelli piacentini, Piacenza, Edizioni TEP, 1983 [1967].
