Cenadi
Cenadi è un comune italiano di 498 abitanti[1] della provincia di Catanzaro in Calabria.
| Cenadi comune | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | |
| Amministrazione | |
| Sindaco | Francesco Casalinuovo (lista civica Impegno civico per Cenadi) dal 4-10-2021 |
| Territorio | |
| Coordinate | 38°43′N 16°25′E |
| Altitudine | 539 m s.l.m. |
| Superficie | 11,92 km² |
| Abitanti | 498[1] (31-7-2025) |
| Densità | 41,78 ab./km² |
| Comuni confinanti | Cortale, Olivadi, Polia (VV), San Vito sullo Ionio, Vallefiorita |
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 88067 |
| Prefisso | 0967 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Codice ISTAT | 079024 |
| Cod. catastale | C453 |
| Targa | CZ |
| Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
| Cl. climatica | zona D, 1 792 GG[3] |
| Nome abitanti | cenadesi |
| Patrono | san Giovanni Battista |
| Giorno festivo | 24 giugno |
| Cartografia | |
| Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaOrigini del nome
modificaStoria
modificaIl primo nucleo abitato di Cenadi è possibile sia sorto nel XII secolo per volontà di Ruggero d'Altavilla che aveva individuato la zona per le sue battute di caccia vista la grande quantità di boschi e selvaggina. Fu Casale della Baronia di San Vito e dunque infeudato ai Gironda per poi venire aggregato al Principato di Squillace dal 1414 al 1619 sotto il dominio di casa Borgia. Appartenne ai Fosselli e alla casata Ravaschieri di Girifalco dal 1631 al 1634. In seguito fu Casale dei duchi Caracciolo di Girifalco i quali lo mantennero fino all'eversione della feudalità nel 1806, tranne per un breve periodo nel quale lo detennero un'altra linea dei Caracciolo. L'ordinamento francese del 1799 disposto dal generale Championnet lo includeva nel cantone di Satriano, mentre il successivo decreto francese del 19 gennaio 1807 lo includeva nel governo di Monteleone. Divenne comune il 4 maggio 1811.[4][5]
Simboli
modificaLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 aprile 2000.[6]
da due stelle di sei raggi, dello stesso, il Santo accompagnato dalla torre di rosso, mattonata e chiusa di nero, una sola metà visibile, uscente dal fianco sinistro, merlata alla guelfa di cinque, due merli e mezzo visibili, il Santo e la torre sostenuti dalla pianura erbosa di verde. Ornamenti esteriori da Comuni.»
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaSocietà
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[7]

Economia
modificaInfrastrutture e trasporti
modificaIl comune è interessato dalle seguenti direttrici stradali:
Amministrazione
modifica| Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
|---|---|---|---|---|---|
| 23 aprile 1995 | 24 novembre 1997 | Fulvia Geracioti | lista civica | sindaco | |
| 24 novembre 1997 | 24 maggio 1998 | commissario straordinario | |||
| 24 maggio 1998 | 27 maggio 2002 | Giovanni Maltese | lista civica di centro-sinistra | sindaco | |
| 27 maggio 2002 | 28 maggio 2007 | Giovanni Maltese | lista civica di centro-sinistra | sindaco | |
| 28 maggio 2007 | 7 maggio 2012 | Alessandro Teti | lista civica indipendente | sindaco | |
| 7 maggio 2012 | 11 giugno 2017 | Alessandro Teti | lista civica Per continuare insieme | sindaco | |
| 11 giugno 2017 | 27 luglio 2020 | Alessandro Teti | lista civica Cenadi progetto comune | sindaco | |
| 27 luglio 2020 | 4 ottobre 2021 | Giuseppe Belpanno | commissario straordinario | ||
| 4 ottobre 2021 | in carica | Francesco Casalinuovo | lista civica Impegno civico per Cenadi | sindaco | |
Note
modifica- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Cenadi, su GAL Serre Calabresi. URL consultato il 30 aprile 2020.
- ^ SIUSA - Comune di Cenadi, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 30 aprile 2020.
- ^ Cenadi, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cenadi
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comunedicenadi.it.
- Cenadi, su sapere.it, De Agostini.

