Ceteris paribus
locuzione latina
Ceteris paribus[1] è una locuzione latina che, tradotta letteralmente, significa "a parità di tutte le altre circostanze".
Utilizzo
modificaLa frase è d'uso frequente nei paragoni, quando si vuol stabilire una base comune di uguaglianza fra due oggetti, e far risaltare il punto di divergenza, oppure nelle leggi e nei contratti per fissare le condizioni. Si trova anche nei Promessi Sposi al cap. XXVII e nel capitolo terzo de Il capitale[2].
In italiano colto, la traduzione è «a parità delle altre condizioni» a significare «se le altre condizioni permangono uguali» o «se le altre condizioni non mutano». Un esempio di utilizzo è "Ceteris paribus la riunione è fissata per il 20 novembre alle ore 10".
Note
modifica- ^ La grafia classica è ceteris; in latino medievale si trovano anche caeteris e coeteris.
- ^ Karl Marx, CAPITOLO TERZO. Il denaro ovvero la circolazione delle merci, in Roberto Fineschi (a cura di), Il capitale, traduzione di Stefano Breda, Roberto Fineschi, Gabriele Schimenti e Giovanni Sgro’, Torino, Einaudi, 2024, p. 101, ISBN 9788806253622.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- ceteris paribus, su Vocabolario Treccani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) ceteris paribus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Ceteris paribus, su Stanford Encyclopedia of Philosophy.
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