Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto
Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto è il settimo album musicale di Mia Martini, venne pubblicato il 27 giugno 1976, su etichetta Come Il Vento.
Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto album in studio | |
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Artista | Mia Martini |
Pubblicazione | 27 giugno 1976 |
Durata | 39:59 |
Dischi | 1 |
Tracce | 10 |
Genere | Musica leggera Pop Italo disco |
Etichetta | Come Il Vento, ZSCVE 55745 |
Produttore | Michele Del Vecchio |
Registrazione | Studi RCA e Quattro Uno di Roma, aprile/maggio 1976 |
Note | Sembra che la copertina dell'album sia ispirata ad un celebre quadro di Rossetti - Beata Beatrix - realizzato nella prima metà dell'Ottocento. Ristampato su CD dalla RCA. |
Mia Martini - cronologia | |
Singoli | |
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Il disco
modificaLo scioglimento anticipato di Mia Martini con la Dischi Ricordi, coincide con l'arrivo di una buona offerta contrattuale da parte della RCA, etichetta che l'aveva lanciata cinque anni prima con Padre davvero, che la scrittura come cantante di punta della Come Il Vento, una nuova etichetta-satellite, che le assicura la massima libertà di scelta del repertorio.
Sotto la nuova etichetta, Mia Martini ha l'opportunità di collaborare con nuovi autori e compositori, tra cui Amedeo Minghi che scrive per le la raffinata Ma sono solo giorni, brano d'apertura del nuovo 33 giri e soprattutto Mango e suo fratello Armando che firmano Se mi sfiori, uno dei brani più incisivi del suo repertorio, pubblicata nello stesso anno anche dal cantautore lucano nell'album d'esordio La mia ragazza è un gran caldo. Gianfranco Manfredi è invece autore del pezzo Io donna, io persona, brano dallo stile funky e uno dei primi esempi di italo disco[1] che racconta tre storie di donne - una cover-girl, una madre e una vedova - che difendono i loro diritti in una società maschilista, descritta nei suoi connotati peggiori. Tre storie quindi di violenze sessiste caratterizzate dal forte linguaggio del testo, inizialmente censurato dalla Rai per il riferimento a tematiche allora spinose come la pornografia, la violenza e l'aborto[2].
Nel disco viene rinnovata la collaborazione con Dario Baldan Bembo, il quale compone appositamente per lei, assieme a Paolo Amerigo Cassella, la title-track Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto, un'innovativa ballad di successo che Mia Martini sceglie come brano di punta e promosso al Festivalbar e alla Mostra internazionale di musica leggera di Venezia, nonché in trasmissioni televisive come Adesso musica e L'altra domenica.
Il cantautore romano Stefano Rosso scrive la raffinatissima Preghiera canzone di chiusura del 33 giri. Spiccano ulteriori pezzi dallo stile funky come In paradiso, Una come lei e ulteriori ballad come la bucolica Fiore di melograno ed Elegia, canzone che parla di abusi domestici sia a livello fisico che a livello psicologico[3]. Gli arrangiamenti orchestrali sono curati dal maestro Luis Bacalov, futuro premio Oscar per il film Il postino, mentre quelli della sezione ritmiche sono dei Libra (Alessandro Centofanti, Walter Martino, Dino Kappa, Nicola Distaso) appena rientrati in Italia dopo la loro esperienza americana con l'etichetta Motown Records.
La copertina del disco è realizzata dal grafico, e grande amico della stessa Mia Martini, Luciano Tallarini e gli scatti sono curati dal fotografo Mauro Balletti.
Tracce
modifica- Ma sono solo giorni (Paolo Amerigo Cassella/Amedeo Minghi) - 3:57
- Io donna, io persona (Gianfranco Manfredi/Carmelo Carucci) - 4:56
- Che vuoi che sia…se t'ho aspettato tanto (Paolo Amerigo Cassella/Dario Baldan Bembo) - 4:40
- Se mi sfiori... (Armando Mango/Silvano D'Auria, Mango) - 3:54
- In Paradiso (Paolo Amerigo Cassella/Memmo Foresi) - 3:45
- Fiore di melograno (Paolo Amerigo Cassella/Memmo Foresi) - 3:13
- Una come lei (Paolo Amerigo Cassella/Memmo Foresi) - 3.46
- Noi due (Paolo Amerigo Cassella/Memmo Foresi) - 4.59
- Elegia (Claudio Daiano/Carmelo Carucci) - 2:49
- Preghiera (Stefano Rosso) - 4:00
Successo e accoglienza
modificaL'album Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto diviene uno dei migliori album di Mia Martini, innovativo dal punto di vista degli arrangiamenti e che alterna in maniera eccellente momenti di tensione melodica a brani più di tendenza, testi duri e atmosfere stranianti. Il disco riceve un'ottima accoglienza da parte del pubblico, grazie all'ottima promozione radio-televisiva e alla realizzazione da parte della Rai di uno special omonimo a colori, sotto la regia di Ruggero Miti, registrato al Teatro Olimpico durante la sua tourneé estiva. La promozione del disco varca i confini italiani per approdare anche in Francia. Proprio a Parigi la televisione francese realizza un concerto televisivo, dal titolo Recital de Mia Martini, andato in onda il 9 novembre 1976. Fu in quell'occasione che Mia Martini viene notata dal cantautore franco-armeno Charles Aznavour, il quale rimane colpito dall'intensità del suo stile interpretativo, inaugurando una nuova e florida collaborazione che consacrerà definitivamente il successo internazionale dell'interprete calabrese[4].
Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto ottiene un ottimo e immediato riscontro di vendite, riportando Mia Martini nelle zone alte delle classifiche di vendita dopo la traumatica separazione con la Dischi Ricordi. L'album raggiunge la 19° posizione dei dischi più venduti nel mese di settembre[5], risultando il 70° album più venduto dell'anno, con una permanenza complessiva di 17 settimane[6].
Classifica
modificaClassifica (1976) | Posizione massima |
Posizione annuale |
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Italia | 19 | 70 |
Formazione
modifica- Mia Martini – voce, cori
- Luis Enriquez – arrangiamenti
- Dario Baldan Bembo – tastiera
- Gigi Cappellotto – basso
- Andy Surdi – batteria
- Maurizio Fabrizio – chitarra
- Alessandro Centofanti – tastiera
- Dino Kappa – basso
- Nicola Distaso – chitarra
- Luciano Ciccaglioni – chitarra
- Walter Martino – batteria
- Luis Bacalov – sintetizzatore, spinetta, pianoforte, cembalo, eminent, celeste, campanello
- Amedeo Minghi – cori (in Ma solo sono giorni)
- Baba Yaga – cori (in Chi vuoi che sia...se t'ho aspettato tanto)
Note
modifica- ^ Andrea Angeli Bufalini, Giovanni Savastano, La Storia della Disco Music, Hoepli, 2019.
- ^ Menico Caroli, Il mio canto universale (TXT), Firenze, Tarab, 1999, ISBN 88-86675-99-2 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2014).
- ^ Demented Burrocacao, Che vuoi che sia, Mia, in VICE. URL consultato il 20 agosto 2024.
- ^ HitParadeItalia - Classifica commentata del 12 marzo 1977
- ^ HitParadeItalia - Top Album n.37 dell'11 settembre 1976
- ^ HitParadeItalia - Top Album 1976
Collegamenti esterni
modifica- Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto, su Discografia nazionale della canzone italiana, Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi.
- (EN) Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.