Cloruro di clormequato

composto chimico
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Il cloruro di clormequato (nome ISO) o cloruro di 2-cloroetil-trimetilammonio è un sale di ammonio quaternario di formula [ClCH2CH2N(CH3)3]Cl.[2] Il composto è noto anche con i nomi abbreviati clormequato o chlormequat (inglese) omettendo di specificare l'anione cloruro. A temperatura ambiente si presenta in forma di polvere bianca cristallina igroscopica, facilmente solubile in acqua ed etanolo.[1] È uno dei più importanti fitormoni, sostanze usate per influenzare i processi di crescita delle piante.[3] Il clormequato agisce come inibitore della biosintesi della gibberellina, ottenendo così un allungamento cellulare ridotto, con steli più spessi e robusti, in modo da facilitare la raccolta di colture di cereali.[4]

Cloruro di clormequato
Formula del cloruro di clormequato
Formula del cloruro di clormequato
Modello tridimensionale del cloruro di clormequato
Modello tridimensionale del cloruro di clormequato
Nome IUPAC
cloruro di 2-cloroetil-trimetilammonio
Nomi alternativi
Chlormequat, Clormequat, clorocolina, CCC, Cycocel
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC5H13Cl2N
Peso formula (u)158,07[1]
Aspettopolvere bianca cristallina[1]
Numero CAS999-81-5
Numero EINECS213-666-4
PubChem13836 e 91693747
SMILES
C[N+](C)(C)CCCl.[Cl-]
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,141[1]
Solubilità in acqua> 1000 g/l[1]
Temperatura di fusione245 °C (518 K) dec[1]
Proprietà tossicologiche
DL50 (mg/kg)600 mg/kg oral rat[1]
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossicità acuta
pericolo
Frasi H302 - 311 [1]
Consigli P280 - 301+310 - 302+352 - 312 [1]

Il composto fu preparato per la prima volta nel 1927 da Sigmund Fränkel e Klara Nussbaum, facendo reagire 1,2-dicloroetano e trimetilammina.[5][6] Il procedimento di sintesi è tuttora in uso.[3]

Nel 1960 Nathan E. Tolbert pubblicò una serie di articoli riportando come il cloruro di clormequato e altre sostanze di struttura simile modificavano la crescita delle piante producendo in generale steli più corti. Nel caso del grano gli steli erano anche più spessi e le foglie più larghe e verdi.[7]

Nel 1962 il composto fu registrato negli Stati Uniti come regolatore della crescita delle piante, ma l'uso fu inizialmente ristretto a piante ornamentali in serra. Nel 2006 ne fu esteso l'uso a vivai, e nel 2023 la Agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente ne ha proposto l'uso in colture alimentari come orzo, avena, e grano.[8][9]

In Europa il cloruro di clormequato è usato in agricoltura, principalmente nella coltivazione del grano per evitare fenomeni di allettamento.[3] Le quantità di prodotto utilizzabili sono regolate dal regolamento (UE) 2022/1290, dove sono indicati i livelli massimi di residui (LMR) in frutta, ortaggi freschi, legumi secchi, cereali, spezie, carni, latte, uova e altri prodotti alimentari.[10]

Tossicità / Indicazioni di sicurezza

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La tossicità del cloruro di clormequato è stata ampiamente studiata;[11] in base ai risultati ottenuti su animali si stima che per gli esserI umani la dose giornaliera accettabile (DGA) sia compresa nell'intervallo 0-0,05 mg/kg. Non sono stati osservati effetti tossici sulla riproduzione di animali con dosi fino a NOAEL = 69 mg/kg di peso corporeo x giorno, mentre dosi molto più elevate (230 mg/kg giornalieri) hanno provocato disturbi alla fertilità. Tutti i test effettuati indicano che il composto non è né mutagenocarcinogeno.[1]

Bibliografia

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Controllo di autoritàGND (DE4147776-5
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