Comasina

quartiere di Milano
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Comasina (disambigua).

La Comasina (pronuncia italiana: Comàsina, AFI: [koˈmaːzina];[1] pronuncia milanese: [kuˈmɑːzina]) è un quartiere [2] della periferia di Milano, a 6 km a nord del centro della città. È compreso nel Municipio 9 e nel NIL n. 82, “Comasina”.[3]

Comasina
Il centro del quartiere
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lombardia
Provincia  Milano
Città Milano
CircoscrizioneMunicipio 9
Altri quartieriPorta Garibaldi · Porta Nuova · Centro Direzionale · Isola · La Fontana · Montalbino · Segnano · Bicocca · Quartiere Fulvio Testi · Prato Centenaro · Niguarda · Dergano · Bovisa · Affori · Bruzzano · Comasina · Bovisasca
Mappa di localizzazione: Milano
Comasina
Comasina
Comasina (Milano)


Il quartiere Comasina confina coi quartieri di Quarto Oggiaro, Affori, Bruzzano e Bovisasca e con i comuni di Cormano e Novate Milanese. È considerato esempio emblematico del cosiddetto "quartiere autosufficiente" ed uno dei principali interventi realizzati negli anni cinquanta dall'Istituto Autonomo Case Popolari.

Il quartiere Comasina è, dal punto di vista quantitativo, la più importante realizzazione dello IACP di Milano: le consistenti dimensioni - ottantaquattro edifici e undicimila vani - lo resero «la maggiore realizzazione non solo dello IACP di Milano, ma di tutti gli istituti d'Italia» ed un caposaldo nella panoramica dei quartiere autosufficienti.

Il primo progetto, curato dall'architetto-ingegnere Irenio Diotallevi, prevedeva quattro nuclei insediativi organizzati intorno ad un luogo di centralità destinato ad attrezzature collettive. I corpi di fabbrica erano costituiti da edifici alti di grandi dimensioni che configuravano un insediamento ordinato.

Le elaborazioni successive, posteriori alla scomparsa di Irenio Diotallevi, portarono ad un'organizzazione in quattro ambiti insediativi separati dai percorsi stradali di penetrazione: il più grande, delimitato dalle vie Val Sabbia, Spadini, Teano, Comasina, Madre Merloni Clelia ed Esculapio, contiene un nucleo di centralità costituito da una chiesa a pianta centrale, da uno spazio conformato a corte aperta delimitato da edifici bassi destinati a servizi commerciali e ricreativi e da una casa alta, nonché dalle scuole primarie.
Gli altri tre, più piccoli, sono attestati sulle vie Salemi e Litta Modignani e chiudono i margini ovest e sud del quartiere. La viabilità è separata dai percorsi pedonali secondo un principio insediativo messo a punto nei CIAM (congressi internazionali di architettura moderna).

La Comasina è il quartiere di origine della tristemente famosa Banda della Comasina, un gruppo di rapinatori, sequestratori e trafficanti d'armi fondato e guidato dal bandito Renato Vallanzasca ed operante tra gli anni 1970 e gli anni 1990.

L'autosufficienza come filosofia abitativa

modifica

La zona è caratterizzata dalla distribuzione di quattro unità residenziali provviste di ogni servizio, tra cui quelli per l'educazione dell'infanzia, gli esercizi commerciali e gli spazi per il tempo libero. Percorsi pedonali ed automobilistici sono totalmente separati, così come lo sono i servizi principali dalle unità abitative e dai servizi considerati minori. Nonostante lo studio planimetrico sia stato svolto in maniera unitaria, il frazionamento del lotto tra diversi finanziatori e la partecipazione di numerosi progettisti ha determinato un'evidente eterogeneità delle abitazioni. Tra gli edifici di maggior pregio, un fabbricato sperimentale realizzato dal Centro per la Ricerca Applicata sui Problemi dell'Edilizia Residenziale, tra i primi esempi di edificio realizzato con parti prefabbricate, e particolarmente interessante dal punto di vista tecnico per via dell'impianto centralizzato per la produzione di acqua calda ed energia elettrica (il primo realizzato in Italia e, per molto tempo, il maggiore impianto di quel tipo in tutta Europa).

Al progetto parteciparono numerosi architetti, tra cui: Arrigo Arrighetti, Renzo Beretta, Piero Bottoni, Pietro Lingeri, Ezio Cerutti, Franco Girardi, Paolo Costermanelli, Giancarlo De Carlo, Luigi Dodi, Angelo Galesi, Enzo Fratelli, Enrico Freyrie, Angelo Galesio, Alessandro Lissoni, Vittorio Gandolfi, Gustavo Latis, Ambrogio Managhi, Mario Terzaghi, Attilio Mariani, Carlo Perogalli, Alberto Morone, Ivo Ceccarino, Max Pedrini, Gianluigi Reggio, Camillo Rossetti, Angelo Sirtori e Mario Tedeschi.

Infrastrutture e trasporti

modifica
 
Il tracciato del tram nei pressi del nuovo capolinea della M3 a Comasina, nel 2011.

Il quartiere della Comasina è lambito a est dalla superstrada Milano-Meda e a nord dall'autostrada A4. È inoltre attraversato dalla strada Comasina, che collega Milano (Piazzale Maciachini) a Como e alla Svizzera.

La Comasina è servita dalla stazione omonima della metropolitana di Milano, capolinea della linea M3.

Varie linee di autobus, gestite da ATM, collegano la Comasina ai quartieri e ai comuni limitrofi. Inoltre, presso il quartiere sita il capolinea meridionale della tranvia Milano-Limbiate; questa tranvia, fino all'apertura della metropolitana (avvenuta nel 2011), attraversava il quartiere e arrivava fino ad Affori.

  1. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "comasco", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ Nel Comune di Milano, a differenza di quanto avviene per altre grandi città, (ad esempio Roma) il termine “quartiere” non ha attualmente un preciso significato amministrativo. Nel Medioevo e fino all’Ottocento, Milano, che ha una pianta circolare, prima delimitata dalla cerchia dei Navigli, poi dalle Mura spagnole, era ufficialmente divisa in Sestieri, ciascuno a forma di spicchio, corrispondenti alla sei antiche porte che si aprivano nelle mura. Oggi, invece, a Milano il termine “quartiere” viene usato nel linguaggio comune per indicare - approssimativamente - una zona cittadina che di solito ha confini non perimetrati ufficialmente e quindi mutevoli, anche nel tempo. Nel secondo dopoguerra il Comune ha suddiviso la città in venti zone, poi ridotte a nove, ciascuna denominata “Municipio”. Dal 2017 (Delibera di Consiglio comunale n. 35 del 13/03/2017) all'interno dei 9 Municipi, il Comune ha definito un’ulteriore suddivisione in 88 zone più piccole, perimetrate, dette “NIL” (Nuclei di Identità Locale), anche al fine di definire/perimetrare/denominare/numerare le zone cittadine finora dette “quartieri”.
  3. ^ I NIL (Nuclei di Identità Locale) corrispondono alle “unità minime di programmazione” previste all'interno del PGT (Piano Governo del Territorio) del Comune di Milano. Vedi mappa e altre informazioni sui NIL in: https://geoportale.comune.milano.it/portal/apps/webappviewer/index.html?id=e52d990fec5f4fe38b2a4f7d2385962a

Bibliografia

modifica
  • Maurizio Grandi, Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Zanichelli, 1980. ISBN 8808052109.

Ulteriori approfondimenti:

  • Edilizia popolare n. 8 (gennaio 1956), pp. 7–14.
  • Urbanistica n. 18-19 (marzo 1956), p. 139.
  • Quartiere autosufficiente Comasina. Milano 1955-1958, Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Milano, quaderno 1, Milano 1958.
  • L'architettura. Cronache e storia, IV (1958-1959), pp. 746–749.
  • Edilizia popolare n. 33 (marzo-aprile 1960), pp. 4–29.
  • Virgilio Vercelloni, Alcuni quartieri di edilizia sovvenzionata a Milano, in Casabella - Continuità n. 253 (luglio 1961), p. 47.
  • A. Iosa, I quartieri di Milano, Circolo Perini, Milano 1970, pp. 121–122.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Milano: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di milano