Comunità ebraica di Sacrofano

Sacrofano fu sede nel medioevo di una piccola comunità ebraica.

Nella zona più alta del centro storico è ancora oggi visibile uno stretto passaggio dove è scritto "Vecchio Ghetto", dal quale si entra in una piccola corte chiusa sulla quale si affacciano case basse, ognuna con la sua scala di accesso in pietra.[1] Nella metà del XVI secolo la parte più alta del castrum viene trasformata da zona militare a nucleo residenziale chiuso, un Ghetto destinato esclusivamente alla comunità ebraica proveniente da Fiumefreddo Bruzio. La zona era accessibile da una sola porta che si chiudeva al tramonto e riaperta all'alba. Le leggi razziali, sancite dall'enciclica di papa Paolo IV cum nimis absurdum del 1555, sono riportate nello Statuto di Scrofano con una serie di limitazioni ai diritti della comunità ebraica che ne impongono la condotta. Con la crescita della popolazione le case vengono rialzate creando un impianto di strade strette, dotate di scale e molto affollate. In una casa privata ancora oggi è presente l'armadio sacro dove si custodiva il Sefer Torah, il rotolo della legge.

  1. ^ Annie Sacerdoti, Guida all'Italia ebraica, Marietti, Genova 1986.

Voci correlate

modifica
  Portale Ebraismo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Ebraismo